Ruby ter, Karima El Mahroug: «Silvio non mi ha difeso dalle accuse. Le Olgettine? Non vedo più nessuna»

La protagonista del Ruby ter: "Mi aspettavo da lui due parole per chiarire che ragazza fossi"

Giovedì 16 Febbraio 2023 di Claudia Guasco
Ruby, Karima El Mahroug: «Silvio non mi ha difeso dalle accuse. Le Olgettine? Non vedo più nessuna»

Su che fine avrebbero fatto quei soldi, i pm dell’inchiesta Ruby ter un’idea ce l’hanno: investimenti a Dubai e l’apertura di attività commerciali in Messico. Karima El Mahroug, forte di un’assoluzione per corruzione in atti giudiziari e falsa testimonianza, fa spallucce: «Una che nasconde 5 milioni credo sia facile da scovare. Ma non è successo. Perché io quei soldi da Silvio Berlusconi non li ho mai avuti».

Il giorno dopo la sentenza, dalle ceneri della Ruby appena diciottenne delle feste di Arcore rinasce Karima, che fa i conti con il passato.

Nonostante tutto, dell’ex premier ha un buon ricordo. «Non ho nessun motivo per proteggere Berlusconi, ha un potere ben diverso dal mio ed è capace di difendersi da solo. Con me è stata una persona rispettosa, da lui ho ricevuto del bene: in quelle sei occasioni nelle quali sono stata sua ospite ho avuto un aiuto economico. Ci ha consegnato delle buste, quando l’ho aperta e ho contato il denaro per me era già tantissimo, mi ha permesso di non dormire per strada, di comprarmi da mangiare e mandare qualcosa a mia madre. Per questo parlo di gratitudine, certo non di milioni».

Gli spedirà la biografia che ha appena scritto?
«Spero la legga e mi riferisca la sua opinione, se dovesse farlo pubblicamente ne sarei contenta. Non che me lo deva, ma se avesse sprecato due parole per dire che ragazza ero quando tutti mi accusavano di essere una prostituta e le altre mi chiamavano zingara, forse sarebbe stato di grande aiuto».

Vede ancora le invitate alle serate del Cavaliere?
«Non ho più parlato con loro, ho evitato qualsiasi rapporto anche con quelle che erano mie amiche. In questo caso per paura che qualsiasi telefonata potesse essere strumentalizzata. Poi i contatti si sono persi e va bene così».

Imane Fadil è stata teste dell’accusa. Ha avuto paura quando è morta?
«Non l’ho mai conosciuta, ma ho provato un dispiacere infinito. È una vicenda che ha legato tutte noi, avendo vissuto quella casa. Anche la scomparsa dell’avvocato Ghedini mi ha toccato. Io mi sono sempre sentita diversa dalle altre ragazze, per età e per il mio vissuto, e quando è cominciato il marasma a tratti ho temuto per la mia incolumità. Sono stata anche pedinata, vai a sapere da chi».

La preoccupa un ricorso dei pm contro la sentenza?
«Spero non accadrà, perché è stata davvero una storia infinita. È iniziata quando avevo 17 anni, oggi ne ho trenta quindi direi che è arrivati il momento di chiuderla qui. Questa assoluzione mi ha dato la possibilità di poter credere di nuovo nella giustizia italiana, ci sono stati dei momenti nel quali la mia fede ha barcollato, assistevo a un attacco nei miei confronti disumano. Non dico dei magistrati, ma da parte di tutti. Senza pensare che ero solo una ragazzina».

Si è sentita usata?
«Sono stata sicuramente strumentalizzata, facevo parte di quel circo senza esserne consapevole. Su di me ho sentito commenti di ogni tipo, qualcuno ha parlato della mia furbizia orientale. Ma per quanto potessi essere scaltra, non ero preparata a eventi di quella portata. Nessuno mi ha tutelato, alcuni volevano colpire Silvio Berlusconi per quello che rappresentava, Silvio Berlusconi attaccava perché era un politico. E in tutto questo qual era il mio ruolo? Perché c’ero in mezzo io? Ero alla mercé di tutti, etichettata come la prostituta minorenne».

Quando è cambiata la sua vita?
«L’istante esatto lo ricordo bene, non è stato il 14 febbraio 2010, la mia prima sera a Villa San Martino, perché lì non ne avevo contezza. Sono finita in una casa dove ho visto Berlusconi per la prima volta. Sono entrata nel salone, mi sono trovata davanti alla tavola addobbata con il tricolore per la cena e ho sentito pronunciare il suo nome. La mia esistenza si è capovolta per sempre il 28 ottobre: sono passata davanti a un’edicola ed era piena di giornali con la mia faccia, è stato veramente traumatico. I titoli non erano certo belli, in quel momento ho tremato».

Ora però è tornata a vivere nel presente. Giorgia Meloni premier le piace?
«Bizzarro chiederlo a me, un’extracomunitaria che non si interessa di politica. Comunque sono contentissima che sia una donna presidente del Consiglio».

 

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