L’ex calciatore contro il sindaco uscente, l’avvocato contro il professore. Due nomi sulla scheda e una scelta secca quasi ovunque: centrodestra o centrosinistra? È quello che dovranno decidere gli elettori dei 13 capoluoghi di provincia che domani torneranno alle urne per scegliere il proprio sindaco. Si vota dalle 7 alle 23, in 65 comuni in tutto. Ma le sfide su cui sono puntati gli occhi dei partiti si contano sulle dita di una mano.
A cominciare da Verona, dove al ballottaggio si fronteggiano l’ex calciatore Damiano Tommasi del centrosinistra (in vantaggio col 40
Sfide tutte al femminile a Piacenza e Viterbo: nella città emiliana, la consigliera regionale dem Katia Tarasconi proverà a sfilare la poltrona di sindaca alla rivale Patrizia Barbieri, che parte sotto di un paio punti. Per farlo punterà sui voti dei Cinquestelle, visto che qui il loro candidato ha fatto l’unico risultato in doppia cifra del M5s alle comunali. A Viterbo invece la civica Chiara Frontini dovrà consolidare il vantaggio su Alessandra Troncarelli, assessora al Welfare di Nicola Zingaretti.
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Le città simbolo
Eppure Enrico Letta ha scelto di chiudere il suo tour elettorale in Toscana, tra Lucca e Carrara. Due duelli simbolici per i dem, quasi quanto quello di Verona. Il motivo? Il patto che il candidato del centrodestra lucchese Mario Pardini (secondo classificato con il 34%) ha stretto sia con i centristi di Calenda che con la destra di Casapound. Un’alleanza che ha mandato in ambasce non solo il Pd locale e nazionale, ma anche lo stesso Carlo Calenda. Che prima ha dato dell’«incapace» al suo candidato, poi, ieri sera, è salito sul palco per sostenere il frontman del centrosinistra Francesco Raspini, primo con il 44 per cento.
Polemiche anche nella “bianca” Carrara, dove il deputato di Italia Viva Cosimo Ferri (forte del suo 15
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