Ballottaggi, torna la sfida destra-sinistra: Lega tenta exploit a Ferrara e Cesena, Il Pd rivuole Livorno

Domenica 9 Giugno 2019 di Diodato Pirone
Ballottaggi, torna la sfida destra-sinistra: Lega tenta exploit a Ferrara e Cesena, Il Pd rivuole Livorno

Con i ballottaggi di oggi la politica italiana tornerà improvvisamente allo schema classico bipolare destra/sinistra. Infatti nei 16 comuni capoluogo e nei circa 110 con oltre 15.000 abitanti che vanno al voto la presenza di esponenti dei 5Stelle si conta sulle punte delle dita.
Fra i capoluoghi solo a Campobasso un grillino potrebbe diventare sindaco, cosa possibile se dovesse scattare il meccanismo politico elettorale del tutti contro il primo che già a Torino, ad esempio, portò alla vittoria il candidato 5Stelle votato anche dal centro destra contro Piero Fassino del Pd che al primo turno era ampiamente arrivato primo.
Con questi ballottaggi finisce la lunghissima campagna elettorale italiana anche se ci sarà un prologo limitato a Cagliare e Sassari che vanno al voto domenica prossima.
Come detto le sfide principali, dove al primo turno nessun candidato ha raggiunto il 50% più uno dei voti, sono quelle nei 16 comuni capoluogo: Potenza, Avellino, Ferrara, Forlì, Cesena, Reggio Emilia, Cremona, Ascoli Piceno, Campobasso, Biella, Verbania, Vercelli, Foggia, Livorno, Prato, Rovigo.

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LE ROCCAFORTI
I pentastellati, che al primo turno hanno perso la roccaforte di Livorno guidata dal sindaco uscente Filippo Nogarin, possono sperare di eleggere un primo cittadino di un capoluogo solo a Campobasso. Qui la sfida per la carica di sindaco è tra la candidata di centrodestra Maria Domenica D'Alessandro e appunto il candidato M5s Roberto Gravina. D'Alessandro, al primo turno a ha ottenuto il 39,71% mentre Gravina ha incassato il 29,41% . Si è vociferato di un accodo non scritto per cui i Dem a Campobasso voterebbero per il candidato 5Stelle in cambio dell'appoggio dei grillini al candidato di centronistra a Termoli. ma poi sono arrivate le smentite ufficiali.
Simbolica la sfida di Ferrara dove alle urne è in ballo un possibile ribaltone dopo circa 70 anni di governo rosso: alle urne si sfidano il candidato leghista di centrodestra Alan Fabbri e il candidato di centrosinistra Aldo Modonesi. Fabbri, al primo turno, ha ottenuto il 48,44% dei voti mentre Modonesi ha incassato il 31,75%.
A Forlì la sfida è tra il candidato di centrodestra Gian Luca Zattini, che al primo turno ha preso il 45,80%, e il candidato di centrosinistra Giorgio Calderoni (37,21%). A Reggio Emilia Luca Vecchi, candidato di centrosinistra, che il 26 maggio ha preso il 49,13%, se la vede con Roberto Salati, candidato di centrodestra, che ha ottenuto il 28,22%. A Cremona il candidato di centrosinistra Gianluca Galimberti, dopo il 46,37% di due settimane fa, si contende la poltrona di sindaco con il candidato di centrodestra Salvatore Carlo Malvezzi, che ha ottenuto il 41,65%.
Tutta interna al centrodestra la sfida ad Ascoli Piceno dove se la vedono i candidati Marco Fioravanti e Piero Celani. Al contrario, ad Avellino (che alle elezioni precedenti era andata ai 5Stelle) la sfida è fra due esponenti del centrosinistra: Luca Cipriano, che ha superato il primo turno con il 32,43% contro Gianluca Festa, che ha incassato il 28,67%.
Il voto è semplicissimo, basta segnare una croce sul candidato scelto. Chi deve votare ricordi di portare con sé la tessera elettorale e un documento. I seggi sono aperti dalle 7 alle 23.
 

Ultimo aggiornamento: 09:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA