Covid rallenta l'occupazione dei neolaureati, ma cresce lo stipendio dopo un anno. Età media è 26 anni (metà donne)

Venerdì 18 Giugno 2021
Covid rallenta l'occupazione dei neolaureati, ma cresce lo stipendio dopo un anno. Età media è 26 anni (metà donne)

Laureati più giovani e anche più donne ma con ancora meno possibilità di iniziare a lavorare non appena terminati gli studi (-4,9%). È il profilo della condizione occupazionale dei laureati italiani tracciato da AlmaLaurea nell'ormai tradizionale rapporto annuale. Uno studio particolarmente significativo perché relativo al 2020 e, quindi, molto influenzato dalla pandemia. Tant'è che si registra come lo scorso anno siano aumentate le criticità nelle opportunità di occupazione, in particolare per i neo-laureati. Discorso diverso per i laureati a cinque anni dal titolo, per loro gli effetti dell'emergenza sanitaria paiono del tutto marginali.

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Rallenta occupazione dei neolaureati

Stando al XXIII edizione del Rapporto presentato oggi all'Università di Bergamo, nel 2020 il tasso di occupazione è pari, a un anno dal conseguimento del titolo, al 69,2% tra i laureati di primo livello e al 68,1% tra i laureati di secondo livello del 2019.

A cinque anni dal conseguimento del titolo il tasso di occupazione è pari all'88,1% per i laureati di primo livello e all'87,7% per i laureati di secondo livello. Rispetto alla precedente rilevazione, il tasso di occupazione a un anno è diminuito di 4,9 punti percentuali per i laureati di primo livello e di 3,6 punti per quelli di secondo livello.


Criticità occupazionali di certo non sfuggite alla ministra dell'Università e della Ricerca Maria Cristina Messa che ha preso parte alla presentazione del rapporto:  «I salari sono troppo bassi e il gap salariale tra uomo e donna è inaccettabile. Dobbiamo rendere l'Italia più attrattiva per i giovani - ha spiegato - per evitare che lascino il nostro Paese per assenze di opportunità. Si deve lasciare il proprio Paese per un aspetto positivo e non negativo».

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Immutato il voto medio di laurea

Tornando al rapporto resta invece sostanzialmente immutato il voto medio di laurea, il linea con gli ultimi anni (103,2 su 110 nel 2020, era 103,0 nel 2010), ma con variazioni apprezzabili per tipo di corso di laurea: 100,1 per i laureati di primo livello, 105,6 per i magistrali a ciclo unico e 108,0 per i magistrali biennali. Fra i laureati magistrali biennali la votazione finale è molto elevata, in particolare «per un effetto di tipo incrementale rispetto alla performance ottenuta alla conclusione del percorso di primo livello» (nel 2020 l'incremento medio del voto di laurea alla magistrale rispetto alla laurea di primo livello è di 7,6 punti su 110) sottolinea ilRapporto di AlmaLaurea.

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Donne oltre la metà dei laureati in Italia

Buone notizie per quanto riguarda donne e matricole. Le prime infatti, da tempo costituiscono oltre la metà dei laureati in Italia, anche nel 2020 rappresentano 58,7% del totale. Le matricole iscritte all'ultimo anno accademico invece, il primo dell'era Covid-19, sono molte di più (+14 mila matricole rispetto al 2019/20), in linea con l'aumento registrato l'anno precedente. Secondo il rapporto che si rifà ai dati del Mur, la perdita di matricole a partire dal 2003/04 si sta progressivamente riassorbendo e ad oggi la contrazione è del 3,2%, ma più accentuata nelle aree meridionali -18,9%. Si lascia così intravedere la possibilità di tornare agli anni di massima espansione del sistema universitario. Nell'ultimo anno, tra l'altro, gli atenei del Centro e del Sud sono cresciuti più di quelli del Nord (Nord +2,5%, Centro +7,7% e Sud e Isole +5,0%). Riguardo l'andamento delle immatricolazioni per area disciplinare, il Mur mostra risultati interessanti: rispetto all'anno accademico 2003/04 l'area Stem mostra un aumento del 15%. L'area sanitaria e agro-veterinaria ha registrato un incremento del 2% rispetto al 2003/04. Infine, l'area artistica, letteraria ed educazione e soprattutto l'area economica, giuridica e sociale sono ancora al di sotto della quota di immatricolati del 2003/04 (rispettivamente -4% e -15%). 

Ultimo aggiornamento: 15:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA