Ballottaggi, Sboarina dice no all’accordo con Tosi. Salvini: «Non date Verona alla sinistra»

Il candidato di Fratelli d'Italia: «Grazie, ma niente logiche di palazzo. Rispettiamo gli elettori»

Venerdì 17 Giugno 2022 di Gianluca De Rossi
Sboarina dice no all’accordo con Tosi. Salvini: «Non date Verona alla sinistra»

Un abbraccio che stritola e invece di unire, divide. È quello tra Silvio Berlusconi e Flavio Tosi, con l'ex primo cittadino leghista di Verona che ad Arcore ha sancito il suo passaggio a FI e ha offerto il suo appoggio al candidato sindaco di FdI Federico Sboarina per tornare a sedersi sullo scranno più alto di palazzo Barbieri. A finire stritolata, dunque, è stata la possibilità di stringere quell'accordo politico: Sboarina ha detto no all'apparentamento con Tosi in vista del ballottaggio di domenica 26 giugno.

Sboarina, con il 32,7% dei consensi ottenuti al primo turno, insegue il candidato del centrosinistra Damiano Tommasi, forte del 39,8% dei voti, e punta a conquistare gli elettori che si sono espressi a favore di Tosi, capace di ottenere il 23,9% dei consensi domenica scorsa.

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Ballottaggi Verona, lo stallo


Una situazione di stallo che non piace ai vertici né della Lega, né di FdI. «La Lega è convinta sia interesse dei veronesi che il centrodestra sia unito - sostengono da via Bellerio -: l'auspicio di Matteo Salvini è un accordo tra Sboarina e Tosi per non consegnare la città alla sinistra». Sulla stessa linea il partito di Giorgia Meloni, che ha dato mandato ai dirigenti veronesi e veneti «di adoperarsi in ogni modo affinché si determini, nella migliore forma possibile, la sostanziale unità delle forze politiche di centrodestra».

 


ARCORE
«Ho incontrato qui ad Arcore Tosi che ha aderito a FI - ha scritto su Facebook Berlusconi, postando una foto insieme all'ex sindaco leghista -. Ho ribadito a lui, alla sua squadra e ai dirigenti veronesi di FI i miei complimenti per il risultato raggiunto a Verona. Gli ho dato il mio benvenuto, abbiamo parlato di temi di attualità e progetti comuni». E Tosi ha rivendicato il ruolo di FI, «perno del centrodestra nelle città e nel Paese. Siamo alternativi alla sinistra - ha detto Tosi -, alleati ma diversi da populisti e sovranisti. Senza FI non si governa. Farebbe bene a ricordarlo chi crede di poter fare a meno di noi e rischia di consegnare Verona, città da sempre di centrodestra, alla sinistra».


LA CHIUSURA
Sboarina, tuttavia, di allearsi con l'ex sindaco leghista non ne vuole proprio sapere: «Ringraziamo Tosi e FI per l'apertura ufficiale all'apparentamento, ma la nostra è una scelta di coerenza, senz'altro coraggiosa, però rispettosa dell'elettorato, e per noi quest'aspetto viene prima di ogni altra cosa». Il candidato sindaco di FdI ha voluto spiegare così i motivi che l'hanno portato al rifiuto dell'apparentamento al ballottaggio con Tosi e FI, ricordando che «noi il contratto abbiamo deciso di firmarlo direttamente coi veronesi, e non all'interno dei palazzi per mezzo di un apparentamento tecnico che non sarebbe stato apprezzato dai cittadini e avrebbe regalato alla sinistra, per una stranezza della legge, un maggior numero di consiglieri comunali».

IL CANDIDATO
Sboarina, poi, auspica un incontro pubblico di tutto il centrodestra «in grado di garantire un percorso amministrativo comune e trasparente nell'interesse della città», sostenendo che «i veronesi di centrodestra condividono per natura la stessa visione di lavoro, famiglia, sicurezza, sociale, sviluppo della città, difesa delle tradizioni. Per queste ragioni riteniamo che anziché un apparentamento tecnico al ribasso - ha detto Sboarina - sia più importante impegnarci per un grande accordo programmatico che definisca insieme la miglior squadra possibile al servizio di Verona». Una chiusura incomprensibile per Tosi e FI, «segno di una vocazione alla sconfitta che rischia di consegnare alla sinistra la città. Stupisce che si escluda dalla possibilità di un apparentamento il partito fondatore del centrodestra - ha affermato il partito di Berlusconi - e che chi parla di unità pratichi la divisione. Confidiamo nella capacità di Giorgia Meloni di riportare alla ragione il candidato del suo partito. Non abbiamo chiesto né poltrone né incarichi, ma è stata offerta la disponibilità a un accordo alla luce del sole, in nome della coerenza e della lealtà». La palla ora ripassa sul campo di FdI, con la richiesta avanzata a Giorgia Meloni di trovare una soluzione.
 

Ultimo aggiornamento: 14:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA