Governo, crisi in diretta. Renzi: «Da Conte a Salvini, scriviamo insieme le regole del gioco»

Domenica 17 Gennaio 2021
Governo, crisi in diretta. Renzi: «Da Conte a Salvini, scriviamo insieme le regole del gioco»

Crisi governo Si riannodano i fili del confronto tra Pd, Iv e M5s? Italia Viva è pronta a ristabilire un dialogo sulle proposte visto che i numeri in Senato per sostituire la componente renziana nella maggioranza sarebbero un miraggio.

Crisi di governo, Boschi (Italia Viva): «Da soli non hanno i numeri. Torniamo a confrontarci sulle proposte»

Le tappe: Giuseppe Conte si presenterà domani alla Camera e poi martedì mattina al Senato.

Il presidente del Consiglio farà della comunicazioni di carattere fiduciario. Quindi, dopo il dibattito, la votazione che seguirà si svolgerà con le modalità del voto di fiducia, con chiama per appello nominale.

Ore 21.51, Renzi: da Conte a Salvini scriviamo insieme le regole del gioco

«Sarebbe un bene per il Paese se, invece di andare a caccia di responsabili, tutti insieme facessimo un progetto di riforme, tutti, da Conte a Salvini, da Berlusconi a Di Maio. Non un governo, ma le regole del gioco si scrivono insieme», ha detto il leader di Iv, Matteo Renzi, a 'Non è l'Arena', su La 7.

Ore 20.35, Boccia: parlamentari Iv votino con il Pd «I parlamentari di Italia Viva sono stati eletti con il Pd, spero vogliano rispettare la volontà di quell'elettorato, sennò si prendono seggi di quella comunità e si vota contro la sua volontà. Faccio appello a tutti gli eletti del Pd di votare con il Pd. La maggioranza ci sarà, se è relativa o meno lo diranno i numeri», ha detto il ministro Francesco Boccia a Che tempo che fa su Rai Tre sulla crisi di governo che domani approderà in Parlamento.

Ore 16.06, Rostan: voto fiducia a Conte alla Camera. «Ho deciso di votare la fiducia al governo Conte. Lo faccio perché tra la critica al governo e la crisi di governo c'è una grande differenza, e la differenza si chiama politica, cioè ricerca delle soluzioni, tentativo di intesa. Era giusto - come fatto - incalzare il governo nei suoi punti deboli, nelle incertezze e negli errori compiuti nella gestione della pandemia, sia quella sanitaria sia quella sociale ed economica; era giusto chiedere un maggiore impegno, una maggiore collegialità, un maggiore rispetto delle regole democratiche. Ma la crisi, no»: così Michela Rostan ( Iv), vicepresidente Commissione Affari sociali della Camera. «Non è un caso - prosegue Rostan - che i cittadini non abbiano capito e condiviso questa posizione. Ho ricevuto centinaia di messaggi di disappunto: non ci contestano la critica al governo, che, anzi, è anche in parte condivisa. Ci contestano la scelta della rottura, che peraltro come grammatica della politica non appartiene a chi vuole rappresentare un'area moderata. La rottura, in politica, è l'ultima spiaggia, non il punto di partenza di una trattativa. Gli italiani, in questo momento, stretti tra la paura del virus, tra la preoccupazione per sé e per i propri cari, a volte attraversati dal dolore di una perdita, angosciati per le conseguenze economiche della pandemia, per il timore che la fine sia lontana, vogliono più governo non meno governo, vogliono un governo più efficiente e pronto, non un governo sfiduciato». «Se vogliamo metterci in ascolto dei cittadini, com'è nostro dovere, - conclude la deputata - noi non possiamo ignorare quell'onda di disappunto che si sente forte rispetto all'apertura di questa crisi. Abbiamo fatto uno sforzo enorme per comporre un quadro politico difficile con i 5stelle, nell'agosto del 2019, e per dare un governo al Paese, ed eravamo in tempo di pace. Ora, con la pandemia, con la paura della terza ondata, con 80mila morti, con la complessità della campagna di vaccinazione, con la difficoltà di ripartire, di ricostruire, rovesciamo il governo che noi abbiamo fatto nascere e rinunciamo alla mediazione? Mi pare un errore madornale di lettura della fase politica e di preoccupante sconnessione con il sentimento delle persone. È necessario, arrivati a questo punto, ritrovare lo spirito del messaggio del Presidente Mattarella. Costruire, non demolire. Costruire innanzitutto dialogo, composizione, accordo, intesa. E poi, un Paese nuovo».

Ore 16,05, Provenzano: «Immagino che non tutti i parlamentari di Italia viva abbiano condiviso i giudizi espressi da Renzi». Lo dice il ministro per il Sud Giuseppe Provenzano, ministro per il Sud, ospite di 'Mezz'ora in piu'' su Raitre. 

Ore 15,46, Di Maio (M5s): «È il momento di scegliere da che parte stare». «Mi fa rabbia perder tempo con inutili crisi politiche che danneggiano l'Italia e i cittadini. Lunedì e martedì «in Parlamento «verrà presentato un progetto concreto e lungimirante, con una visione ambiziosa del nostro futuro. E proprio su questo progetto chiederemo il sostegno di chi crede di poter offrire il suo contributo alla ricostruzione dell'Italia. Ora è il momento di scegliere da che parte stare. Da un lato i costruttori, dall'altro i distruttori». Lo scrive su Fb il ministro Luigi Di Maio.

Ore 15,04, Il Pd accompagni Conte verso le consultazioni, dice il senatore Nannicini«Dopo il passaggio alla Camera, bisognerebbe permettere al presidente Conte di gestire in maniera trasparente consultazioni sotto l'egida del Presidente della Repubblica, per capire se esistono i margini politici per ricostruire un accordo all'interno dell'attuale maggioranza o eventualmente per costruirne una allargata, mettendo al primo posto le esigenze drammatiche dell'Italia. Inoltre il Pd non dovrebbe parlare ora di alleanze strategiche. Questo è un tema da congresso, non da conte parlamentari, perché ridisegna l'identità del Pd. Adesso, capiamo come rilanciare il programma di un governo 'necessitatò dalla situazione drammatica che stiamo vivendo», dice il senatore Pd Tommaso Nannicini.

Ore 15,03, Matteo Renzi ribasdice che il Mes è imprescindibile per Italia Viva. «Non voterò mai in governo che si ritiene migliore del mondo con 80 mila morti e che non prende il Mes». «Domani Conte viene in Aula. Noi gli avevamo chiesto »ritieni di cambiare qualcosa su quanto è stato fatto o nel governo? Il presidente del Consiglio ha risposto «ho il governo migliore del mondo». A quel punto abbiamo chiesto possiamo metterci sulle cose da fare? Il presidente del Consiglio ha risposto di no, ha detto vado in Aula. Il portavoce del premier ha detto «asfaltiamo il premier. E io non credo avranno la maggioranza». Lo dichiara il leader di Iv Matteo Renzi a Mezz'ora in più, su Raitre.

Ore 14,51, Matteo Renzi: «Non ho nulla contro Giuseppe Conte». Noi non abbiamo mai pensato che l'obiettivo fosse 'cacciare Contè. Leggo di ricostruzioni secondo cui io avrei un problema personale con Conte. C'era un modo per farlo, non dare la fiducia a un Conte-bis. Non ho niente contro Conte ma se per sei mesi provi a dire »guardate qua rischiamo l'osso del collo «e non ti danno ascolto ci sono due alternativa: la prima è far finta di niente ma io non sarà mai corresponsabile del più grande spreco di risorse della storia». Lo dichiara il leader di Iv Matteo Renzi a «Mezz'ora in più», su Raitre. «Io mi guardo allo specchio e mi chiedo »ma chi te lo fa fare? Io non faccio né la vittima né parlo di complotto. Questa è una battaglia sui contenuti, se non li lasciano realizzare lasciamo le poltrone«, aggiunge l'ex premier.

Ore 13.32, M5s: «Con Renzi strade divise». «In questo anno e mezzo di governo insieme, ci siamo trovati tante volte in situazione di distanza anche con altre forze politiche della coalizione, ma, con lealtà e correttezza, abbiamo reciprocamente lavorato per trovare una sintesi nell'interesse del Paese. E così facendo, abbiamo raggiunto risultati importanti. Nonostante questo, Matteo Renzi ha fatto una scelta molto grave che ha separato definitivamente le nostre strade». Lo scrivono in un post su Fb Vito Crimi, Alfonso Bonafede e i capigruppo M5S di Camera e Senato ribadendo che «i gruppi parlamentari, i membri di Governo saranno tutti al fianco di Conte.»

Ore 13,28, la risposta dei liberali ed europeisti di Azione: Conte lasci e poi ne parliamo. «Siamo indisponibili al poco responsabile tentativo di cercare ad ogni costo in Senato una compagine raccogliticcia per un esecutivo di minoranza». Lo affermano il leader di Azione, Carlo Calenda, e il segretario di Più Europa, Benedetto Della Vedova. «L'appello di Zingaretti a 'democratici, liberali ed europeistì - spiegano - corrisponde alla nostra idea di un Governo riformatore ed europeista, che con una nuova leadership e una nuova maggioranza possa affrontare in modo adeguato i prossimi mesi. Siamo pronti a discutere di questo, ma certo non della prosecuzione di un esecutivo guidato da Conte, arrivato al capolinea».

Ore 14,50, Matteo Renzi«Io non sopporto questo racconto per cui è tutto un problema personale mio. Non ho un problema personale, non mi sta antipatico Conte. Ho un problema con il futuro di questo Paese che non deve andare a carte 48 e dei miei figli». Lo ha detto il leader di Iv a 'Mezz'ora in più' su Rai 3.

Ore 13.15, Vertice ministro Federico D'Incà e capigruppo di maggioranza alle 17 

Ore 12.38, Di Maio: «Non lasceremo mai gli italiani nelle mani di persone irresponsabili. Dobbiamo difendere il diritto alla salute dei cittadini. Bisogna sostenere autonomi, commercianti, partite IVA, chi porta avanti il Paese creando occupazione e posti di lavoro. Il MoVimento 5 Stelle è compatto. Mentre c'è chi prova a distruggere, noi ci impegniamo a ricostruire». Lo scrive il ministro Luigi Di Maio su Facebook.

Ore 12.19, Conzatti (Iv) ci ripensa: «Non passo con i responsabili».  «Ho detto che siamo disponibili ad un confronto in maggioranza ed anche ad un patto di legislatura che preveda una direzione di marcia chiara. Ho detto anche con altrettanta forza e sin da subito un deciso no grazie a passare tra le fila raccogliticce dei responsabili. Il mio invito è quello di riprendere sin da subito la costruttiva strada del dialogo con Italia Viva». Lo dichiara la senatrice Italia Viva Donatella Conzatti.

Ore 11.45, Rosato (Iv): «Non abbiamo mai ritirato la nostra mano tesa verso il governo. Ma non abbiamo mai ricevuto neanche una telefonata in risposta alle nostre osservazioni o per dirci: voglio ricucire». Lo ha detto Ettore Rosato di IV a SkyTg 24. «Non abbiamo voglia di potere ma di risposte e contenuti per trovare soluzioni per il Paese che siano all'altezza della situazione», ha concluso.

Ore 11.43, l'appello del segretario del Pd ai liberali. Durante la direzione del Pd, il segretario Nicola Zingaretti ha ribadito che non c'è possibilità di un dialogo con le destre e fa un appello ai democratici, liberali ed europeisti«Nel Parlamento esistono sensibilità democratiche, liberali ed europeiste che possono unirsi, noi facciamo un appello alla luce del sole e abbiamo il dovere, non il diritto, di rivolgerci al Parlamento per chiedere la fiducia perché l'Italia deve affrontare il Recovery, il piano di vaccinazione, le riforme sociali e del lavoro». «Partiamo da questo appello alla responsabilità a tutte le sensibilità democratiche liberali ed europeiste che sono presenti in Parlamento - ha concluso - Dopo il voto torneremo a riunirci per stabilire la strada migliore».

Ore 11.25, Nicola Zingaretti parla alla direzione Pd «Lo sconcerto che nel mondo intero nei governi, nelle persone, ha provocato la notizia della crisi affonda qui le radici, nel ritorno, il giorno dopo l'approvazione del recovery, di un'Italia che rischia di aprire una fase incomprensibile». Lo ha detto il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, nel suo intervento alla direzione del partito.

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Ultimo aggiornamento: 18 Gennaio, 00:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA