Di Maio: nessuna lite con Draghi. S&P? Il governo non arretra

Sabato 27 Ottobre 2018
Di Maio: nessuna lite con Draghi. S&P? Il governo non arretra

«Standard and Poor's non ci ha declassati. Siccome bisogna leggere il negativo anche dove non c'e, stamattina tutti dicono che ci ha 'mazzolati'. Invece deve essere ben chiara una cosa: questo Governo non arretra, si farà il reddito di cittadinanza, si farà la pensione di cittadinanza, si farà la quota 100 per mandare in pensione le persone». Il ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio a Paternò per una serie di sopralluoghi nelle aree del Catanese, del Siracusano e dell'Ennese colpite dal sisma del 6 ottobre e dall'alluvione della settimana scorsa, commenta così il giudizio dell'agenzia di rating sull'Italia. 

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«Io non ho litigato con Draghi. Ho solo espresso un parere, come lui esprime i suoi. E credo che questo sia un Paese libero in cui tutti possiamo esprimere la nostra opinione», ha sottolineato tornando sullo scontro a distanza andato in scena ieri con il presidente della Bce. «Come tranquillizzare i mercati? Dicendo che non usciamo dall'euro. Perché tutti si sono convinti, a causa di una narrazione sbagliata che qualcuno ha voluto fare, e non noi del governo, che l'Italia voglia uscire dall'euro e dall'Europa. Noi non soltanto ci stiamo bene, ma tra alcuni mesi si vota per le europee e quindi l'Europa diventa di nuovo quella dei cittadini».

«Io sono sicuro che a livello europeo - ha aggiunto Di Maio - tutti i cittadini provocheranno una scossa forte, politica, per mandare a casa questa classe dirigente che in questi anni ha tagliato la nostra sanità, le nostre pensioni, il welfare ed i servizi ai Comuni, con il debito pubblico che è perfino aumentato».

«Sovranità è una parola che è all'interno della nostra Costituzione. Non é una brutta parola. Tutti sono preoccupati del fatto che all'interno di questo Governo qualcuno voglia riaffermare la sovranità di un Paese come l'Italia. Ma è proprio perché avevano ed hanno dimenticato la Costituzione in tutti questi anni che oggi siamo ridotti così», ha proseguito. «Non ci sono più soldi per gli investimenti nella sanità, nella scuola e nei servizi. Quindi sovranità è una bella parola che significa che appartiene al popolo. Anche a chi si spaventa della parola popolo, populismo, ricordate la Costituzione»

«Le tre misure» del reddito di cittadinanza, pensione di cittadinanza, e quota 100 sulle pensioni «sono collegate perché se mandiamo l'anno prossimo in pensione cinquecentomila persone, si liberano cinquecentomila posti di lavoro, che reinseriremo, con tanti giovani e meno giovani, attraverso la formazione dei centri per l'impiego nel programma del reddito di cittadinanza». Il vicepremier ha quindi ribadito che «le due cose non si toccano ed il reddito di cittadinanza non si ridimensiona: questo fa solo parte di leggende metropolitane che sento girare in questi giorni».

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