Dpcm, le Regioni al governo: palestre aperte, stretta sui bar solo in aree a rischio e stop a feste patronali

Domenica 18 Ottobre 2020
Dpcm, le Regioni al governo: palestre aperte, stretta sui bar solo in aree a rischio e stop a feste patronali

Nuovo Dpcm. Le Regioni hanno chiesto al governo di non chiudere le palestre, di aumentare le ore di lezioni via web per le scuole superiori, ma anche di chiudere i bar anche prima delle 23, di obbligare al consumo al tavolo dalle ore 18 per evitare assembramenti e frenare le movide nei centri storici delle città e di chiudere i ristoranti a mezzanotte.  Le riaperture non potranno avvenire prima delle 5 di mattina.

Probabilmente saranno sospese le sagre e le festa di paese in tutta l'Italia. Sono queste le principali misure del Dcpm che il governo si appresta a varare a giudicare dalle indiscrezioni emerse a margine del lungo confronto che si è svolto a partire dalla mattinata fra il ministro degli Affari Regionali, Francesco Boccia, e i presidenti delle Regioni.

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Il presidente dell'Emilia Romagna, Stefano Bonaccini che è anche il portavoce delle Regioni ha inoltre specificato: «Riteniamo  che per contenere gli assembramenti nei luoghi pubblici vanno rafforzati fortemente i controlli che non possono perù essere affidati alla sola polizia locale».

Alle 16 il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte incontrerà i capi delegazione Dario Franceschini, Roberto Speranza, Alfonso Bonafede, Teresa Bellanova, Boccia e il sottosegretario Riccardo Fraccaro e traccerà le linee definitive del nuovo dcpm anti-Covid che illustrerà questa sera in conferenza stampa.

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E' bene sottolineare che l'eventuale orario anticipato di chiusura dei locali alle 22 o alle 23 potrebbe  essere applicato solo in alcuni quartieri di quelle città dove il contagio è più elevato o in altre zone dove è maggiore il rischio di assembramento, come i luoghi della movida e i centri storici.

«Le Regioni hanno proposto di non chiudere le palestre, hanno confermato la richiesta di chiusura dei locali alle 24, di coinvolgere i medici di famiglia nei tamponi rapidi (come già succede in Liguria) e di svolgere i test salivari in farmacia. Proposte di buonsenso che speriamo vengano accolte», ha fatto sapere sui social il governatore della Liguria, Giovanni Toti.

Ultimo aggiornamento: 18:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA