Fabio Fazio «va via non per censura, ma perché va a prendere un altro bel contratto … non c'è altro, tutto qui. Raccontare che è andato via perché è stata messa una censura, no, non è così. Non raccontiamo che non c'è democrazia, che siamo in regime». Lo ha detto Matteo Renzi in una conferenza stampa all'hotel Bernini, parlando dell'addio del conduttore alla Rai.
«Devo ringraziare il mio amico Fabio Fazio perché dopo la sua trasmissione sono arrivate centinaia di migliaia di persone che hanno scoperto il memoriale della Shoah»: è quanto ha detto la senatrice Liliana Segre al convegno Le Vittime dell'Odio, a cui partecipa anche il ministro dell'interno Matteo Piantedosi, riferendosi allo speciale Binario 21, andato in onda in occasione dell'ultimo Giorno della Memoria.
Per l'ex presidente della Rai Roberto Zaccaria quello che è successo a Fazio è «peggio dell'editto bulgaro» che colpì Biagi, Santoro e Luttazzi. «Almeno lì fu Berlusconi a cacciarli, mettendoci la faccia - dice in un'intervista a La Stampa - qui apparentemente non è intervenuto nessuno.
Agendo in questo modo Fuortes, secondo Zaccaria, ha consegnato anche «la testa di Fazio su un piatto d'argento - osserva -. Per lui non c'è stato bisogno di nessun editto. Nessuno poteva impedire a Fuortes di rinnovare il contratto di Fazio in vigenza di mandato. Il suo programma aveva grandi ascolti e ricavi. L'ad ha scelto di non farlo» . I partiti «riescono a entrare in Rai e a calpestarne l'autonomia solo se l'ad, il presidente e i consiglieri abbassano la diga di protezione e non adempiono al loro mandato. I politici devono fare le leggi e possono trasmettere linee di indirizzo attraverso la commissione di Vigilanza Rai, ma rispettino la Costituzione e non intervengano a gamba tesa sulla tv pubblica - conclude Zaccaria - anche attraverso le pagelle ai direttori o ai programmi».
Fabio Fazio, lo stipendio in Rai e quanto guadagnerà ora dopo l'accordo con Discovery
«Due milioni e 240 mila euro il cachet annuo, fonte Libero, il più alto della Rai in assoluto, per una trasmissione settimanale. Grande professionista, per carità, ma forse si comincia a capire la preoccupazione e il ritardo per la firma del contratto. La politica non c'entra». Lo scrive su Twitter Rita dalla Chiesa, deputata di Forza Italia. A un utente che parla di epurazione risponde: «sono stati confermati Annunziata, Report, Augias, Iacona, Marco Damilano, Agorà e molti altri. Ne parla anche il Corriere della Sera. Di quale razzia/epurazione parla?». A un altro utente che sottolinea, invece, le parole di Salvini, Dalla Chiesa risponde: «Non posso rispondere io per quello che dice Salvini. Faccio tv da troppi anni per non sapere quanto possa essere controproducente rinunciare a CTCF, ma era a senso unico, senza aperture per chi non la pensava come lui». E, infine, ad un altro utente che parla di cacciata, scrive: «Nessuna cacciata, una sua scelta autonoma, era dall'anno scorso che giravano voci sulla chiusura della trasmissione e sul suo passaggio ad altra rete. C'erano state molte critiche per una cachet definito il più alto di tutti».
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