La preoccupazione espressa da Dino Baggio dopo la scomparsa di Sinisa Mihajlovic e Luca Vialli hanno riacceso le luci sull'uso di farmaci nel calcio. C’è uno stretto collegamento con l'insorgere di malattie nei calciatori? Mai dimostrato. Ma chi ha giocato non è tranquillo. Non lo è nemmeno Marco Tardelli, 68 anni, che al Corriere della Sera racconta il suo stato d’animo.
Tardelli e il doping
Anche lui, come tanti altri giocatori, per esempio ha fatto uso del famoso Micoren. «Quando giocavo io, anni 80-90, non c’era quella attenzione alla farmacologia di adesso».
Marco Tardelli ha mai abusato di farmaci? «Se stavo bene tutto ok, ma io andavo in campo anche se non ero in perfette condizioni. I tempi di recupero erano stretti, si doveva giocare e quindi è possibile che abbia abusato di qualche farmaco». Ma perché? «La verità è che ci fidavamo del medico della società. Non avevamo la conoscenza e la consapevolezza attuale. Col passare del tempo alcuni farmaci sono stati vietati, non si possono più usare».
LE PAROLE DI DINO BAGGIO
Le parole di Dino Baggio hanno colpito anche il Campione del Mondo 1982. «Dino Baggio non ha fatto un j’accuse, ha chiesto di capire: datemi una mano a comprendere cosa ho assunto, quali conseguenze possono esserci. La verità è che ogni organismo reagisce in modo diverso».
Domanda del Corsera: Lei ha paura rispetto ai farmaci assunti in passato?
Risposta chiara: «Spero di essere fortunato, tutto qui. Non credo che ci sia un legame diretto tra le medicine prese e la morte prematura di certi sportivi. Nessuno ha mai spiegato questa relazione. Come si fa a sostenerlo? Certo che centenari nello sport non si vedono. La normalità è 80- 82-83 anni, forse perché il nostro corpo è maggiormente usurato».
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