Totti, terremoto Capitale: dal mare di Ostia a Monte Mario (solo per amore di Noemi)

Lunedì 10 Ottobre 2022 di Mario Ajello
Totti, la metamorfosi da Roma Nord a Roma Sud per amore di Noemi:

Ci si poteva aspettare la separazione da Ilary, perché nelle coppie capita di dirsi basta. Ciò che invece era impossibile da credere è che Totti - l’ex Pupone di Porta Metronia e Casalpalocco, con tutto il suo odore di mare e il sapore di sale di Ostia - traslocasse in montagna. O meglio alle pendici di Monte Mario, più Stelluti che Vigna Clara, insomma a Piazza Stefano Jacini da dove non si vedono le onde ma i cinghiali e tra poco magari anche il ritorno dei lupi, che ovviamente a un lupacchiotto eterno come Francesco non farebbero alcun effetto. 

Da Roma Sud a Roma Nord: la metamorfosi dell'ex Pupone

Il vero terremoto nella Capitale è questo: da romasuddaro storico, convinto e antropologicamente perfetto per quelle parti, Totti ha deciso per amore di Noemi - che vive a Via della Mendola ossia zona Cortina d’Ampezzo - di diventare romanordaro. E chi gioisce per il tradimento storico («Niente niente ci diventa laziale», la prima reazione a Stelluti feudo biancazzurro) e chi, dalla parte opposta della città, già si dichiara inconsolabile: «Si è fatto traviare dalla Bocchi. Ma non poteva spostarsi almeno all’Aventino o al Circo Massimo, così continuava ad essere ancora un po’ nostro?». Macché, questa battaglia - nell’infinito derby Roma Sud-Roma Nord - lo ha vinto quest’ultima. Per arrivare a un onorevole pareggio, bisognerebbe che Mourinho traslocasse dai Monti Parioli all’Eur, ma per ora così non è. Anzi. I due consoli e idoli giallorossi, l’ex Pupone e Mou, adesso faranno coppia a Roma Nord. E c’è già chi li aspetta, insieme, da Hungaria, a Piazza Ungheria, a mangiarsi faccia a faccia “la vestita”, come la chiamano gli indigeni, ossia la leggendaria hamburger che José considera una delle grandi bellezze di Roma con tutti i suoi strati: l’uovo fritto più il formaggio, la pancetta, le cipolle e duecento salse diverse e grondanti. Altro che pesce nei ristoranti romasuddari, ora Totti si convertirà ai supplì e alla mozzarella in carrozza dell’ex Euclide a Piazza Vigna Stelluti o salirà in un attimo da Heinz Beck all’Hilton a Monte Mario o più spesso andrà Ai Due Otri alla fine di Corso Francia che già conosce e ama. O ancora: lo vedremo sul “vialetto degli innamorati”, sempre a Monte Mario, mentre cammina mano nella mano con Noemi e da lì non si vede Trigoria - che Roma Sud l’aveva in casa - ma direttamente ci si affaccia sullo Stadio Olimpico. Racconta Filippo Pepe, gran giornalista e gran romanordaro: «Noi vecchi lupacchiotti del Roma Club Parioli, che avevamo il nostro striscione in bella mostra nella Tevere non numerata, siamo pronti ad andare in pellegrinaggio a Stelluti. Finora abbiamo considerato quel quartiere il parente povero del nostro. E infatti abbiamo sempre detto: quando noi già vivevamo ai Parioli, quelli di Stelluti e Vigna Clara stavano ancora per i campi a fa’ cicoria. Ma adesso che c’è Lui, tutto cambia». 

 

Nel feudo laziale

E dunque una rivoluzione vera e un terremoto assoluto lo sbarco di Totti lì dove hanno sempre trionfato i vecchi eroi dello scudetto laziale, guidati da Pino Wilson, e dove ancora abitano molti calciatori della squadra di Sarri, e in questo quadrante della città non c’è mai stato lo stadio giallorosso del Tre Fontane (quello dell’Eur) ma prima il campo di Tor di Quinto (lì Maestrelli allenava la squadra campione del 1973-1974) e ora, un po’ più in là lungo la Cassia, il centro sportivo di Formello. 

L’edicolante di Corso Francia, davanti all’Oviesse e ai piedi di Collina Fleming, è un super-super-laziale ancora innamoratissimo, per esempio, di Buco Fiorini, ma potrà assistere tra poco a una delle scene raccontate da Fulvio Abbate nel suo monumentale librone su “Roma”: le romanordare «utilizzano il Suv perfino per andare dal proprio civico all’edicola poco distante e se provi a dirglielo ti danno in faccia la borsa di Louis Vittorio». Questa reazione violenta non è da Noemi ma in quel Suv guidato dalla Bocchi e che scenderà da Stelluti verso i Parioli e verso il centro ci sarà Francesco.

Meno Ostia e più Fregene

E niente più laghetto dell’Eur per lui, ma il laghetto del Parco di Tor di Quinto. Meno Ostia e più Fregene. Meno foce del Tevere e più Aniene. Niente bar Palombini zona Cristoforo Colombo e tanto millefoglie di Cavalletti che è sia alla base di Vigna Stelluti (5 minuti a piedi da Jacini) sia adesso anche a viale Parioli, in quel quartiere che - ripetiamo - è la casamadre di quest’altro. 

E la pizza? Totti potrà mangiarla a Milvio: da Pallotta (anche se ormai sono calabresi ma romanordizzati) visto che questo storico locale non è più terreno esclusivo di quel gruppetto di tifosi laziali molto intellettuali guidato da Franco Cordelli, critico letterario e ex direttore della radio Rai, che si sono trasferiti nell’osteria dall’alta parte della piazza. Aperitivo? Francesco andrà da Meglio Fresco, il bistrot di mare proprio all’angolo di Piazza Vigna Stelluti e accanto all’ex Euclide e a casa sua. Scendendo giù per la strada, c’è la pomba di benzina di fronte alla quale stazionava Carminati, ma per fortuna Er Cecato non è più lì. Ci sono invece, da millenni e sempre ci resteranno, la Flaminia e la Cassia: «Voi mette’ - dicono i romanordari, un po’ sbruffoni e fintamente inconsapevoli che tutta l’Urbe è ugualmente Maggica - con la Pontina, con l’Ostiense e con la Laurentina a cui finora è stato abituato Totti?». Ci sono libri scherzosi che parlano della “guerra civile tra Roma Nord e Roma Sud”. Questo invece è solo un cambio di prospettiva e di residenza. Ma un po’ anche uno scisma (rispetto a Metronia e Palocco) e un sisma con epicentro la storia di Roma.

Ultimo aggiornamento: 11 Ottobre, 08:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA