Conte, la Camera vota la fiducia: 321 sì e 259 no. Il premier: «Il futuro dell'Italia dipende da voi». ​Iv si astiene, no di Udc, Meloni attacca

Lunedì 18 Gennaio 2021
Conte, voto fiducia alla Camera DIRETTA: «Il futuro dell'Italia dipende da voi». Iv si astiene, no di Udc, Meloni attacca

La Camera accorda la fiducia al governo Conte con 321 voti a favore, 259 contrari e 27 astenuti. Il premier Giuseppe Conte, nel suo discorso in Aula, ha espresso «disagio per una crisi infondata» e rivolto un appello ai «volenterosi per costruire insieme il futuro dell'Italia». Appello rilanciato anche nella replica del presidente del Consiglio al dibattito parlamentare del pomeriggio. Tra i sì a sorpresa, quello di Renata Polverini, che ha votato contro il proprio gruppo di Forza Italia e subito dopo ha lasciato il partito. Tutti i 27 deputati iscritti a Italia Viva alla Camera si sono astenuti come annunciato.

Domani il voto di fiducia nell'aula del Senato dovrebbe cominciare intorno alle 19.30 e potrebbe concludersi alle 20.30.

Così secondo una stima dei tempi, tenendo conto dell'intervento del premier Giuseppe Conte, che prenderà il via alle 9.30, la discussione e i vari passaggi previsti in Aula per la fiducia. In particolare, dopo le comunicazioni di Conte, sono state programmate almeno 2 ore di dibattito, poi una pausa verso le 12.30 con la ripresa dell'Aula alle 13.30 e altre tre ore di discussione. Nel pomeriggio ci sarà la replica del premier e successivamente altri 60 o 90 minuti riservati alle dichiarazioni di voto. Fino alla chiama e quindi il voto finale.

L'appello del premier

Nelle sue comunicazioni Conte ha ricordato che «il 13 gennaio in una conferenza stampa sono state confermate le dimissioni delle ministre di Italia viva. Si è aperta una crisi che deve trovare qui in questa sede il proprio chiarimento in trasparenza del confronto e linearità di azione che hanno caratterizzato il mio mandato. Crisi che ha provocato profondo sgomento nel Paese, e che rischia di produrre danni notevoli e non solo perché ha fatto salire lo spread ma ancor più perché ha attirato l'attenzione dei media internazionali e delle cancellerie straniere. Diciamolo con franchezza, non si può cancellare quello che è accaduto», parlando della fiducia tra le forze alleate come «condizioni imprescendibile» per guidare il Paese.

La replica di Conte

«Il mio è un appello molto chiaro e nitido - ha detto Conte nella replica che precede le dichiarazioni di voto sulla fiducia - c'è un progetto politico ben preciso e articolato che mira a rendere il Paese più moderno e a completare tante riforme e interventi già messi in cantiere». «Dalle scelte che ciascuno in questa ora grave deciderà di compiere dipende il futuro del paese. Siamo chiamati a costruirlo insieme, è un appello trasparente, alla luce del sole, chiaro che propongo nella sede più istituzionale e rappresentativa del Parlamento», ha sottolineato il premier. «Abbiamo bisogno di affrontare tutte quelle diseguaglianze vecchie e nuove, create dalla pandemia. Oggi abbiamo una società che rischia di uscire da questa pandemia con forti diseguaglianze di genere, territoriali e generazionali», ha proseguito. «Non bisogna avere timori e timidezze quando si ragiona con sguardo chiaro. Ho rivolto un appello a tutte le forze ma anche ai singoli parlamentari. Chi si riconosce in questo progetto può dare un contributo». «C'è un altro elemento che rafforza il nostro progetto - ha aggiunto - e cioé il fatto che guardiamo con grande speranza alla presidenza Biden. Ho avuto con lui una lunga, calorosa telefonata e siamo rimasti che ci aggiorneremo presto in vista del G20». Conte nella replica alla Camera sottolinea «l'approccio multilaterale» del presidente statunitense eletto e rimarcando che «l'agenda della nuova amministrazione Usa è la nostra agenda».

Conte: «Serve il più ampio consenso di forze volenterose»

 

Per le sfide che attendono l'Italia servono «la massima coesione possibile, il più ampio consenso in Parlamento. Servono un governo e forze parlamentari volenterose, consapevoli della delicatezza dei compiti. Capaci di sfuggire gli egoismi e l'utile personale», ha detto il premier Conte in Aula alla Camera.

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Conte: governo nato su valori Carta e vocazione europeista

«All'inizio di questa esperienza di governo, nel 2019, prefigurai un chiaro progetto politico per il Paese - ha detto il presidente del premier Conte -. Precisai che il programma non poteva risolversi in una mera elencazione di proposte eterogenee o una sterile sommatoria delle posizioni delle forze di maggioranza. Un'alleanza tra formazioni provenienti da storie, esperienze, culture di diversa estrazione e che in passato si erano confrontate con asprezza, poteva nascere solo su due discriminanti. Il convinto ancoraggio ai valori costituzionali e la solida vocazione europeista del Paese».

Mi sono adoperato sempre per ampia stagione riformatrice

 

«Sin dall'inizio mi sono doperato perché si delineasse la prospettiva di un disegno rioformatore, ampio e coraggioso - ha detto ancora il presidente del Consiglio - per configurare una nuova stagione rifornmatrice basata sulla sostenibilità, sulla coesione sociale e territoriale, sul pieno sviluppo della persona umana. E ancora oggi c'è una visione».

Sfida epocale

«Agli inizi 2020» il progetto del governo si è dovuto «misurare con la pandemia che ha sconvolto in profondità la società e la dinamica stessa delle nostre relazioni - ha detto il presidente del Consiglio -. Affontiamo una sfida di portata epocale, si vivono paure primordiali, più spesso conosciute da generazioni del passato. Torniamo a sentirci profondamente fragili, alcune certezze radicate sono state poste in discussione. Ci siamo misurati quotidianamente come mai in passato con scienza e tecniche, con la difficoltà a fornire risposte efficaci e rapide. «Primi in occidente siamo stati costretti a introdurre misure restrittive dei diritti della persona, operando delicatissimi bilanciamenti dei principi costituzionali».

Pandemia ha rafforzato il dialogo tra forze leali e governo

 

«Abbiamo coltivato un serrato dialogo» con tutti «gli inetrlocutori istituzionali nella consapevolezza che solo con la leale collaborazione sarebbe stato possibile elaborare strategia di intervento efficaci», ha detto il premier Giuseppe Conte. «L'esperienza della pandemia ha rafforzato nelle forze politiche che con lealtà sono nel governo la consapevolezza del dialogo».

«Io a testa alta, ho operato per il bene dell'Italia»

«Abbiamo operato sempre scelte migliori? Ciascuno esprimerà le proprie valutazioni - ha affermato Conte -. Per parte mia posso dire che il governo ha operato con massimo scrupolo e attenzione per i delicati bilanciamenti anche costituzionali. Se io oggi posso parlare a nome di tutto il governo a testa alta non è per l'arroganza di chi ritiene di non aver commesso errori ma è per la consapevolezza di chi ha operato con tutte le energie fisiche e psichiche per la comunità nazionale», ha detto ancora il premier.

Da luglio assegno mensile alle famiglie con figli under 21

 

«L'assegno unico mensile si colloca in una cornice di interventi volti ad alleggerire il peso fiscale sulle famiglie», ha detto il premier Conte annunciando che da luglio sarà introdotto l'assegno unico mensile per le famiglie con figli sotto i 21 anni.

«Il Mes non c'entra con il Recovery»

 

«Nonostante ci sia stato un chiaro contributo al miglioramento della bozza originaria» del Recovery plan «c'è stata un'astensione motivata principalmente per il fatto che la bozza non contempla le risorse del Mes, che però nulla ha a che vedere con il Recovery fund», ha affermato il premier Conte in Aula alla Camera.

Testo finale del Recovery dopo le osservazioni del Parlamento

 

«Quanto al cammino del Recovery Plan ricordo che, quando riceveremo le osservazioni del Parlamento e delle parti sociali saremo in condizione di procedere alla stesura finale, che peraltro restituiremo al Parlamento in vista dell'approvazione definitiva - ha affermato il presidente del Consiglio -. Rilevo che siamo l'unico Paese che ha coinvolto il Parlamento così intensamente e costantemente». 

Servizi e Agricoltura

 

«Viste le nuove sfide e anche gli impegni internazionali, non intendo mantenere la delega all'Agricoltura se non lo stretto necessario e mi avvarrò anche della facoltà di designare un'autorità delegata per l'intelligence di mia fiducia», ha detto il presidente del Consiglio.

Legge elettorale, il governo promuoverà una riforma di impianto proporzionale

 

«In materia di legge elettorale - ha detto ancora Conte - il governo nel rispetto delle determinazioni delle forze parlamentari si impegnerà a promuovere una riforma elettorale di impianto proporzionale quanto più possibile condivisa, trattandosi di una riforma di sistema che possa coniugare efficacemente le ragioni del pluralismo e la rappresentanza con l'esigenza di una complessiva stabilità del sistema politico».

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Crisi di governo, renziani verso l’astensione ma avvertono Matteo: da noi mai voti contro il Pd

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La diretta

19.34. M5s vota sì. Crippa: crisi surreale

«Stiamo parlando di una surreale crisi di governo, una scelta politica incomprensibile. Rosato stia sereno, non si preoccupi se noi comprendiamo o meno quello che dice. Si preoccupi se la comprendono gli italiani questa crisi. È come essere su un tandem: far fatica pedalando e accorgersi che uno dei compagni di squadra non solo non pedala più ma ha anche sgonfiato le gomme durante la salita», dice il capogruppo M5S Davide Crippa.

«Voterò a favore risoluzione solo per rispetto degli effetti della pandemia», ha detto Andrea Colletti, deputato del M5s intervenuto in Aula a titolo personale. E ha aggiunto: «In pochi tra i ministri si salvano nel governo: uno è lei, un altro è il ministro Di Maio e pochi altri ancora, ma la mancanza di qualità del resto della squadra va a detrimento di tutto. Sul Recovery la parte sulla giustizia si può cestinare perché ha idee vecchie, trite e ritrite che hanno già fallito. Così come questo governo fallirà in pochi mesi perché la crisi non è colpa di Renzi. Tuttavia voterò a favore».

19.18 La Lega vota no. Molinari: è il Mastella talent scout

«Gli italiani sono di fronte a uno spettacolo disarmante, immondo e indegno: una sorta di calcio mercato dei parlamentari con improbabili talent scout come Mastella, e lo dico non tanto per esprimere un giudizio morale su Mastella ma pensando al giudizio che dava su quelli che ora chiamate 'costruttorì, la principale forza politica del suo governo cioè il M5s. I termini più gentili allora erano traditori, venduti, voltagabbana. Come si può conciliare quello che si diceva allora con ora?». L'ha detto Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera nella dichiarazione di voto contro la fiducia al governo. E ha continuato: «Questo si spiega guardando i motivi per cui è nato questo governo e cioè solo contro un leader, Matteo Salvini, e contro un partito, la Lega, solo per la paura di non trovarsi più al governo. Quando non si hanno idee e visione, tutto poi è possibile». 

«Presidente - ha proseguito Molinari - nel suo intervento si è lasciato scappare l'intenzione di fare una legge elettorale proporzionale. Lei sa che questo è competenza del Parlamento non del governo, non siamo ancora in Cina e in Venezuela. Quale legge elettorale fare lo deciderà il Parlamento, non lei». E ha aggiunto: «Lei l'ha detto solo per dare rassicurazioni a chi la sosterrà che a casa non si va, che intende garantire anche al suo neonato partito e che dovrebbe costituirsi sulla base di un gruppo che si chiama 'Italia 2023'. Un modo per dire che l'unico scopo è stare qui per non perdere poltrone e privilegi. Questo è uno dei punti più bassi a cui abbiamo dovuto assistere». 

19.15 Il Pd vota sì. Delrio: Conte non deve solo sopravvivere

«Lei non è qui per sopravvivere ma per dare un orizzonte di forza e dignità al governo per il bene degli italiani. Per questo ci rivolgiamo a tutte le forze politiche democratiche e liberali. Il suo appello non solo è legittimo ma è giusto. Come diceva Alex Langer, è il tempo dei mediatori, è tempo di gettare ponti», ha detto il capogruppo del Pd alla Camera graziano Delrio annunciando il sì dei Dem alla fiducia. 

19.00 Fi vota no. Gelmini: se Conte non ha numeri si dimetta

«Se Conte avrà i numeri vada avanti. Se, come noi crediamo i numeri non ci sono abbia il coraggio di dimettersi e di lasciare nelle mani del presidente Mattarella la gestione della crisi. Ma basta perdite di tempo», dice Maria Stella Gelmini di Fi annunciando il no del suo gruppo alla fiducia. «Resteremo orgogliosamente alla opposizione e con il centrodestra costruiremo le condizioni per tornare al governo». «Noi siamo profondamente europeisti, autenticamente liberali e ci onoriamo in alcuni di noi di una cultura socialista ma per tutte queste ragioni siamo alternativi alle forze che compongono la sua maggioranza. Un socialista non può stare con Bonafede che ha abolito la prescrizione ed un autentico liberale non riscontra nella politica economica di questo governo nulla che non sia dirigista, statalista e volto a vessare i citadini». «Mettere insieme la sua maggioranza è impossibile. Dovevate fare presto e bene. Noi non facciamo il tifo per lo sfascio, facciamo il tifo per l'Italia anche se siete voi a governare. Ma come farete mano con questa maggioranza frastagliata a mettere mano alla riforma elettorale?»

18.35 FdI vota no. Meloni: vergognoso mercimonio

«Avvocato Conte, stamattina mi sono vergognata per lei e non solo per quell'"Aiutateci" che tradiva la sua disperazione ma per il mercimonio inscenato in quest'aula nel tentativo di dare una profondità a quella supplica», attacca Giorgia Meloni, deputata e presidente di Fratelli d'Italia nella dichiarazione di voto sulla fiducia al governo Conte. «Avvocato Conte, lei un tempo diceva 'Noi voliamo altò. Sì, con la Mastella airlines!. Voi la prima Repubblica la fate ampiamente rimpiangere. Allora c'erano gli stessi partiti che cambiavano il premier, adesso addirittura c'è lo stesso premier e cambiano continuamente quelli che lo sostengono». «Avvocato Conte, lei pensa di risolvere tutto questo aggiungendo Mastella e di Maio? L'Italia non può permettersi improvvisati, ricattatori, l'Italia ha bisogno di visione, di forza, coraggio e capacità di indicare la rotta. Ma lei non è in grado. Se avesse a cuore il destino di questa nazione, si sarebbe già fatto da parte». Così Giorgia Meloni, deputata e presidente di Fratelli d'Italia nella dichiarazione di voto sulla fiducia al governo Conte. E ha concluso: «Ora è il tempo dei patrioti, della libertà, di un'Italia che si rimette in piedi e torna a camminare, con una classe politica all'altezza della sua storia e che voi non rappresentate».

18.34 Iv si astiene. Rosato: Conte non ha voluto condividere l'agenda

«La nostra non è stata una crisi sui posti, ma sulle idee. Non abbiamo fatto una crisi sul consenso ma sulle idee. La crisi non è nata oggi, non è dovuta a qualche dichiarazione di Renzi o Rosato e nemmeno per le dimissioni delle nostre ministre. Non c'è stata volontà di costruire una agenda condivisa e lei non si può esimersi di assumersi la responsabilità» , ha detto in Aula alla Camera Ettore Rosato annunciando l'astensione di Iv sulla fiducia. «Lei presidente Conte - ha proseguito - ha una maggioranza politica e numerica per andare avanti. Ma davvero i problemi si chiamano Matteo Renzi? Le cose che non funzionano sono troppe e si risolvono affrontandole nel merito. Il tatticismo non può funzionare sempre. La mano tesa la porgiamo perché siamo costruttori. Sta a voi capire se da una crisi si esce in maniera più forte o più debole.- A noi non spaventa l'opposizione, spaventa che le cose non si facciano bene. Anche dall'opposizione si può lavorare per il bene dell'Italia. Ma la personalizzazione di uno scontro politico la si fa quando serve. Quando danneggia gli italiani bisogna avere il coraggio di alzare il telefono, chiamare e mettersi intorno a un tavolo per discutere».

18.24 LeU vota sì. Fornaro: al fianco di Conte

«Abbiamo condiviso una scelta di trasparenza e di responsabilità. Queste Sono giornate di trasparenza per il Paese. L'ultima cosa di cui il Paese ha bisogno è una crisi di governo, ma neppure vivacchiare può essere una risposta. Serve visione per una Italia più giusta, verde e competitiva. All'Italia non serve l'odio ma serve coerenza, responsabilità e visione del futuro oltre che giustizia sociale». Lo dice nell'Aula della Camera Federico Fornaro di Leu in dichiarazione di voto sulla fiducia sulle comunicazioni del presidente del Consiglio. «A testa alta, coscienti dei nostri limiti, nessuno può dire che se fosse stato al nostro posto non avrebbe commesso errori. Saremo al fianco di Conte per costruire una Italia migliore e più giusta», ha concluso.

18.11 Lupi: voteremo no, serve nuovo governo

«Non le daremo la nostra fiducia proprio perché teniamo all'Italia». L'ha detto in Aula Maurizio Lupi, deputato di 'Noi con l'Italià del gruppo Misto in vista del voto di fiducia al governo, aggiungendo che «Proprio perché non vogliamo annullare le nostre idee, non voteremo la fiducia e crediamo che sia il momento di cambiare ma iniziando dal suo governo». «Lei ha fato appello a volenterosi ed europeisti - ha detto ancora Lupi riferendosi al precedente intervento del premier Conte - Noi siamo europeisti, popolari e riformisti, abbiamo a cuore il destino dell'Italia e la responsabilità, dall'opposizione, l'abbiamo dimostrata in tutti questi mesi di emergenza. Proprio perché abbiamo a cuore l'Italia, ci ha stupito il suo passaggio sulla Cina: sul serio pensa che abbiamo qualcosa in comune con quel paese?» citando le scelte fatte in tema di diritti umani.

18.04 Centro democratico vota sì

«Centro democratico, che si avvale di importanti adesioni parlamentari, ha apprezzato l'intervento del presidente del Consiglio e voterà convintamente la fiducia. La figura di Conte è centrale, e la scelta di parlamentare la crisi è stata doverosa», dice nell'Aula della Camera Bruno Tabacci di Cd in dichiarazione di voto sulla fiducia sulle comunicazioni del presidente del Consiglio. 

17.55. Il Maie vota sì

«Il Maie ha sottoscritto la risoluzione e quindi voterà la fiducia a lei e al suo operato, perché l'unica possibilità crediamo che sia questa legislatura», ha annunciato in Aula Antonio Tasso, deputato del Maie, il Movimento degli italiani all'estero che fa parte del gruppo Misto, alla Camera. «Non potremmo permetterci l'impasse dei preparativi della campagna elettorale - ha aggiunto - e comunque l'alternativa è il voto che per noi è un esercizio di democrazia che non ci spaventa. Chi lo ritenesse giusto, lo faccia e si assuma la responsabilità nei confronti dei cittadini». Quindi ha concluso: «Ribadiamo la fiducia a lei e al suo progetto, a cui non ci sottrarremo di fornire le nostre riflessioni».

17.54. +Eu vota no

«+Eu e Azione hano condotto una opposizione responsabile e costruttiva. Da noi non verrà la fiducia a un governo che non farà quello che serve al Paese», dice nell'Aula della Camera Riccardo Magi di +Eu nella dichiarazione di voto sulla fiducia sulle comunicazioni del presidente del Consiglio. «Per il bene del Paese aprite la crisi formale di governo», ha concluso.

17.37 Zingaretti: partita difficile e complessa

«Siamo dentro una partita politica che di ora in ora cambia ma il cuore del problema è che la situazione è molto difficile e complessa sia per quanto riguarda gli aspetti politici che quelli parlamentari», avrebbe detto, a quanto si apprende, il segretario Pd Nicola Zingaretti ai senatori Pd riuniti in assemblea. «La strada, strettissima, molto più stretta di quanto si immagini, perché non possiamo in prospettiva accettare di tutto», avrebbe aggiunto.

17.27 De Filippo lascia il gruppo di Iv alla Camera

Vito De Filippo lascia il gruppo di Iv alla Camera e passa al Pd. Lo ha comunicato all'Assemblea di Montecitorio il presidente Roberto Fico.

17.01 Tabacci: spero vada in porto il gruppo al Senato

«L'appello del presidente Conte non era tanto ai volenterosi ma ad un'area politica che si deve manifestare: alla Camera abbiamo già creato le premesse con un gruppo che ha già avuto parecchie adesioni per essere interlocutore del lavoro che sta facendo il Presidente Conte. Mi auguro che anche al Senato vada in porto», ha detto il deputato di Centro Democratico Bruno Tabacci al Tg1 aggiungendo: «Penso che Conte otterrà la fiducia: certamente alla Camera supererà la maggioranza assoluta, al Senato credo sarà più difficile».

17.00 Orlando: ricucire con Iv molto difficile

«Credo che ricucire lo strappo» con Italia viva sia «difficile, se non impossibile, non per una ripicca: ci troviamo di fronte a una ripresa di una strategia che è stata fermata dalla pandemia, ma Italia Viva era decisa a dare una natura tattica e transitoria a questa alleanza. Appena si è aperta una finestra c'è stata una ripresa di quella strategia», ha detto Andrea Orlando, vicesegretario del Pd, allo speciale del Tg1 dopo le comunicazioni del premier Giuseppe Conte alla Camera.

«Oggi Conte - ha sottolineato Orlando - ha posto le basi, ha dato una fisionomia politica alla coalizione ed è la prima volta: ha detto è la coalizione degli europeisti. Poi ha riconosciuto l'esigenza di fare dei passi che noi sollecitavamo da molto tempo: un patto di legislatura, una scelta che vada nella direzione di un'accelerazione». «È molto importante capire come rispondanno tutte le forze politiche che vogliono concorrere. Sarà interessante come il M5S risponderà alla richiesta di Conte, di essere non più punto di equilibrio ma il riferimento di una coalizione europeista e antisovranista».

16.13 Gruppo Iv conferma astensione alla Camera

Italia viva conferma l'astensione sul voto di fiducia dopo le comunicazioni del premier Giuseppe Conte alla Camera. E' quanto emerge al termine di una riunione dei deputati del gruppo.

 

15.02 Crimi (M5S): «Pieno sostegno a Conte, ora rinnovato patto governo»

«Pieno sostegno al presidente Conte, l'Italia ha bisogno di una guida e di risposte ed è ciò che intendiamo continuare a fare, attraverso un rinnovato patto di governo. Non ci voltiamo indietro, andiamo oltre e torniamo a correre». Lo dichiara il capo politico M5S Vito Crimi.

 

14.33 Scalfarotto: con un governo migliore Iv ci sarà

«Se c'è da creare un governo migliore e non abbiamo nessuna pregiudiziale sui nomi, figuriamoci se mettiamo un veto su di lei che ha governato con la Lega poco prima di questo governo. Ma chiediamo di muoversi, di darci risposte, una visione e una strategia. Se questo c'è, noi ci siamo». L'ha detto Ivan Scalfarotto, deputato di Italia viva e sottosegretario agli Esteri che si è dimesso, intervenendo in Aula dopo le comunicazioni del premier Conte. E ha ribadito: «Se ci sarà la possibilità di dare un governo vero a questo Paese, Iv non mancherà», sottolineando che il Conte bis è stato «un governo dei tempi ordinari, è il suo limite».

14.01 Costa (Azione): non voteremo la fiducia a Conte

 

«Noi di Azione e +Europa non voteremo la fiducia al Governo e anche qualora trovasse una maggioranza noi saremo all'opposizione». Lo ha detto Enrico Costa intervenendo in Aula alla Camera sulle comunicazioni del premier, Giuseppe Conte, sulla crisi di Governo.

14.00 Zingaretti: bene Conte, ora andiamo avanti per cambiare

«Bene Conte. L'appello ad andare avanti per cambiare. Patto di legislatura, apertura al coinvolgimento del Paese, priorità allo sviluppo per creare lavoro, alla difesa della salute, al rafforzamento del protagonismo europeo a cominciare da Next Generation Eu. Non fermiamoci ora. Dobbiamo ricostruire la fiducia. L'Italia ha diritto alla speranza, c'è una prospettiva da perseguire per il futuro». Così il segretario del Pd Nicola Zingaretti.

13.59 Udc, voteremo in maniera compatta no alla fiducia

«Ci troviamo a smentire, per l'ennesima volta, ricostruzioni fantasiose riportate da alcuni organi di stampa oggi. L'Udc voterà compattamente no alla fiducia del Governo Conte bis». È quanto si legge in una nota diffusa dall'Ufficio stampa nazionale dello Scudo crociato, guidato da Lorenzo Cesa.

11.47 Renzi: Recovery non va, si tem per maggioranza raccogliticcia

«Piano piano, trasmissione dopo trasmissione, giorno dopo giorno, la verità inizia a venire fuori. Si capisce che il Recovery Plan ancora non va. Cresce la preoccupazione per una maggioranza raccogliticcia e senza respiro. Si avverte come chiediamo da mesi l'esigenza di un progetto Paese». Lo scrive Matteo Renzi, leader di Iv, nella newsletter Enews. «Il posizionamento del Pd di questi giorni - molto, molto, molto vicino ai Cinque Stelle - è un fatto nuovo davvero rilevante per il futuro della politica italiana. Dico grazie a chi in Italia Viva sta resistendo a ogni forma di pressione. E dico grazie a chi ci sta aiutando con l'iscrizione, con il sostegno economico, con la presenza sul territorio e nei social».

11.38 Centrodestra presenta risoluzione: Conte ha fallito

Il centrodestra ha presentato una risoluzione unitaria per respingere le comunicazioni del premier Conte in cui si evidenzia il fallimento del suo governo contro la pandemia sia da un punto di vista sanitario che economico. È quanto si apprende da fonti della coalizione.

L'esame in Aula

Il dito puntato contro Matteo Renzi, dunque, non ci sarà. Ci sarà, invece, un forte richiamo alla responsabilità, all'importanza di tenere saldi i legami con l'Ue, alla necessità di lavorare insieme per la ripartenza di un'Italia mai chiamata a così tante sfide in così breve tempo. Il premier Giuseppe Conte, nelle ore febbrili che precedono la sua prima prova in Aula, ieri ha limato per l'intera giornata quello che si prospetta come il suo esame «politico» più difficile. Un discorso in cui il premier si gioca il tutto per tutto guardando con un prudente ottimismo al voto dell'Assemblea. Paragonare l'intervento di stamani a quello che del duello con Matteo Salvini del 20 agosto 2019 non sarebbe azzeccato. A dispetto di quel caldo martedì a Palazzo Madama, Conte non elaborerà un netto «j'accuse» al leader di Italia Viva. Anzi, fino a qualche ora fa a Palazzo Chigi c'era incertezza anche sul fatto che l'ex premier fosse citato. Il motivo è duplice. Da un lato c'è la volontà del capo del governo di parlare sì al Parlamento ma anche al Paese, cercando di sottolineare la «pars costruens» dell'azione di governo da qui a fine legislatura. Dall'altro, nella strategia di Conte, è tutt'altro che escluso il recupero di una parte dei gruppi renziani, in nome, appunto, della responsabilità e del dialogo. E di quella «maggioranza Ursula» che, in Europa, vede il sostegno di Dem, M5S, Leu, renziani e anche di FI.

Le sfide

Quasi certamente il capo dell'esecutivo elencherà le sfide che attendono il Paese nel 2020. Quella pandemica, innanzitutto, in merito alla quale a Palazzo Chigi ricordano il trend positivo dei vaccini. Quelle internazionali, in secondo luogo, in un anno in cui l'Italia sarà presidente del G20 e co-presidente del Cop26. Ma, soprattutto, una lunga e articolata menzione il premier la riserverà al Recovery Plan. È sul Piano di Ripresa e Resilienza che concentrerà il suo invito a far ripartire «insieme» il Paese. Ricordando alcuni dei pilastri della strategia italiana, dalla digitalizzazione al Green, fino al rilancio delle infrastrutture. E, facendo perno sul Recovery, il premier farà appello affinché i contributi dei gruppi parlamentari migliorino il testo. Mettendo in campo una netta apertura al lavoro parlamentare che potrebbe attirare qualche numero in più in maggioranza.

Domani l'intervento al Senato

L'intervento alla Camera sarà il prequel della sfida di domani al Senato. Lì, ottenere la maggioranza assoluta, al momento, sembra quasi impossibile. Ma Palazzo Chigi, per ora, basta avere un voto in più dell'opposizione, magari arrivando a quella soglia «158» che ridurrebbe l'importanza numerica dei renziani in prospettiva. Ma per Conte i problemi, dopo il passaggio in Senato, non svaniranno. Toccherà a lui aprire un tavolo di maggioranza per un programma di fine legislatura che convinca un gruppo di costruttori - centristi, liberali, ex renziani - in grado di consolidare la maggioranza, così come nei giorni scorsi richiesto anche dal Quirinale.

Una via che, nella strategia di Palazzo Chigi, non prevede le dimissioni del premier ma, al limite, un tagliando alla squadra di governo. I tempi sono stretti, ma non strettissimi. Se Conte supererà la doppia prova, oggi alla Camera e domani al Senato, avrà poco meno di un mese per saldare la maggioranza. Prima, cioè, dell'arrivo del Recovery Plan in Aula. Ma, nella maggioranza, i timori sono tutt'altro che sopiti. «Oggi è Conte tutta la vita ma se non hai la maggioranza anche alla Camera è difficile sostenere un governo stabile», avverte una fonte parlamentare M5S che prevede: «Facendo i conti il Conte-ter lo puoi fare solo con FI, e non so se il Movimento accetterà». «Non si può andare avanti a lungo senza una maggioranza assoluta, vai avanti se c'è un patto di governo con numeri solidi», spiegano anche tra i dem. Ma, a Palazzo Chigi non escludono infatti ancora la nascita, nei prossimi giorni, di un gruppo di «costruttori europeisti». Un gruppo che, in prospettiva, farebbe riferimento direttamente a Conte, forse mai come in queste ore così tentato dall'essere riferimento di un'area centrista, liberale. Un'area in campo nel caso, temuto da tutti nella maggioranza, di ritorno alle urne.

Liliana Segre: indignazione e dovere, voto la fiducia a Conte

 

«Sì, parto» per Roma, «per essere pronta a fare il mio dovere martedì a Palazzo Madama. Non partecipo ai lavori del Senato da molti mesi perché, alla mia età, sono un soggetto a rischio e i medici mi avevano caldamente consigliato di evitare. Contavo di riprendere le mie trasferte a Roma solo una volta vaccinata, ma di fronte a questa situazione ho sentito un richiamo fortissimo, un misto di senso del dovere e di indignazione civile». Così la senatrice a vita Liliana Segre su 'Il Fatto quotidiano'.

«Ho deciso di dare la mia fiducia al governo - osserva - questa crisi politica improvvisa l'ho trovata del tutto incomprensibile. All'inizio pensavo di essere io che non riuscivo a penetrare il mistero. Poi però ho visto che quasi tutti, sia in Italia che all'estero, sono interdetti, increduli, spesso disgustati. Non riesco ad accettare che in un tempo così difficile - rileva - vi siano esponenti politici che non riescono a fare il piccolo sacrificio di mettere un freno a quello che Guicciardini chiamava il particulare». «Tutti i governi del mondo hanno dovuto procedere per tentativi ed errori. Come anche la scienza, del resto - spiega - quindi è scontato che anche il governo Conte abbia fatto errori. Però mi pare che si debba riconoscere che ha fatto nell'ultimo anno un lavoro gigantesco per reggere l'urto di un'emergenza spaventosa ed ha ottenuto una svolta storica nelle politiche europee». «Ricordo che questo governo è nato allorché i partiti che lo formarono ritennero di superare le forti divergenze che già allora si manifestavano - conclude - perché occorreva preservare il Paese da gravissimi pericoli. Dunque mi chiedo: ma quei pericoli sono svaniti?».

Orlando: «Non riuscirà tentativo di far cadere il governo»

«Sicuramente non riuscirà il tentativo di far cadere il governo - ha detto stamani Andrea Orlando a Mattino cinque - Ci sarà il tempo e il modo di rafforzarlo e migliorarlo».

Salvini: «Se non ha i numeri elezioni o governo di centrodestra»

 

«Oggi il problema per molte famiglie è la salute con i vaccini che mancano e la scuola con migliaia di ragazzi in classe senza sicurezza e le scadenze fiscali che nessuno ha rimandato, che tutto questo è in secondo piano perché Mastella e Tabacci cercano senatori di notte è imbarazzante. Io non ci rimarrei mai così al governo. Se Conte non ha i numeri le strade sono due: o le elezioni oppure, se Mattarella ritenesse. il centrodestra ha progetti e poche cose da fare velocemente per tirare fuori il paese dalla pandemia», afferma il leader della Lega Matteo Salvini.

Gentiloni: spero che l'Italia sia interlocutore stabile

 

«Per noi è difficile commentare la situazione italiana», ma «in ogni modo speriamo di avere un interlocutore stabile, in quanto l'Italia sarà cruciale per il successo del NextGeneration plan e noi abbiamo bisogno di interlocutori stabili». Così il commissario europeo Paolo Gentiloni a Bloomberg. «Stiamo lavorando con l'Italia e con altri 14 governi che hanno già presentato la loro bozza dei fondi Ue, alcuni di questi governi sono più forti, altri sono più fragili - aggiunge -, penso sia importante avere interlocutori stabili che lavorino per la causa comune europea e spero che questo sia il caso dell'Italia».

 
Comunicazioni alla Camera dei Deputati

🔴 In diretta dalla Camera dei deputati

Pubblicato da Giuseppe Conte su Lunedì 18 gennaio 2021

 
 
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Ultimo aggiornamento: 19 Gennaio, 00:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA