Il ruolo di Silvio Berlusconi nel nuovo governo, Forza Italia è ancora indispensabile

Forza Italia è il terzo partito della coalizione, ma i suoi numeri sono fondamentali per la maggioranza di centrodestra

Martedì 11 Ottobre 2022 di Fausto Caruso
Il ruolo di Silvio Berlusconi nel nuovo governo, Forza Italia è ancora indispensabile

Chissà se uno come Silvio Berlusconi si emoziona ancora per l'inizio di una legislatura. Sicuramente il Cavaliere proverà una certa soddisfazione nel rientrare vincitore a Palazzo Madama dopo la decadenza da senatore nel 2013, in seguito alla condanna per frode fiscale. In caso di assenza di Giorgio Napolitano e Liliana Segre, averebbe anche l'onere-onore di presiedere la prima seduta in quanto membro più anziano. «Non ho alcuno spirito di rivalsa», ha dichiarato in un'intervista al Giornale, aggiungendo di sentirsi risarcito dall'affetto dimostratogli dagli italiani.

Il ruolo del Cav

Da dopo il voto sembra di avere davanti il Cavaliere della discesa in campo del 1994, a dispetto degli 86 anni segnati sulla carta d'identità. Oggi è tornato a Roma e ha subito riunito a Villa Grande lo stato maggiore di Forza Italia per fare il punto sulle trattative per la formazione del nuovo governo, che ha tutte le intenzioni di condurre in prima persona. «I nomi per il governo li farà Berlusconi», ha dichiarato il numero due degli azzurri Antonio Tajani durante le operazioni di registrazione dei neoeletti.

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I numeri su cui si fa forza a Berlusconi sono nove e quattro. Nove come i deputati che mancherebbero al centrodestra per avere la maggioranza assoluta alla Camera senza Forza Italia e quattro come i senatori che in quel caso sarebbero necessari al Senato. Pur essendo diventato il terzo partito della coalizione, Foza Italia risulta ancora indispensabile: questa è la vera vittoria elettorale del Cavaliere in virtù della quale rivendicherà il giusto peso nel governo nascente. Un messaggio chiaro in questo senso è stato aver riunito gli alleati nella Villa di Arcore nonostante il veto di Giorgia Meloni sulle riunioni in sedi diverse da quelle istituzionali. A Villa Grande dopo la riunione di Forza Italia è arrivato anche il leader della Lega Matteo Salvini, probabilmente per concordare una linea unitaria in vista delle trattive con l'azionista di maggioranza della coalizione. 

Il ruolo che Berlusconi vorrebbe cucirsi addosso è quello di «garante dell'europeismo del governo», dopo tre anni (quasi sempre da assenteista) a Bruxelles e dopo aver messo in bella mostra il logo del partito popolare europeo sui manifesti elettorali. Un ruolo che dovrebbe calzargli a pennello e quantomai necessario vista l'appartenenza a gruppi euroscettici dei due alleati. A partire dall'ultimo scorcio di campagna elettorale Meloni ha però assunto toni molto più istituzionali, mentre il Cav è scivolato sull'Ucraina con la frase sul «governo di brave persone» che Putin intendeva mettere al posto di Zelensky.

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Gli equilibri di coalizione

Berlusconi si sente ancora il padre di questo centrodestra ed è pronto a mediare sulle divergenze tra Giorgia e Salvini, per i quali alterna attestati di stima e consigli paterni. Oggi l'incontro tra le delegazioni dei tre partiti nella sede di FdI in Via della Scrofa a Roma per discutere dei presidnti delle camere, ma nei prossimi giorni saranno decisivi gli incontri diretti tra leader per dividere le caselle ministeriali, “battaglia” da cui il partito non dovrà uscire sottodimensionato. Il 25 settemebre gli azzurri hanno potuto rivendicare un risultato quasi pari alla Lega e superiore al Terzo Polo di Calenda e Renzi, ma i sondaggi che continuano a uscire danno Azione-IV in recupero sugli azzurri e per il Cav sarà fondamentale spingere sul suo ruolo di ala moderata del nuovo governo Meloni, per non perdere gli elettori di centro in favore di Calenda.

Ultimo aggiornamento: 12 Ottobre, 16:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA