Tiziano Ferro: «Ho superato la crisi cantandola. A 28 anni ho iniziato con la terapia poi ho scoperto di essere anche depresso»

«Ho vissuto una crisi di identità. A 40 anni non sei vecchio, ma nemmeno più giovane. Per mesi non ho capito da che parte stessi», racconta il cantautore di Latina

Martedì 8 Novembre 2022 di Mattia Marzi
Tiziano Ferro: «Ho superato la crisi cantandola. A 28 anni ho iniziato con la terapia poi ho scoperto di essere anche depresso»

«Ho vissuto una crisi di identità. A 40 anni non sei vecchio, ma nemmeno più giovane. Per mesi non ho capito da che parte stessi», racconta Tiziano Ferro.

A tirarlo fuori da quel vicolo cieco ci ha pensato una canzone, La vita splendida, firmata insieme a Brunori, nella quale il 42enne cantautore di Latina si rivolge a un'amica ma in realtà sembra parlare a se stesso: «E smettila di dire sempre che per ballare non hai più l'età», canta.

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Tiziano Ferro, il nuovo album

Non è un caso che l'abbia scelta come primo singolo del nuovo album Il mondo è nostro, l'ottavo della sua carriera. Esce venerdì 11 novembre, a tre anni dal precedente Accetto miracoli. Dentro ci sono canzoni sulla paternità e sul lockdown e duetti con Ambra Angiolini (Ambra/Tiziano), Caparezza (L'angelo degli altri e di se stesso), Roberto Vecchioni (I miti) e Sting (Sempre amata: «Gli avevo proposto una mia canzone ma lui ci teneva che fosse un suo brano, pur sapendo che sarebbe andato nel mio disco», racconta). «Ho superato la crisi cantandola, chiamando al mio fianco amici e idoli d'infanzia», spiega.

 


Quando ha ritrovato la spinta?
«Quando il mio promoter mi ha detto che delle 400 mila persone che avevano acquistato i biglietti per il tour del 2020, poi rinviato di tre anni (doppietta all'Olimpico di Roma il 24 e 25 giugno 2023, ndr), pochissime hanno chiesto il rimborso, dopo la mia decisione di restituire i soldi. È stata una sveglia».


Cosa le ha fatto capire?
«Che non devo rincorrere le mode dei social e dello streaming, giocando in un campionato che non è il mio: i fan da me vogliono quello che ho sempre fatto».


Qual è il suo campionato?
«Quello dei classici. Jovanotti mi ha detto: Hai un repertorio che tutti conoscono, ti devi percepire così. Gli ho dato retta. Siamo ancora qui, canto nella canzone che dà il titolo al disco, scritta durante il lockdown».


Con Thasup, più giovane di ventuno anni, con il quale duetta in r()t()nda, cosa condivide?
«Mi ricorda il Tiziano degli esordi: ha usato la porta del rap, ma nella sua musica ci sono sfumature anche soul. E scrive grandi melodie. Ci siamo conosciuti su Instagram».

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Dica la verità: ci ha pensato un po' prima di cantare non stoppo sto joint, che nella lingua aliena di thasup significa non annodo questo spinello?
«No (ride). Mi andava di farlo e l'ho fatto: volevo concedermi un po' di leggerezza».


Dalle canne alla depressione: ne canta in Addio mio amore, descrivendola come un'amante tossica. Quando ha scoperto di soffrirne?
«Quando a 28 anni ho iniziato ad andare in terapia: dovevo curare altri problemi, poi ho scoperto di essere anche depresso».


Si riferisce all'alcolismo, di cui ha parlato due anni fa nel docu-film Ferro?
«No. All'inizio ho chiesto aiuto per curare i miei disordini alimentari. Paradossalmente per dieci anni sono andato da uno psicologo senza mai affrontare quel tema, negando l'evidenza. A proposito, oggi sono sei anni che sono sobrio».


Come l'ha superata, la depressione?
«Con i farmaci: si tratta di un malfunzionamento chimico. E accettando la mia sfera sentimentale, che avevo sempre represso. Anche a causa del bullismo subito. Mi è stata d'aiuto la California (si è trasferito nel 2016 a Los Angeles, ndr): lì le persone non hanno pregiudizi».


A Los Angeles ha conosciuto Victor Allen, sposato nel 2019. Si aspettava tutto quel clamore quando a Rolling Stone ha detto che non darà il passaporto italiano ai vostri figli (Margherita e Andres, nati nel 2021, ai quali sono dedicate Mi rimani tu e A parlare da zero, ndr) perché esclude suo marito?
«Non ho detto nulla di eclatante. Se voglio far entrare i miei figli in Italia, so che avrebbero diritto a metà del presidio genitoriale: se si sentissero male, solo io potrei andare con loro in ospedale, perché Victor non risulterebbe sul passaporto. È assurdo».


Del bullismo parla ne Il paradiso dei bugiardi: Non ho mai aizzato polemiche, neanche quando le offese erano gratuite, infamanti e false, ha scritto nel comunicato. A chi si riferisce?
«Parlo di chi ha abusato della mia pazienza e della mia gentilezza».


È impossibile non pensare a Fedez, che accusò di aver scritto versi omofobi nei suoi confronti.
«Non ci sono destinatari precisi. Non mi curo delle eventuali code di paglia che si sentiranno tirate in ballo. Io non parlo di chi non conosco: se qualcuno non è un bullo o un abusatore, non ci rimarrà male. A 42 anni ho fatto pace con il passato».


È vero che sta lavorando a un one man show per Rai1?
«L'ho letto in giro, ma non c'è niente di vero: non se ne è mai parlato (domenica 13 sarà protagonista di uno speciale di Verissimo su Canale 5, Io sono Tiziano, condotto da Silvia Toffanin, ndr)».


E di una partecipazione in gara a Sanremo, invece, se ne è parlato?
«Nemmeno. Amo il Festival, ma al momento non me la sento di andare in gara».

 

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