Mentre dalla Francia arriva arriva la notizia di un nuovo lockdown nazionale di almeno un mese, il ministro della Salue Roberto Speranza è ospite a DiMartedì.
«Oggi il paese è più forte per affrontare questa crisi e abbiamo assunto 36mila persone che a marzo non avevamo. Abbiamo tante persone in terapia intensiva ma stiamo occupando posti letto costruititi in questi mesi. Siamo più forti ma l'onda è ancora alta», continua.
E ancora: «Noi siamo stati in Parlamento a luglio a spiegare che bisognava tenere lo stato di emergenza e in tanti ci hanno accusati di dittatura sanitaria e che stavamo esagerando, ma oggi il paese è più forte per affrontare questa crisi che è mondiale: a marzo cercavamo mascherine e oggi abbiamo una produzione autonoma che può arrivare a 30 mln al giorno ma nessuno ha la bacchetta magica e dobbiamo avere parole di verità».
Quanto alle tensioni nelle piazze Speranza è convinto che «in questa fase il governo deve sforzarsi di ascoltare il più possibile anche chi protesta. Le violenze sono inaccettabili e rispetto alle violenze ci vuole un atteggiamento molto rigoroso e duro. Ma tante persone comuni in questo momento hanno paura perché vedono il proprio lavoro a rischio. Rispetto a queste persone, noi dobbiamo ascoltare, capire e dare risposte immediate come quella che abbiamo dato oggi perchè già a novembre arriveranno bonifici direttamente sui conti corrente delle persone che hanno interrotte attività lavorative». Ma «senza queste misure - conclude - la curva uscirebbe dal controllo e questo non possiamo permettercelo».