Coronavirus, gli aiuti per affitti e bollette: altri 40 miliardi di deficit nel nuovo decreto anti-crisi

Venerdì 17 Aprile 2020 di Andrea Bassi
Coronavirus, altri 40 miliardi di deficit nel nuovo decreto anti-crisi: gli aiuti per affitti e bollette

Il terzo decreto del governo anti crisi da coronavirus, dopo quello di marzo (Cura-Italia) e quello sulla liquidità alle imprese (Garanzia Italia), sta per prendere forma.

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Lunedì è previsto un consiglio dei ministri nel quale il governo chiederà al Parlamento di poter fare nuovo deficit per finanziare le misure che, presumibilmente, verranno approvate tra la fine di aprile e i primi giorni di maggio. Il governo si preparerebbe a chiedere uno scostamento di una quarantina di miliardi di euro, anche se il decreto dovrebbe alla fine avere un valore più alto, tra i 55 e i 60 miliardi.


Questo perché, in sostanza, il provvedimento sarà diviso in due parti. La prima servirà a dare “copertura” alle garanzie pubbliche introdotte con il decreto precedente che aveva stanziato soltanto 230 milioni a fronte della promessa di 400 miliardi di liquidità. Il nuovo decreto dovrebbe stanziare una trentina di miliardi per dare consistenza al precedente provvedimento. La seconda parte, che vale circa 25 miliardi di euro, riguarda tutte le altre misure. Non tutti i 30 miliardi delle garanzie, però, andranno immediatamente conteggiati nel deficit, perché il loro costo si scaricherà sui conti pubblici solo se e quando le imprese non restituiranno i fidi (i pagamenti inizieranno tra due anni).

GLI ALTRI TEMI
Ma quali saranno le altre misure che verranno inserite nel nuovo provvedimento? Uno dei temi principali riguarderà gli «indennizzi» alle imprese. Aiuti a fondo perduto che ieri il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, ha quantificato in 40 miliardi di euro. Una cifra elevatissima. Ma siamo ancora nella fase di stesura delle norme. L’uscita di Patuanelli, insomma, va letta come una sorta di pressione negoziale per ottenere dal ministero dell’Economia più risorse possibili. Al Tesoro si lavora, in realtà, ad un’altra ipotesi. Non ci sarebbe un trasferimento monetario diretto alle imprese, ma ci potrebbe essere uno “abbuono” di una parte delle tasse di marzo, aprile e maggio che sono state fatte slittare. I criteri sulle imprese che potrebbero avere accesso al beneficio e sull’entità dello sconto, sono ancora tutti in discussione. Sul tavolo c’è anche una misura per aiutare i proprietari di immobili dati in affitto alle imprese più piccole, quelle che possono chiedere il finanziamento dello Stato da 25 mila euro garantito al 100%. La parte di questo prestito utilizzata per pagare i canoni non dovrebbe essere restituita alle banche dalle imprese ma sarebbe lo Stato a coprirla. 

Ormai certo, poi, l’aumento del bonus per gli autonomi da 600 a 800 euro (anche se il vice ministro dell’Economia Laura Castelli chiede una cifra più alta). Questa volta il governo sarebbe intenzionato ad evitare un nuovo assalto al portale dell’Inps con il rischio di bloccarlo e, dunque, starebbe valutando la possibilità di pagare in automatico gli 800 euro a chi ha già ricevuto i 600 euro ad aprile. 

Un altro capitolo riguarda il Reddito di emergenza, l’assegno di 400-500 euro che dovrebbe andare ad una platea allargata di famiglie in difficoltà, ricomprendendo anche i lavoratori irregolari. Il ministro del lavoro Nunzia Catalfo spinge per uno stanziamento di 3 miliardi di euro in modo da coprire una platea ampia di persone. Il Tesoro frena. C’è discussione anche su chi dovrà erogare i soldi, se l’Inps oppure affidarli direttamente ai Comuni cone nel caso dei 400 milioni dei buoni pasto. Nel provvedimento poi, dovrebbe trovare posto anche una sospensione del pagamento delle bollette elettriche per le piccolissime imprese. Anche questi costi diventerebbero a carico dello Stato. 

Intanto per coprire i costi dell’emergenza il Tesoro lancerà una nuova emissione del Btp Italia «interamente dedicata a finanziare le spese dei recenti provvedimenti a supporto del sistema sanitario, per la salvaguardia del lavoro e a sostegno dell’economia nazionale».

L’emissione sarà collocato sul mercato in due fasi: la prima da lunedì 18 a mercoledì 20 maggio per il mercato retail, e il giorno 21 maggio per gli investitori istituzionali.

Ultimo aggiornamento: 15:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA