Perché Berlusconi torna a sostenere l'amico Putin? La svolta "salviniana" che fa infuriare i governisti di Fi (Gelmini in testa)

Maria Stella Gelmini attacca a testa bassa, sapendo di interpretare la posizione di Brunetta, della Carfagna, di tutta quell’area forzista che non vuole cedimenti al salvinisnmo e al putinismo

Sabato 21 Maggio 2022 di Mario Ajello
Berlusconi sulla via di Putin perde la strada Draghi: in versione Salvini fa esplodere la Gelmini (e metà partito)

Berlusconi riputinizzato, Silvio che torna al vecchio amore con Vlad, il Cavaliere che non può essere diverso da ciò che è sempre stato - un sincero sostenitore del presidente russo - e infatti a Napoli ieri si è smarcato dalla linea Draghi per invocare la pace con Mosca alle condizioni di Mosca: «La Ue deve far accettare all’Ucraina le domande di Putin».

Una svolta questa di Silvio che sconcerta l’ala governista di Forza Italia. Che ormai ha trovato in Maria Stella Gelmini la sua punta più avanzata. La ministra degli affari regionali attacca a testa bassa, sapendo di interpretare la posizione di Brunetta, della Carfagna, di tutta quell’area forzista che non vuole cedimenti al salvinisnmo e al putinismo: «L’Italia non può essere il ventre molle dell’Occidente e soprattutto non può diventarlo per responsabilità di Forza Italia. Le parole di Berlusconi di ieri purtroppo non smentiscono le nostre ambiguità. Spero che oggi, dal palco di Napoli, emerga una netta presa di posizione a favore di Ucraina, Unione Europea, Nato e Occidente. Oggi più che ascoltare le parole di Putin, occorre ascoltare il grido di dolore dell’Ucraina, violentata e oppressa dall’invasore». 

 

Berlusconi l'Intoccabile

Mai Berlusconi l’Intoccabile ha dovuto subire un affondo così diretto e personalizzato proveniente dal cuore stesso del berlusconismo. E questa è la riprova che, nonostante la kermesse napoletana sia all’insegna dell’improbabile vogliamoci bene, le acque forziste sono agitatissime. Agitazione che preoccupa non poco anche Palazzo Chigi. Nelle cui stanze negli ultimi giorni si sentono espressioni così: «Anche Forza Italia sta diventando un problema». Il Berlusconi salvinizzato, cioè di lotta e di governo e riposizionatosi sulla linea filo-putiniana del Carroccio sulla guerra, schierato in difesa dei balneari esattamente come l’amico Matteo e critico sulle sanzioni alla Russia e sull’invio di nuove armi all’Ucraina («Se lo facciamo siamo cobelligeranti», parola di Cav), viene visto con una certa inquietudine da Draghi. Anche se, come si sa e come sanno nel governo, Berlusconi è «concavo e convesso», sempre pronto a ogni giravolta e non è detto che la posizione di adesso sia quella di due ore dopo.

 

Marcia indietro?

Infatti oggi nel comizione finale della kermesse forzista a Napoli il Cavaliere potrebbe fare marcia indietro (proprio quello che gli chiede la Gelmini e che si aspettano da lui i moderati azzurri) sul putinismo che poi è quello di Salvini con cui Silvio è sempre più in sintonia, fino al punto da vederlo come proprio erede ammesso che Berlusconi possa avere continuatori (improbabile). E comunque: il giorno dopo il richiamo del premier ai partiti della maggioranza - «Dobbiamo stare uniti e fare le riforme, sennò i soldi del Pnrr svaniscono» - ecco Berlusconi che si smarca e dopo Conte e Salvini anche lui si discosta dalla linea governativa, su guerra, energia, sanzioni, concorrenza, fiutando l’aria che si respira nel Paese (la guerra ha stancato e la paura di ripercussioni materiali sulla vita di noi tutti cresce) e la necessità di avere consensi in vista delle Comunali tra pochi giorni e delle elezioni Politiche che sono dietro l’angolo.

Salvinizzato

Il Neo-Silvio che gioca a fare il Salvini si spiega così: Forza Italia è ormai un partito quasi solo meridionale, e anche nel Mezzogiorno però ha problemi di competizione con FdI in grande crescita, e il buon rapporto con Salvini diventa quindio fondamentale per un problema pratico. Serve a strappare per i big azzurri quanti più collegi elettorali possibili nell’uninominale al Nord, in modo da far eleggere i fedelissimi con i voti della Lega. Si calcola infatti che, con il taglio per legge di 300 parlamentari e gli attuali numeri di Forza Italia nei sondaggi (tra il 7 e l’8 per cento, anche se i dati in mano al Cav dicono 10 per cento) su 100 deputati azzurri ne tornerebbero in Parlamento non più di una trentina. Dunque, serve l’aiuto della Lega nei collegi uninominali. Inoltre, Silvio si è salvinizzato, ovvero si sta discostando da Draghi, anche perché battaglie popolari o pupuliste come quelle sui balneari si presume portino voti, da Nord a Sud. 

Le preoccupazioni di Draghi

Fa bene Draghi ad essere preoccupato. Lui che già deve battagliare ogni giorno con i 5 stelle e con la Lega. Intanto il ritorno al putinismo del Cav, e il non più allineamento (ma quanto durerà?) sulle posizioni draghiane, preoccupano assai l’ala governista del suo partito e i ministri. Alla kermesse di Napoli si è deciso di sospendere le polemiche interne, ma c’è tutto quel mondo non salviniano e liberale e riformista di Forza Italia che guarda con fastidio il ritorno del Cav sulle barricate. C’è chi, confidenzialmente, chiama da Napoli i giornalisti amici non andati alla kermesse di questi giorni, e gli dice: «Zio Silvio è una mina vagante». In realtà, Berlusconi è uno che meglio di chiunque altro sa fiutare il vento e sa fare i calcoli. I calcoli gli dicono che conviene a lui, e ai suoi, fare asse con Salvini per frenare l’avanzata della Meloni (con la quale i rapporti sono freddi e imparagonabili a quelli che l’ex premier ha con Matteo, unico invitato politico al suo pseudo-matrimonio con la Fascina) e avere una rappresentanza parlamentare di qualche peso. E quanto al naso che fiuta il vento, e al polso berlusconiano che sta tastare gli umori della gente, questi gli dicono che Draghi rischia l’impopolarità - sul fisco, sulla concorrenza, sulla crisi energetica - e allora: smarcarsi dal governo, almeno tatticamente e senza metterlo a rischio, e se poi le Gelmini protestano si va avanti lo stesso. Ma Gelmini, e non solo lei, protestano e l’opposizione interna al suo partito Berlusconi non l’ha mai sopportata.

Ultimo aggiornamento: 23 Maggio, 14:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA