Elezioni comunali 2024, dove si vota? La corsa dei 3.700 sindaci: i test di Firenze e Bari

Per il dopo-Nardella, Schmidt prova a rompere l’egemonia rossa. Nel capoluogo pugliese Pd e 5S si contendono un posto nel ballottaggio

sabato 8 giugno 2024 di Federico Sorrentino
Elezioni comunali 2024, dove si vota? La corsa dei 3.700 sindaci: i test di Firenze e Bari

Oltre tremila comuni italiani al voto domani e domenica, si rinnova il 47% delle amministrazioni italiane (23-24 giugno eventuale ballottaggio sopra i 15mila abitanti).

Tra le città al voto 29 capoluoghi di provincia e sei di regione (Bari, Cagliari, Campobasso, Firenze, Perugia e Potenza). Il centrodestra spera di conquistare amministrazioni importanti anche grazie alle divisioni maturate nell'ex campo largo, a volte per differenze strutturali a livello locale e altre per contrasti sulle modalità per scegliere il candidato giusto. Così Pd e M5s saranno insieme a Perugia, Cagliari e Campobasso, contro a Firenze, Bari e Potenza.

FIRENZE
Nel capoluogo toscano è corsa a dieci per il post-Dario Nardella. Il centrodestra può sfruttare le frammentazioni a sinistra (tre candidate donne). Il M5s va solo. Le possibilità che si vada al secondo turno sono molto alte, e sarebbe una situazione inedita per Firenze. Al ballottaggio conta di arrivare Sara Funaro (Pd, Azione, Asv, +Europa), nipote del sindaco dell'alluvione Piero Bargellini. Ma a contenderle l'ingresso a Palazzo Vecchio potrebbe essere Eike Schmidt, il candidato del centrodestra, tedesco naturalizzato italiano, per otto anni direttore delle Gallerie degli Uffizi. Sullo sfondo c’è Italia viva, il partito di Matteo Renzi, che dopo la rottura col Pd schiera la vicepresidente della Regione Stefania Saccardi: i renziani possono essere ago della bilancia al ballottaggio. L’elenco dei candidati continua con Cecilia Del Re, ex assessore nel Nardella-bis e capolista di Firenze Democratica, che lasciò i dem in dissenso con la scelta di non prevedere le primarie. Il M5s corre con Lorenzo Masi, la sinistra radicale con Dmitrij Palagi. Infine Andrea Asciuti, Francesca Marrazza, Francesco Zini e Alessandro De Giuli.

BARI
Simile la situazione a Bari, piegata negli ultimi mesi dal rischio scioglimento del Comune per mafia. Il centrodestra sogna di vincere dopo 20 anni all'opposizione, la metà trascorsi con Antonio Decaro sindaco. L'accordo Pd-M5s è saltato sulle primarie: i dem sostengono Vito Leccese, il M5s Michele Laforgia. Proverà ad approfittarne Fabio Romito, centrodestra. Quindi il civico Nicola Sciacovelli (Bari-Italexit) e Sabino Mangano (Oltre).

GLI ALTRI CAPOLUOGHI
Campo largo diviso anche a Potenza dove manca il simbolo Pd. Il centrodestra (con Azione e IV) punta su Francesco Fanelli (Lega), vicepresidente della giunta uscente. Divisa la sinistra con quattro candidati: Maria Grazia Marino, Francesco Giuzio, Pierluigi Smaldone (M5S) e Vincenzo Telesca. Cinque candidati a Perugia, favoriti Margherita Scoccia (centrodestra) e Vittoria Ferdinandi (centrosinistra). Quindi Massimo Monni, Leonardo Caponi e Davide Baiocco. Corsa a cinque anche a Cagliari, due i favoriti: per il centrosinistra Massimo Zedda (10 liste), per il centrodestra Alessandra Zedda (7 liste). Quindi Emanuela Corda, Claudia Ortu e il civico Giuseppe Farris. Tre candidati a Campobasso: Aldo De Benedittis centrodestra, Marialuisa Forte centrosinistra e il civico Pino Ruta. La senatrice FI, Licia Ronzulli, sogna in grande: «Il campo largo è ormai un essere mitologico, davanti a noi abbiamo un’occasione straordinaria».

Ultimo aggiornamento: 10 giugno, 08:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA