Bisogna correre, ma senza fretta.
Il passaggio
I due progetti in questione, in realtà, smontano l’autonomia così come costruita dal ministro leghista degli Affari Regionali. Il primo progetto di legge è quello di iniziativa popolare, trasmesso al Senato a inizio giugno dopo che è stato firmato da oltre 100 mila italiani. Una volta “incardinato” in Senato, cosa che come detto avverrà la prossima settimana, dovrà essere discusso in aula entro quattro mesi, e dunque entro novembre. La seconda proposta, che sarà collegata alla prima, è quella costituzionale predisposta dal Pd a prima firma Andrea Giorgis. Sia la legge di iniziativa popolare che quella Dem, come detto, riscrivono completamente il progetto Calderoli. Lo fanno, innanzitutto, limitando fortemente le competenze considerate “trasferibili” dallo Stato alle Regioni. Non vengono considerate per esempio, cedibili funzioni come l’istruzione, la tutela della salute, il commercio con l’estero, la sicurezza sul lavoro, le competenze in materia di produzione, distribuzione e trasporto di energia.
La linea
Ma c’è anche un altro tema che da giorni tiene banco in Commissione Affari Costituzionali dove è in discussione il disegno di legge Caleroli: il rifiuto del Presidente del Comitato Clep Sabino Cassese di riferire sui lavori dell’organismo che presiede. Il Comitato è stato incaricato dal governo di definire i Lep, i livelli essenziali delle prestazioni, ma la sua attività rimane avvolta nel mistero. «Abbiamo chiesto con una lettera la convocazione di Cassese e abbiamo chiesto di votare un ordine del giorno per acquisire tutti gli elementi in possesso del Clep», spiega il senatore Dem Andrea Giorgis, «ma fino ad oggi non abbiamo avuto risposte e conosciamo solo quello che trapela sui giornali dei lavori di questo Comitato». Anche il Presidente dei Senatori del Pd, Francesco Boccia, ha parlato di «opacità». «Da tempo», ha detto, «avevamo chiesto, e lo ribadivamo nel testo della mozione, di audire il Presidente o un membro del Clep per capire su quali parametri costruire i livelli essenziali delle prestazioni. Questo ci è stato ancora una volta negato».
Una linea condivisa anche dal Movimento Cinque Stelle. «Il rifiuto di riferire in Palamento sui lavori del Comitato Clep», dice la grillina Alessandra Maiorino, «è imbarazzante dal punto di vista istituzionale. È importante e lo chiederemo», aggiunge la senatrice, «di depositare tutta la documentazione alla base del lavoro che sta compiendo il Comitato».