Nuovo Dpcm, weekend arancioni dal 9 gennaio: no spostamenti sino al 31/1, regioni gialle il 7 e l'8. Le misure

Lunedì 4 Gennaio 2021 di Alberto Gentili
Nuovo Dpcm, weekend arancioni dal 9 gennaio: no spostamenti sino al 31/1, regioni gialle il 7 e l'8. Le misure

Gennaio non vedrà soltanto il ritorno delle Regioni in giallo, arancione o rosso. Come per le Feste di Natale, da giovedì scatterà un nuovo giro di vite su tutto il territorio nazionale: fino al 31 gennaio gli spostamenti tra Regioni verranno vietati, i week-end saranno in fascia arancione e verrà confermato il divieto ad ospitare in casa più di due amici o due parenti non conviventi. Deciso anche un inasprimento dei parametri per far scattare con maggiore facilità, nelle Regioni, le restrizioni di tipo arancione e rosso.


 

La stretta fino al 31 gennaio verrà introdotta a tappe, con due diversi provvedimenti. Il primo, varato ieri notte dal Consiglio dei ministri dopo uno scontro sulla riapertura delle scuole, avrà validità fino al 15 gennaio: giorno in cui perderà efficacia l’attuale Dpcm. Il secondo verrà approvato lo stesso giorno di scadenza del “decreto ponte” appena varato e prorogherà le restrizioni al 31 gennaio. Questo è almeno il patto raggiunto in Consiglio dei ministri sotto pressione del ministro della Salute, Roberto Speranza.
 

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A spingere per il nuovo giro di vite è stato il Comitato tecnico scientifico (Cts), preoccupato per la tenuta del sistema sanitario e per un’impennata dei contagi che potrebbe compromettere il piano vaccinale. Un allarme condiviso da Speranza e dal ministro Francesco Boccia (Regioni) che temono l’esplosione anche in Italia dalla terza ondata dell’epidemia e dalle varianti del Covid-19 che stanno mettendo in ginocchio mezza Europa, Inghilterra in primis. I due ministri sono allarmati anche per gli effetti (si conosceranno soltanto la prossima settimana) che potrebbe avere avuto sulla diffusione del virus «la socialità natalizia»: durante le Feste molti nuclei familiari non conviventi si sono incontrati a dispetto dei divieti. Ma ecco nel dettaglio le misure.
 

 

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CONFINI REGIONALI CHIUSI

A differenza di quanto filtrato lunedì dopo la riunione tra i capidelegazione della maggioranza, il divieto di varcare i confini della propria Regione non si fermerà il 15 gennaio (quando scadrà l’attuale Dpcm): la “zona gialla rafforzata” verrà poi prorogata - questo è l’impegno, come si diceva - fino 31 gennaio. La nuova stretta serve a impedire, come spiegano gli esperti del Cts, la «migrazione del virus» tra le diverse zone del Paese. E dunque a «limitarne la diffusione». Sarà comunque sempre possibile superare i confini regionali per «comprovate esigenze» di salute, urgenza, lavoro e per tornare alla propria residenza, domicilio o abitazione. Vietato andare nelle seconde case fuori Regione.
 

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ZONA ROSSA, SPOSTAMENTI SOLO NEL PROPRIO COMUNE

Nel decreto che disciplina le misure anti-Covid dal 7 al 15 gennaio gli spostamenti verso abitazioni private altrui saranno consentite solo nel proprio Comune e non nella propria Regione come indicato nella notte. «Il testo prevede che, nei territori inseriti nella cosiddetta zona rossa, sia possibile spostarsi, una sola volta al giorno, in un massimo di due persone, verso una sola abitazione privata del proprio comune, si legge nella nuova versione del dl.

In sostanza, spiega Palazzo Chigi, è ammesso andare a trovare amici e parenti ma solo nel proprio Comune.

WEEKEND ARANCIONI

In tutti i weekend di gennaio e in tutta Italia scatterà la zona arancione. Ciò significa che nei giorni festivi e prefestivi bar e ristoranti resteranno chiusi, non si potranno varcare i confini del proprio Comune (oltre a quelli della Regione). I negozi invece saranno aperti. Ma verranno confermati i controlli in strade e piazze per limitare gli assembramenti. Rinnovata la deroga a varcare i confini comunali per i piccoli centri urbani con meno di 5mila abitanti, ma con per non più di 30 km e senza la possibilità di raggiungere le città capoluogo.
 

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PARENTI E AMICI

Confermato anche il divieto ad ospitare nella propria abitazione più di due parenti non conviventi o due amici (accompagnati dai figli con meno di 14 anni). La misura, secondo il governo, servirà ad evitare pranzi o feste con troppe persone che, a giudizio degli esperti, sono la principale causa di contagio.

REGIONI 2 GIORNI GIALLE

Chiuso il periodo delle Festività torna il sistema per fasce: gialla, arancione e rossa. In attesa del report settimanale della cabina di regia che arriverà sul tavolo del ministro della Salute venerdì, il 7 e l’8 gennaio tutte le Regioni saranno collocate in fascia gialla. Ciò significa che in queste date bar e ristoranti chiuderanno alle 18 (consegne a domicilio consentite fino alle 22), mentre i negozi resteranno aperti. Da sabato 9 o domenica 10, quando Speranza firmerà le nuove ordinanze, invece scatteranno restrizioni di tipo “arancione” o “rosso” nelle Regioni con un indice alto di diffusione del virus.
 

 

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STRETTE REGIONALI PIÙ RIGIDE

Il nuovo decreto contiene una revisione dei parametri in base ai quali scatterà la zona arancione e rossa. L’indice di trasmissione del virus RT verrà abbassato da 1.5 a 1,25 per decretare la zona rossa e da 1.25 a 1.0 per imporre le restrizioni arancioni nelle varie Regioni. Questo parametro verrà però accompagnato dal tasso di incidenza dei contagi che, per far scattare la stretta, dovrà essere superiore a 50 casi ogni 100mila abitanti. Le Regioni che rischiano di diventare arancioni sono Veneto, Liguria, Calabria, Lombardia e Puglia. «Questa scelta», spiega il ministro Boccia, «è stata condivisa da tutti i governatori, perché tutti condividiamo la necessità di introdurre immediatamente le misure più restrittive quando si va oltre l’1».

IL COPRIFUOCO ALLE 22

Resta confermato il coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino. Non si tratta però di una misura nazionale e dunque non è stata inserita nel nuovo decreto. Come spiegano al ministero della Salute il coprifuoco serale vale infatti per le Regioni in fascia gialla. E, attualmente, tutte le Regioni sono...gialle.
 

 

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SLITTA LA FASCIA BIANCA

Il ministro della Cultura, Dario Franceschini, ha chiesto e ottenuto nella riunione di maggioranza di lunedì di prevedere una fascia bianca che verrà decisa sempre in base all’indice RT. Il governo ha però stabilito che verrà introdotta con il Dpcm del 16 gennaio, non ora. Con la fascia bianca, che servirà secondo a Franceschini a dare «ai cittadini un segnale di speranza verso un ritorno alla normalità», cinema, teatri e palestre saranno aperti. E bar e ristoranti non dovranno più chiudere la sera. Verrà cancellato anche il coprifuoco. Resterà però l’obbligo del distanziamento e di indossare la mascherina all’aperto e in ogni luogo pubblico.
 

Ultimo aggiornamento: 6 Gennaio, 00:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA