Il presidente dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini ha perso le primarie Pd contro Elly Schlein. Ha detto di aver chiamato la sua sfidante, di averle fatto i complimenti per «la responsabilità che assume da stasera».
«Ora tocca a lei indicare la strada», dice il governatore che era uscito vincitore dal voto dei circoli ma non ha superato il voto aperto del 26 febbraio.
Aspirava a diventare il nuovo segretario del Pd e diceva di volere un nuovo Pd. Sintesi sua: un partito con meno puzza sotto il naso e dove ci sia voglia di consumare le scarpe.
Ma non sarà così. «Mi metto a disposizione, sono pronto a dare una mano», ha detto Bonaccini che già in campagna elettorale aveva sottolineato che il partito non si sarebbe comunque spaccato nel caso lui non avesse vinto.
Bonaccini, chi è
Papà camionista e mamma operaia tessile che ancora oggi fanno i volontari alla festa del Pd, Bonaccini è nato in un piccolo centro del Modenese (Campogalliano) 56 anni fa ed è il volto rassicurante della tradizione comunista dei buoni amministratori emiliano romagnoli. Quando si iscrive al partito non ha nemmeno vent’anni e da semplice militante scala tutte le posizioni amministrative: a 22 anni assessore alle politiche giovanili del suo Comune, poi nei primi a anni Diemila è assessore ai Lavori Pubblici a Modena e nel 2010 è eletto segretario regionale del Pd (mozione Bersani, che ha dichiarato di votare per Schlein). Nel 2014 vince le elezioni regionali contro il candidato leghista Alan Ferrari e diventa presidente dell'Emilia-Romagna. Questo è il suo secondo mandato come governatore: è stato rieletto nel 2020. Dal 2015 al 2021 è anche presidente della Conferenza delle Regioni seguendo da vicino il delicato rapporto tra Stato e Regioni durante la pandemia Covid. Nel percorso politico di Bonaccini c'è anche l'adozione della mozione Renzi che in questa campagna elettorale tutta interna i detrattori non hanno mancato di sottolineare.
Da chi è sostenuto? Dal presidente della Campania Vincenzo De Luca e da quello pugliese Michele Emiliano, da Lorenzo Guerini, numero uno di Base Riformista, dal sindaco di Firenze Dario Nardella e dalla prodiana Sandra Zampa. E a scrutinio in corso è intervenuta sui social una ex dem e oggi iscritta a Italia Viva, Maria Elena Boschi, che twitta: «Si apre una stagione molto interessante per i riformisti».
Penso che da domani nella politica italiana cambieranno molte cose. Si apre una stagione molto interessante per i riformisti.
— Maria Elena Boschi (@meb) February 26, 2023
Passioni: calcio, lettura di saggi e biografie. Cantante preferito: Francesco De Gregori. Segni particolari: i suoi occhiali a goccia che tanto hanno fatto parlare del suo look rivisitato, dicono i maliziosi, in chiave hipster proprio per tentare l'assalto al partito nazionale.
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