Conte si prende il Movimento, via libera al nuovo statuto: «Da qui la nostra ripartenza»

Mercoledì 4 Agosto 2021
Conte si prende il Movimento, via libera al nuovo statuto: «Da qui la nostra ripartenza»

«Oggi è un grande giorno, una grande festa di partecipazione democratica, in particolare per tutti coloro che si riconoscono nel progetto politico-sociale che segna il nuovo corso del Movimento 5Stelle». A tarda sera Giuseppe Conte prende atto della vittoria, annunciata ma non troppo, viste le tensioni ormai strutturali all'interno dei 5Stelle.

Gli iscritti hanno approvato il nuovo statuto. La prossima tappa sarà, il 5 e 6 agosto, il voto su Conte presidente. «Siamo quello in cui crediamo», festeggia dunque l'avvocato. «Crediamo nella democrazia partecipata quale motore per dare ancora più forza alla nostra presenza sui territori e nelle istituzioni. Il voto di oggi non rappresenta un punto di arrivo, ma di ripartenza».

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Il quorum - una delle tante incognite - è stato superato e non di poco. Gli aventi diritti al voto sono 113.894, hanno votato in queste due giornate in 60.940. Sono stati 53.238 sì al nuovo Statuto, pari all'87,36% e hanno votato no 7702. È una delle primissime volte in cui il quorum della maggioranza assoluta viene raggiunto al primo turno. Il cambio di Statuto proposto dopo gli Stati Generali di febbraio, per fare un esempio, ha avuto una media di votazione pari a poco più di diecimila iscritti. Un dato incoraggiante, per l'ex premier, che arriva dopo le tredici defezioni alla fiducia e le numerose assenze di pentastellati che non hanno partecipato al voto finale sulla riforma della giustizia.

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Si è votato per la prima volta sulla nuova piattaforma Skyvote che sostituisce Rousseau. Gli attivisti hanno consegnato le chiavi del Movimento a Giuseppe Conte dicendo sì anche ad una nuova sede (nel centro di Roma), un nuovo simbolo con il riferimento al 2050, un nuovo linguaggio (archiviato il metodo del Vaffa) e nuove stelle (giustizia sociale, innovazione tecnologica, economia eco-sociale di mercato, beni comuni, ecologia integrale). Il giurista pugliese, dopo essere uscito di scena da palazzo Chigi, ha rischiato di scomparire anche dai radar pentastellati dopo il voltafaccia di Grillo che un mese fa lo accompagnò fuori dalla porta. A spianare la strada all'accordo, con un lungo lavoro sottotraccia ci hanno pensato in prima battuta Di Maio e Fico e poi i ministri Patuanelli e D'Incà e gli altri big. Ma è stato soprattutto Conte complice anche il dato dei sondaggi non lusinghieri e la prospettiva non felice di un partito personale a stoppare il disegno di una lista in suo nome che avrebbe dovuto competere proprio contro il Movimento.

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Ora quel Movimento l'ex premier se l'è preso sulle spalle. Un carico pesante come testimonia lo scontro che c'è stato ieri sugli ordini del giorno. Gli ex pentastellati di Alternativa c'è nell'Aula dei Montecitorio hanno puntato il dito proprio contro M5S. Cartelli e cori all'insegna di «vergogna, no all'impunità di Stato». «Grazie a noi i processi per mafia e terrorismo non andranno in fumo», ha replicato la pentastellata Salafia. Ora saranno i senatori a fare le pulci al compromesso sul lodo Cartabia. E per l'ex premier Conte il paradosso è che proprio nell'avamposto dove ci sono più suoi fedelissimi è ancora più ampia la fronda che potrebbe manifestare la propria insofferenza. Si parla di una ventina di malpancisti che avrebbero preferito che Conte si sfilasse dalla maggioranza, dando la prima prova di autonomia proprio nell'entrata in vigore del semestre bianco.

 


I FRONTE APERTO
Ma l'ex premier guarda avanti. Anche se dovrà rivolgere pure lo sguardo all'indietro considerato che alcuni iscritti al Movimento, non riuscendo a votare sulla nuova piattaforma Skyvote, hanno annunciato ricorso con l'avvocato Lorenzo Borrè, ormai specalizzato nel far venire gli incubi allo stato maggiore pentastellato. Tra i motivi del ricorso ci sarebbe il fatto che Skyvote non consentirebbe di accedere ad una piattaforma e vedere in modo trasparente il proprio status di avente diritto o meno (come era per Rousseau) e di poter votare quindi anche se non si è ricevuta la email di invito a votare. Con Skyvote, infatti, vota solo chi riceve la email con il link personalizzato e se questa non arriva, per un qualunque problema tecnico o per errore, un iscritto non può votare pur avendone diritto.
 

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Ultimo aggiornamento: 20 Febbraio, 04:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA