L'indice Rt sarà modificato, mercoledì vertice. Sileri: «Via mascherine all'aperto con 30 milioni di vaccinati»

Lunedì 10 Maggio 2021
Indice di contagio Rt, Giorgio Sestili:«esistono tanti modi per calcolarlo. Il Cts deve trovare quello giusto per l'epidemia di Covid»

L'indice Rt, che consente di determinare il sistema di colori delle Regioni, potrebbe cambiare presto.

A spingere in qesta direzione sono i presidenti di regione che non vogliono più considerare l'indice di diffusione del contagio, ma l'Rt ospedaliero. Un incontro tra Governo e Regioni è in programma mercoledì per verificare la possibilità di una modifica dei parametri che determinano il cambio di colore e in particolare dell'Rt. L'incontro, secondo quanto si apprende da fonti regionali, sarà preceduto da una riunione dei tecnici delle regioni per mettere a punto delle proposte. Per il governo ci saranno il ministro degli Affari Regionali Mariastella Gelmini e quello della Salute Roberto Speranza.

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Il tema delle mascherine - «Togliersi la mascherina all'aperto? Concordo con l'ipotesi quando saranno raggiunti i 30 milioni di persone con almeno una dose di vaccino, bisognerà aspettare 3 settimane per avere una buona protezione, allora è chiaro che anche la mascherina all'aperto dove non c'è assembramento credo sia sensato mettersela in tasca». A dirlo è il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, che dice «sì alla riapertura dei centri commerciali nei weekend».


Criterio Rt adottato

L'indice di contagio Rt può essere calcolato attraverso diverse modalità. Secondo il fisico Giorgio Sestili al Comitato tecnico scientifico spetta il compito di individuare quello più adatto ed efficace per seguire il corso dell'epidemia di Covid-19 nei prossimi mesi.
 

Il criterio adottato dall'Istituto Superiore di Sanità (Iss) per calcolare l'Rt basato sul conteggio dei casi positivi sintomatici confrontati con quelli della settimana precedente dove se il valore dell'ultima settimana è maggiore rispetto a quello della settimana precedente, allora l' Rt è sopra 1, se stabile è 1 e se cala è minore di 1, non è considerato da molti il più adatto. Tanto che il fondatore della pagina Facebook Coronavirus-Dati e analisi scientifiche e del network di comunicazione della scienza 'giorgiosestili.it',  lo ha definito «un criterio non soddisfacente». Per garantire una maggiore accuratezza del dato,infatti, il confronto viene fatto anche fra i dati della penultima settimana con quelli della terz'ultima. Ma questo comporta un ritardo con cui il dato viene fornito, a cui si aggiunge il problema delle oscillazioni nel numero dei tamponi eseguiti.

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Modelli alternativi per misurare l'Rt

Per ovviare al problema sono stati messi a punto modelli alternativi. C'è chi misura il rapporto fra i casi positivi e i tamponi, dal quale si deduce l'indice di positività, e poi confronta questo valore con quello della settimana precedente. Questa tecnica, sulla quale si basa il Covindex, offre il vantaggio di dare un valore più aggiornato e che non risente dei tamponi.


Un'altra tecnica invece calcola il rapporto fra gli ingressi in terapia intensiva di una settimana con quelli della settimana precedente. Anche questo metodo fornisce un dato accurato e che non risente delle oscillazioni dovute ai tamponi, ed è quello utilizzato dal fisico Roberto Battiston, dell'Università di Trento. «Questo metodo potrebbero essere più conveniente per le Regioni in quanto le vaccinazioni degli anziani riducono gli ingressi nelle terapie intensive: di conseguenza l'Rt potrebbe restare basso anche a fronte di un aumento contagi», ha osservato Sestili. «Nessun metodo è infallibile - ha aggiunto - e la sfida è capire quale sia il più efficace per monitorare l'epidemia nei prossimi mesi, piuttosto che il più comodo per restare aperti».

Ultimo aggiornamento: 17:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA