Anziani cosa prevede il ddl, dai Leps alla telemedicina: ecco tutte le novità

Il "patto per la terza età" introduce il diritto delle persone anziane alla continuità di vita e di cure presso il proprio domicilio

Martedì 7 Marzo 2023
Ddl Anziani cosa prevede, dai Leps alla telemedicina: le novità

Anziani, il disegno di legge è arrivato in Senato. Il governo aveva annunciato di voler mettere mano alle norme che guidano i percorsi assistenziali per gli anziani e il Parlamento sta esaminando un disegno di legge appositoIn un messaggio pubblicato sui social per fare il punto sui suoi primi cento giorni di governo, la premier Meloni aveva inserito il tema "Anziani" tra le cinque priorità del suo esecutivo. Lo ha chiamato "Patto per la terza età" e si tratta appunto di un disegno di legge volto a migliorare e potenziare i servizi e l'assistenza domiciliare agli anziani.

L'anziano, nella visione del governo, deve poter invecchiare in autonomia prevenendo le fragilità a cui va irrimediabilmente incontro.

«La popolazione invecchia», aveva ricordato la premier che ha promesso anche misure contro la denatalità. «Vogliamo evitare per quanto possibile che gli anziani soli finiscano in una struttura», aveva sottolineato. E allora, vediamo le linee guida del ddl Anziani

Ddl Anziani, cosa cambierà?

 Uno dei principi cardine del ddl è il riconoscimento del diritto delle persone anziane alla continuità di vita e di cure presso il proprio domicilio. Un'altra novità importante è l'stituzione dei “punti unici di accesso” (PUA) diffusi sul territorio, dove si potrà effettuare, in una sede unica, una valutazione multidimensionale finalizzata a definire un “progetto assistenziale individualizzato” (PAI) che indicherà tutte le prestazioni sanitarie, sociali e assistenziali necessarie per la persona anziana. Nei PUA, secondo il ddl, si troveranno équipe multidisciplinari che dovranno valutare i bisogni complessivi dell'anziano, compresa «la sua capacità bio-psico-sociale con l’obiettivo di consentirne la permanenza nel proprio contesto di vita in condizioni di dignità, sicurezza e comfort, riducendo il rischio di isolamento sociale e il ricorso ad ospedalizzazioni non strettamente necessarie». 

C'è poi la promozione di misure a favore dell’invecchiamento attivo e dell’inclusione sociale, anche sostenendo il cosiddetto “turismo lento”; la promozione di nuove forme di coabitazione solidale per le persone anziane e di coabitazione intergenerazionale, anche nell’ambito di case-famiglia e condomini solidali, aperti ai familiari, ai volontari e ai prestatori di servizi sanitari, sociali e sociosanitari integrativi; la promozione d’interventi per la prevenzione della fragilità delle persone anziane; l’integrazione degli istituti dell’assistenza domiciliare integrata (ADI) e del servizio di assistenza domiciliare (SAD); il riconoscimento del diritto delle persone anziane alla somministrazione di cure palliative domiciliari e presso hospice; la previsione d’interventi a favore dei caregiver familiari. 

La presa in carico diventerà dunque integrata. Che vuol dire? Che la risposta ai bisogni dell'anziano deve poter essere il più possibile vicino all'anziano. Un ruolo centrale lo giocheranno le Case della comunità e il rafforzamento dell'assistenza sanitaria intermedia e delle sue strutture, come gli Ospedali di comunità.

Anziani, cosa sono i LEPS

Nel ddl si fa esplicitamente riferimento ai LEPS, cioè i livelli essenziali delle prestazioni sociali. Cosa sono? Sono, come recita la definizione contenuta nella Manovra, l'insieme di «interventi, servizi, attività e prestazioni integrate che vengono assicurate su tutto il territorio nazionale per garantire qualità della vita, pari opportunità, non discriminazione, prevenzione, eliminazione o riduzione delle condizioni di svantaggio e di vulnerabilità».  Tra questi ci sono soluzioni abitative ad hoc per gli anziani: dalla coabitazione solidale intergenerazionale e fra persone anziane, adattamenti dell'abitazione con soluzioni domotiche e tecnologiche che favoriscano la continuità delle relazioni personali e sociali a domicilio, compresi i servizi di telesoccorso e teleassistenza. 

La graduale introduzione dei LEPS per le non autosufficienze è prevista nell'ultima legge di bilancio che incrementa il Fondo per le non autosufficienze per un ammontare pari a 100 milioni di euro per il 2022, a 200 milioni per il 2023, a 250 milioni per il 2024 e a 300 milioni di euro a decorrere dal 2025. 

Anziani, ecco la telemedicina

L'obiettivo tracciato nel dossier preparato dall'Ufficio studi parlamentare è assistere, nel 2025, almeno 200.000 persone sfruttando strumenti di telemedicina.  Ma cos'è la telemedicina? La Piattaforma Nazionale di Telemedicina è lo strumento tecnologico che servirà per supportare il Sistema Sanitario Nazionale e che collegherà l'Amministrazione centrale e le amministrazioni locali. Verranno create delle reti digitali «in cui le professionalità cliniche, sanitarie ed assistenziali raggiungano la persona a prescindere da dove si trovi», ha spiegato Dario Buttitta, Executive Vice President Pa Healthcare di Engineering che è la mandataria della concessione Agenas per la progettazione e la realizzazione della Piattaforma

Tra gli obiettivi della Piattaforma c'è la deospedalizzazione e il potenziamento della qualità delle cure di prossimità; l'eliminazione del divario e le disparità territoriali in termini di offerta sanitaria e il miglioramento della qualità clinica e dell'accessibilità ai servizi su tutto il territorio nazionale.

Ddl Anziani, quando entra in vigore

«L'obiettivo è di avere la norma vigente entro il 31 marzo. - come previsto dalle scadenze del Pnrr - per delineare in modo preciso la cornice degli interventi con cui rispondere alle aspettative di una platea già molto vasta e destinata a estendersi nei prossimi anni». Lo ha detto il ministro della Salute Orazio Schillaci. 

L'Italia e i numeri sugli anziani

«L'Italia - ha sottolineato il ministro - con i suoi 13,8 milioni di ultra 65enni, è tra gli Stati europei con maggiore longevità. Ma con l'allungamento della vita si registra anche un crescente numero di anziani affetto da patologie croniche o che versa in condizioni invalidanti. Se si proietta nel futuro questo trend di crescita, le stime dicono che nel 2050 una persona su tre avrà più di 65 anni e la quota degli over 75 sulla popolazione totale, attualmente pari al 22,4%, nei prossimi 20 anni arriverà al 29%, mentre gli over 85 saranno il 5%. La necessità di rispondere a bisogni inevasi attraverso l'implementazione della rete assistenziale è già pressante in Italia che conta 6,9 milioni di over 75, di cui 2,7 milioni con gravi difficoltà motorie, comorbilità e un'autosufficienza gravemente compromessa»

 

Ultimo aggiornamento: 20:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA