Barcellona. Il presidente del governo spagnolo Sánchez e il primo ministro italiano Conte sono tornati a incontrarsi quest’oggi, a Roma, dopo la visita del premier italiano a Madrid nello scorso luglio, poco prima dell’accordo europeo sul Recovery Fund.
Recovery Fund, Conte: deve partire il primo gennaio 2021
E determinati a continuare insieme perché il programma denominato Next Generation prenda avvio nel 2021, senza ritardi. E perché l’agenda europea affronti e chiuda i dossier ancora aperti: la ratificazione del Quadro Finanziario Pluriennale e l’avvio del Recovery Fund, il nuovo Patto su Migrazione e Asilo, l’evoluzione dei negoziati sul Brexit e il rilancio della politica europea di Vicinato. Spagna e Italia rappresentano 1/4 della popolazione europea e le loro economie contribuiscono per 1/5 al Pil del continente. Le relazioni commerciali tra i due paesi riguardano, tra gli altri, i settori dell’automobile, dei combustibili, dell’olio di oliva, delle materie prime e i semi-lavorati in plastica, dei prodotti chimici e di quelli farmaceutici. E poi c’è il turismo, che in entrambi i paesi ha un peso analogo sul Pil, settore tra i più penalizzati dalla pandemia e per il quale chiedono che l’Europa adotti protocolli di misure coordinate.
Sánchez e Conte hanno indicato le priorità comuni per l’utilizzo del Recovery Fund: la transizione ecologica, le digitalizzazione dell’economia, la coesione sociale e territoriale e le pari opportunità tra uomini e donne. E di queste hanno anche discusso nell’atto conclusivo del Forum del Dialogo Italia-Spagna, che riunisce rappresentanti della politica, dell’università, dell’imprenditoria, dell’economia e della comunicazione di entrambi i paesi. In conferenza stampa c’è stato spazio per altri due temi tra tutti: la gestione della nuova ondata pandemica e l’eventuale utilizzo del Mes, discussione quest'ultima che è solo italiana. Conte e Sánchez hanno riconosciuto di essersi trovati davanti a un’emergenza straordinaria che ha evidenziato i limiti delle decisioni politiche, di aver rispettato il parere degli scienziati e di star lavorando ora dentro una logica di cooperazione istituzionale.
Ma la situazione in questa fase è differente da quella di marzo per quanto riguarda il controllo dell’epidemia e le soluzioni, pur in un quadro nazionale, sono differenziate perché differente è l’impatto del contagio nei territori. Per quanto riguarda il ricorso agli aiuti comunitari sottoforma di prestiti, Sánchez ha chiarito che, della quota parte del Recovery Fund che andrà alla Spagna, verranno utilizzate in primo luogo le risorse a titolo di trasferimento. Mentre del Mes, ha sottolineato che “La risposta europea non è stata quella del 2008, abbiamo la BCE che sta comprando il debito pubblico dei paesi e abbiamo ottenuto cose un tempo inimagginabili”, in riferimento ai vari fondi di sostegno all’occupazione. D’altronde, ha rincarato Conte “Il Mes nacque in un contesto specifico e ora se ne sta facendo la riforma”.