Continua a tacere Chris Rock, ancora impegnato a «metaboliizzare» il cazzotto ricevuto in mondovisione da Will Smith. Si astengono dai commenti le star.
LA SCIA
Ugualmente, non avrebbero ricevuto lo stesso schiaffo toccato a Smith altre celebrità accusate di molestie sessuali come Kevin Spacey, Casey Affleck, Woody Allen, James Franco, James Toback, Dustin Hoffman. O Mel Gibson, sospettato di violenze sulla partner e biasimato per alcune espressioni antisemite. Smith ha sventato l'espulsione dall'Academy dimettendosi spontaneamente dopo la famigerata notte dello sganassone. Ma, al di là del bando deciso dall'Academy, oggi deve vedersela anche con l'industria che sembra avergli voltato le spalle: sulla scia dell'indignazione globale, sarebbe stato infatti cancellato da film in preparazione come Fast and Loose (prodotto da Netflix), Emancipation, una serie di Apple Tv incentrata sul dramma della schiavitù, Bad Boys 4 targato Sony. L'attore ha accolto il verdetto dell'Academy con la lapidaria dichiarazione «Accetto e rispetto la decisione», seguita alle scuse accorate apparse su Instagram e su Facebook (170 milioni di follower in totale).
IL FAIR PLAY
«Il mio comportamento nella notte delle stelle è stato inaccettabile e non scusabile», ha postato, scusandosi poi con Chris Rock che aveva scatenato il suo gesto prendendo in giro l'alopecia di sua moglie Jada Pinkett Smith. Pubblicamente lodato dall'Academy per la sua «compostezza» (non ha reagito alla percossa né denunciato Will), l'irriverente comico qualche giorno fa era in scena a Boston e ha allontanato uno spettatore che aveva insultato Smith. Santo subito. E qualcuno vorrebbe dargli l'Oscar per il fair play.
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