Berlusconi, Forza Italia sotto choc: a Tajani e Fascina la guida del partito. Tornano centrali Gianni Letta e Marina

Obiettivo 2024 senza nuove defezioni. Ma in Parlamento c’è il rischio diaspora

Lunedì 12 Giugno 2023 di Francesco Bechis
Forza Italia sotto choc: a Tajani e Fascina la guida del partito. Tornano centrali Gianni Letta e Marina

La domanda suona inopportuna, perfino sacrilega, nelle ore del pianto e dello choc. Eppure tra i parlamentari di Forza Italia travolti dalla morte del capo e fondatore ai loro occhi immortale, Silvio Berlusconi, è un dubbio che si incunea in fretta: «Che ne sarà ora del partito?». Ma soprattutto, «adesso, chi comanda?». Non è un caso se Antonio Tajani, vice-leader e leader designato dal Cavaliere, si sforza di mettere da parte per un attimo il dolore pungente che lo ha svegliato a notte fonda negli Stati Uniti, dove è in missione.

E detta la linea, quasi a frenare il panico che già galoppa fra gli onorevoli azzurri. «Forza Italia è una comunità ferita, ma ha una missione: unirsi nel rilanciare il messaggio del nostro leader, continuare sul percorso che Berlusconi ci ha indicato», scandisce ancora stordito e commosso il vicepremier e ministro degli Esteri dal cimitero di Arlington. «Non esiste l’ipotesi che Forza Italia scompaia».

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Parla già da leader, Tajani. E sembra inviare un messaggio a chi fra i parlamentari, asciugate le lacrime per il padre nobile scomparso, pensa a preparare le valigie. Dietro le litanie di dolore, già risuonano le sirene che di qui ai prossimi mesi potrebbero attrarre i forzisti smarriti verso altre sponde. Renziane, leghiste, meloniane. È uno scenario, la diaspora, che la dipartita del fondatore avvicina. Di qui l’operazione anti-panico che i vertici fanno scattare già nelle prime ore del cordoglio. «Forza Italia va avanti, niente stop». Così viene confermata oggi, salvo retrofront dell’ultimo minuto, la riunione del comitato di presidenza a Roma per approvare il bilancio, «un gesto dovuto alla memoria di Berlusconi», spiega il tesoriere Alfredo Messina. I finanziamenti sono un’altra incognita in un partito con un debito da 100 milioni di euro garantito dalla fideiussione del fondatore, di cui ora dovranno farsi carico la figlia Marina e il resto della dinastia, insieme ai parlamentari con versamenti mensili da 900 euro. Ma il portafoglio non è l’unico cruccio. In Forza Italia si apre ora il rebus della leadership. Il passaggio di testimone a Tajani, oggi coordinatore e vicepresidente, è scontato. 

 

LA LEADERSHIP

Non sarà però una formalità: al fedelissimo scelto dal Cav per la successione spetterà d’ora in poi il potere di firma sulle nomine azzurre. Incluse quelle previste dalla maxi-riorganizzazione territoriale da Nord a Sud studiata ad Arcore dal Cav e Fascina. Un altro colpo al cerchio magico che fu e al suo volto di punta Licia Ronzulli. Ora tutto è in discussione, spetterà a Tajani l’ultima parola. La First lady Marta, questo è sicuro, avrà un posto in prima fila nella plancia di comando. Insieme a Marina e l’eminenza azzurra Gianni Letta. 
Un quadriumvirato. Cui spetterà il compito di rilanciare Forza Italia sfidando sondaggi e pronostici che, senza Berlusconi in campo, già preannunciano un calo dei consensi. E se il progetto di un “partito repubblicano” del centrodestra sognato fino all’ultimo dal Cavaliere sembra destinato a rimanere un sogno, la missione ora è tenere uniti i gruppi parlamentari almeno fino al traguardo delle europee nel 2024. Manca un anno. Ma in queste ore di dolore e smarrimento sembra un’era.

Ultimo aggiornamento: 13 Giugno, 20:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA