«Chico Forti torna in Italia», l'annuncio del ministro Di Maio. Stava scontando l'ergastolo per omicidio in Florida

Mercoledì 23 Dicembre 2020 di Stefania Piras
«Chico Forti torna in Italia», l'annuncio del ministro Di Maio

Chico Forti tornerà in Italia dalla Florida dove stava scontando una condanna all'ergastolo per omicidio. Enrico Forti, 61 anni, originario di Trento, era stato arrestato negli Usa nel 1998 e condannato all'ergastolo nel 2000 da un tribunale della Florida con l'accusa di omicidio premeditato. L'annuncio del suo ritorno in Italia arriva su Facebook, sulla pagina del ministro degli Esteri Luigi Di Maio che spiega: «Il Governatore della Florida ha infatti accolto l’istanza di Chico di avvalersi dei benefici previsti dalla Convenzione di Strasburgo e di essere trasferito in Italia». Il ministro ha parlato oggi pomeriggio con il governatore della Florida e poi ha avvertito subito il Capo dello Stato Sergio Mattarella e poi il premier Giuseppe Conte.

In seguito è stata comunicata la notizia ai famigliari di Chico Forti. 

Maria, la mamma di Chico Forti che ha 92 anni, raggiunta al telefono non è riuscita nemmeno a parlare per l'emozione. «Sono emozionatissima, non riesco neanche a parlare. Faremo una bella festa appena possibile». Queste le prime parole della madre di Chico Forti a Le Iene dopo la notizia del rientro dell'ex produttore televisivo in Italia dalla Florida. «Sono qua ancora un pò sotto choc, mi ha chiamato Luigi Di Maio in persona pochi minuti fa, per dirmi che il Governatore ha firmato il trasferimento -dichiara lo zio Gianni- Se è una buona notizia? Altrochè! Se il Governatore ha firmato vuol dire che il rientro è imminente. Ha detto che Chico lo sa, hanno parlato con lui credo ieri». «Qualcosa abbiamo ottenuto, vero Giorgio? Abbiamo vinto, abbiamo vinto Giorgio! Sono molto emozionato! (piange, ndr.) Aspetta che mi riprendo un attimo! -continua lo zio di Forti- Finalmente ce l'abbiamo fatta. Finalmente abbiamo raggiunto il nostro obiettivo, in questa lunga battaglia. Questo è stato il regalo di Natale. Sarà questione di giorni. Sono contento della tua telefonata. Quanto aspettavo questo momento? Non lo so più neanche io! Ora è finita anche la nostra prigionia».

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«L'atto è stato firmato. In questi venti anni la famiglia di Chico non ha mai mollato, in queste ore abbiamo ricevuto la notizia: è un bel regalo di Natale. Grazie a chi ha creduto il questa battaglia», dice il ministro Di Maio in una diretta su Facebook. É stato un lavoro congiunto, spiega il numero uno della Farnesina, insieme al segretario di Stato Mike Pompeo e i rispettivi ambasciatori Armando VerricchioLewis M. Eisenberg

La notizia arriva in un momento molto particolare per gli Stati Uniti: un periodo di transizione tra due amministrazioni molto diverse, all'indomani delle elezioni che si sono celebrate lo scorso 3 novembre 2020. 

 «Ho una bellissima notizia da darvi- ha esordito Di Maio su Facebook - Chico Forti tornerà in Italia. L’ho appena comunicato alla famiglia e ho informato il presidente della Repubblica e il presidente del Consiglio. Il Governatore della Florida ha infatti accolto l’istanza di Chico di avvalersi dei benefici previsti dalla Convenzione di Strasburgo e di essere trasferito in Italia. Si tratta di un risultato estremamente importante, che premia un lungo e paziente lavoro politico e diplomatico. Non ci siamo mai dimenticati di Chico Forti, che potrà finalmente fare ritorno nel suo Paese vicino ai suoi cari. Sono personalmente grato al Governatore DeSantis e all’Amministrazione Federale degli Stati Uniti. Un ringraziamento speciale al Segretario di Stato Mike Pompeo, con il quale ho seguito personalmente la vicenda e con il quale ho parlato ancora nel fine settimana, per l’amicizia e la collaborazione che ha offerto per giungere a questo esito così importante. Il Governo seguirà ora i prossimi passi per accelerare il più possibile l’arrivo di Chico. Erano vent’anni che aspettava questo momento e siamo felici per lui, per i suoi cari, per la sua famiglia, per tutta la città di Trento. È un momento commovente anche per noi».

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Al caso Forti aveva lavorato anche un altro esponente di governo, concittadino di Forti: il trentino Riccardo Fraccaro che aveva promesso un anno fa: «Quello che faremo nei prossimi mesi sarà questo: incontrare possibilmente il governatore della Florida e i rappresentanti diplomatici americani e chiedere la grazia».

Chi è 

Enrico Forti è stato produttore televisivo e campione italiano di vela. È stato un pioniere del surf, praticato ai massimi livelli tanto da partecipare ad una coppa del mondo nel 1985, quella di campione di quiz televisivi, con una vincita milionaria a Telemike, grazie alla quale si è trasferito in America dove si è sposato ed ha avuto tre figli. E poi ancora, dopo un incidente stradale che ha bloccato bruscamente la sua carriera sportiva, quella di produttore di documentari dedicati allo sport. Ma è diventato famoso negli ultimi anni perché è stato condannato per omicidio nel 2000 negli Stati Uniti. Forti si è sempre dichiarato innocente e vittima di un errore giudiziario.

La vicenda giudiziaria

Il 15 febbraio del 1998 Dale Pike, figlio di Anthony Pike, dal quale Chico Forti stava acquistando il Pikes Hotel a Ibiza, viene trovato assassinato sulla spiaggia di Sewer Beach, a MiamiChico Forti è stato giudicato davanti a una giuria colpevole “oltre ogni ragionevole dubbio” dell'omicidio di Dale Pike ma si è sempre ritenuto innocente.  Il processo durò in tutto ventiquattro giorni e avrebbe mostrato diversi punti deboli, come quello sul movente riconducibile alla compravendita del Pikes Hotel per cui Forti era stato accusato anche di truffa e poi successivamente assolto dagli otto capi d’accusa riguardanti la frode.

Chico Forti ha passatpo oltre vent’anni nel Dade Correctional Institution di Florida City, un carcere di massima sicurezza, e l’Italia non è mai riuscita ad ottenere una revisione del processo. In molti si sono adoperati per questo. Nel 2012, il magistrato ed ex presidente onorario aggiunto della Suprema Corte di Cassazione Fernando Imposimato (ora deceduto), insieme alla nota criminologa Roberta Buzzone, avevano presentato un rapporto all'allora Ministro degli Esteri Giulio Maria Terzi di Sant’Agata per la revisione dell’interno processo. Poi fu Emma Bonino a interessarsi del caso. Hanno promosso campagne moltissimi vip, da Fiorello a Jovanotti.

Il caso nell'opinione pubblica

A sollevare la questione è stata anche la trasmissione "Le Iene" con un documentario inchiesta sulla storia di Chico Forti che aveva scandagliato il processo, il tema del movente dell’assassinio e della prova indiziaria che ha fatto sì che si arrivasse ad una condanna a vita per Forti.

Cosa dice la Convenzione di Strasburgo

La Convenzione di Strasburgo del 21 marzo 1983 è una “Convenzione sul trasferimento di persone condannate” sottoscritta dall’Italia e dagli Stati Uniti e permette di scontare la pena nel proprio paese. La grazia avrebbe richiesto un iter molto più lungo, fanno sapere dalla Farnesina. 

 

Ultimo aggiornamento: 22:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA