Elezioni, la vittoria passa per i 64 collegi "in bilico": decisivi saranno il Sud e le isole

Focus delle coalizioni sui territori incerti: risultato aperto in Sardegna e nel Centro

Giovedì 28 Luglio 2022 di Barbara Acquaviti
Elezioni, la vittoria passa per i 64 collegi "in bilico": decisivi saranno il Sud e le isole

Li si può chiamare “swing state” all’americana, oppure scegliere di fare riferimento al più emblematico di tutti quelli a stelle e strisce: l’Ohio.

Sono i collegi più incerti, o se si preferisce quelli più contendibili, e possono fare la differenza nel disegnare gli equilibri del prossimo Parlamento. Con la riduzione del numero degli onorevoli, i collegi uninominali sono 147 su 400 alla Camera e 74 su 200 al Senato: sono quelli in cui per vincere basta prendere un voto in più degli sfidanti. I loro confini, inevitabilmente più ampi che in passato, sono stati definiti con un decreto a fine 2020.

Ma quanti sono quelli “ballerini”? Ovviamente dipende da come si chiuderà la partita delle alleanze a sinistra. Tuttavia, partendo dal presupposto che non ci sarà certamente una coalizione tra Pd e 5stelle e considerando invece tutte le altre forze insieme, sarebbero una sessantina. Più precisamente - almeno secondo la simulazione fatta da Youtrend insieme a Cattaneo Zanetto & Co - sarebbero 64. Molto diverso il discorso se invece i dem non stringessero accordi né con i pentastellati né con le forze di centro perché in quel caso, è la loro previsione, si scenderebbe a meno di 40.

IL NORD
Al Nord, considerando i seggi per la Camera, risultano incerti due collegi su tre sia per la città di Torino (in particolare quello di Collegno) che per Milano, in entrambi i casi con una differenza notevole a favore del centrosinistra se si fa riferimento al centro città. Un vantaggio lieve per il centrodestra viene segnalato per Trento mentre al contrario a Genova sarebbe di poco avanti il centrosinistra. Se si passa al Senato si nota che il quadro è più netto a favore della coalizione guidata da Meloni, Salvini e Berlusconi con l’eccezione ancora una volta del collegio di Trento che però, in questo caso, vedrebbe una leggera prevalenza di Pd & Co.
Per l’eventuale coalizione di centrosinistra le roccaforti sarebbero ancora una volta nel Centro Italia e in particolare in Emilia Romagna. Ma neanche qui si profila una unica immensa “macchia rossa”. Il collegio di Forlì della Camera, per esempio, vedrebbe solo un lieve vantaggio e lo stesso vale per la città toscana di Arezzo. Anche in questo caso, tuttavia il nodo delle coalizioni può fare la differenza. Cosa accadrebbe per il collegio di Firenze se nell’alleanza di centrosinistra non ci fosse Italia viva di Matteo Renzi? Gli sherpa del centrodestra sono sicuri che in quel caso persino una città data per persa come il capoluogo toscano potrebbe tornare a essere contendibile. Sempre nelle regioni centrali, tra i collegi più incerti c’è quello di Ancona: nell’ex regione rossa, tuttavia, in vantaggio sarebbe l’alleanza Fdi-Lega-Fi seppur di poco.

IL LAZIO
Discorso a parte per il Lazio e in particolare per la città di Roma. Il centro sembra senza se e senza ma dominio del centrosinistra, ma anche in questo caso potrebbe essere fondamentale il peso di Carlo Calenda. Ci sono tuttavia almeno altri tre collegi decisamente più incerti: quello di Pomezia e Roma Municipio XIV (tendenza centrodestra) e quello di Fiumicino (con lieve vantaggio centrosinistra). Un quadro che si ripete sostanzialmente simile anche al Senato dove sono considerati ballerini due collegi uninominali, uno a vantaggio del centrodestra e l’altro del centrosinistra.

Se ci si sposta al Sud ci si rende conto che il baricentro dell’incertezza è ancora una volta intorno a una grande città: Napoli. Tra i collegi dove è lieve il vantaggio del centrosinistra c’è quello di San Carlo Arena, mentre sono ben due quelli in cui avanti, seppure di poco, viene segnalato il Movimento Cinquestelle, ossia Acerra e Casoria.

A completare il quadro dei seggi più contendibili c’è poi la Sardegna: su quattro collegi uninominali alla Camera sono almeno tre quelli in cui il vantaggio del centrodestra è considerato non abbastanza consolidato e lo stesso vale per i due del Senato.
 

Ultimo aggiornamento: 29 Luglio, 06:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA