Si torna in spiaggia, in piscina e a breve finirà anche il coprifuoco che, prima di essere abolito, verrà spostato probabilmente di un paio d’ore in modo da risultare un po’ più in linea con ciò che accade in altri Paesi.
L’attesa è tutta per la riunione della cabina di regia che si terrà domani e che, oltre al coprifuoco, dovrà anche esaminare le proposte messe a punto dai tecnici per riscrivere i criteri secondo i quali si entra o si esce da un colore.
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La gradualità, professata da Mario Draghi, e il «richio ragionato» rappresentano un’indubbia accelerazione rispetto a quando si tramutavano in dpcm le indicazioni del Cts. Malgrado le decisioni vengano assunte tenendo conto di tutti i fattori e non solo del rischio sanitario, la pressione dei presidenti di regione (la maggior parte del centrodestra) continua però ad essere forte.
«Bisogna ridare ai cittadini e alle imprese un po’ di fiato sfruttando una campagna di vaccinazione che finalmente va», sostiene Giovanni Toti, presidente della Liguria. I dati continuano a certificare come la situazione sia in miglioramento e che le riaperture decise con l’ultimo decreto non hanno prodotto gli sfracelli che qualche virologo annunciava in tv. 6.659 i casi e 136 vittime nelle ultime 24 ore, dato quest’ultimo che non si registrava dal 22 ottobre, e merito della campagna vaccinale che procede senza intoppi e viaggia da giorni sempre intorno alle cinquecentomila dosi.
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Ma per non vanificare i sacrifici fatti dagli italiani in questi mesi, è il ragionamento che viene fatto dalle parti di palazzo Chigi, è necessario muoversi con cautela. Anche perché, e le immagini degli assembramenti da Bari a Palermo fino a Roma sono la prova, non è ancora il momento del tana liberi tutti. Domani, coprifuoco a parte, non dovrebbero essere annunciati clamorosi stravolgimenti rispetto a quanto già previsto. Il coprifuoco slitterà alle 23 o, come già annunciato da questo giornale, più probabilmente a mezzanotte e a partire dal 24 maggio. Verranno riaperti anche dal prossimo fine settimane i centri commerciali e verrà fissata una data - forse il 15 giugno - per le ripartenza del settore cerimonie. Possibile si affronti anche il tema dell’utilizzo della mascherina all’aperto durante l’estate, abolito giusto ieri in Polonia.
E’ probabile che quello di domani non sia l’ultimo appuntamento prima dell’estate della cabina di regia. La stagione turistica avanza e alcune misure andranno ancor più allentate - come il coprifuoco - se si vogliono sostenere le prenotazioni dall’estero. «Credo che il coprifuoco abbia i giorni contati - spiega il ministro del Turismo Massimo Garavaglia - ci auguriamo che venga ridimensionato in fretta e che, quindi, si possa dare il messaggio che dai primi di giugno, mi viene da dire dal 2 giugno che è la Festa della Repubblica, non ci sia più».
Il centrodestra, e non solo i ministri, continua a premere affinché si anticipi la ripartenza di tutti i settori rispetto a quanto previsto dal decreto, a partire dai bar e dai ristoranti al chiuso. Pressioni alle quali Speranza replica rinnovando la necessità che le riaperture siano «ponderate, perché non vogliamo tornare indietro», mentre il leader del Pd Enrico Letta attacca Salvini. «Si riapre in sicurezza perché c’è stato chi ha garantito che non ci fossero scelte sbracate quando invece qualcuno voleva solo sbracare».
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