Varriale e le accuse di stalking: «Solo una lite per gelosia». Ma lei: seguita fino a casa

Ieri l'interrogatorio del Gip per il giornalista, ex vicedirettore di Rai Sport. E' indagato anche per lesioni ai danni dell'ex compagna

Venerdì 1 Ottobre 2021 di Michela Allegri
Varriale e le accuse di stalking: «Solo una lite per gelosia». Ma lei: seguita fino a casa

Telefonate notturne, appostamenti sotto casa, una lite furibonda sfociata in schiaffi, spintoni e terminata con un referto del pronto soccorso. Uno dei giornalisti sportivi più famosi d'Italia, l'ex vicedirettore di Rai Sport, Enrico Varriale, è finito sotto inchiesta per atti persecutori e lesioni personali nei confronti della ex compagna.

Ieri, davanti al gip che lo ha sottoposto alla misura del divieto di avvicinamento a meno di 300 metri dai luoghi frequentati dalla donna, si è difeso cercando di smontare le accuse e descrivendo una relazione tormentata finita nel peggiore dei modi. «Mi ha picchiata, presa a schiaffi, sbattuta contro il muro, insultata», ha denunciato la donna. «Si è trattato solo di una lite per gelosia», avrebbe invece replicato lui davanti al giudice, spiegando che sulla storia pesavano due circostanze: il fatto che la donna fosse sposata, anche se in via di separazione, e il fatto che fosse estremamente gelosa, a dire del conduttore.

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LA LITE
Varriale avrebbe ammesso di avere tenuto un comportamento sopra le righe, ma ha specificato che anche la ex compagna sarebbe stata violenta nei suoi confronti: al culmine dell'ennesima lite, entrambi avrebbero alzato le mani. Di fronte alle accuse di stalking - «Mi perseguita con telefonate di notte, si apposta sotto casa, citofona alle 6 di mattina», ha denunciato la vittima - il giornalista ha replicato di avere effettivamente telefonato alla donna una decina di volte e di essersi presentato davanti a casa sua, ma solo nel tentativo di chiudere il rapporto in modo più dignitoso rispetto allo scontro dei giorni precedenti, probabilmente anche per il timore di essere denunciato dopo la lite violenta. Il conduttore ha poi ammesso di avere mandato alla ex alcuni messaggi, anche con toni bruschi e parole molto sgradevoli.
«Oggi ho potuto chiarire la mia posizione nell'interrogatorio - ha commentato ieri Varriale dopo avere lasciato la cittadella giudiziaria di piazzale Clodio - Sono sicuro che le false accuse che mi sono state mosse troveranno smentita nei fatti e ho fiducia nella giustizia che farà il suo corso, spero nei tempi più brevi possibili. Sono commosso dalla vicinanza e dalla solidarietà che ho ricevuto da molti».
All'ex vicedirettore di Rai Sport, assistito dall'avvocato Fabio Lattanzi, il gip ha imposto di non comunicare con la vittima e di allontanarsi immediatamente in caso di incontro fortuito, «riponendosi a 300 metri di distanza». Nell'ordinanza il magistrato specifica che «le condotte poste in essere dal Varriale danno conto di una personalità aggressiva e prevaricatoria, evidentemente incapace di autocontrollo».
La relazione tra il giornalista sessantunenne e la donna è durata poco più di un anno ed è finita in agosto. Il rapporto avrebbe iniziato a deteriorarsi in concomitanza con gli Europei di calcio. Determinanti per la fine della relazione, secondo la ricostruzione della Procura, sarebbero stati gli scatti d'ira di Varriale, alle prese con un forte stress lavorativo, soprattutto a causa del procedimento disciplinare a suo carico per avere violato la quarantena imposta dopo il contatto con un positivo al Covid.

 


LA PAURA
Secondo l'accusa, la situazione sarebbe degenerata il 6 agosto. Durante una lite, il giornalista avrebbe sottratto il cellulare alla compagna, poi avrebbe sbattuto contro il muro la donna, la avrebbe colpita con calci e le avrebbe anche afferrato il collo. La lite, iniziata nell'appartamento di lui, sarebbe proseguita sul pianerottolo. Anche il portiere del palazzo avrebbe assistito ad uno scontro tra i due. La donna aveva poi deciso di troncare la relazione. Agli atti ci sono i referti del pronto soccorso del Policlinico Gemelli: «Ferita lacero contusa al braccio sinistro, ecchimosi alla mano sinistra, tumefazione del gomito destro con dolenzia alla mobilizzazione attiva, abrasioni alla base del collo e sul ginocchio sinistro, guaribili in 5 giorni». Due amici della vittima hanno inoltre raccontato che, dopo quella sera, lei era spaventata: teneva le luci spente in casa perché aveva paura che lui citofonasse. La denuncia era arrivata qualche giorno dopo: la donna si era presentata al commissariato di Ponte Milvio raccontando di essere stata seguita e tempestata di telefonate notturne. Aveva detto di avere paura e che Varriale si era appostato diverse volte a casa sua. Il 14 settembre è stata presentata una seconda denuncia. Il 27 settembre, è arrivato il divieto di avvicinamento.

Ultimo aggiornamento: 07:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA