Alessandro Borghi: «Per interpretare Rocco Siffredi ho girato 50 scene di sesso. E' un ruolo divisivo, l'ho scelto per questo»

La serie in sette episodi Supersex è in dirittura d'arrivo, prevista su Netflix nel corso dell'anno

Domenica 5 Marzo 2023 di Alice Montanari
Alessandro Borghi: «Per interpretare Rocco Siffredi ho girato 50 scene di sesso. E' un ruolo divisivo, l'ho scelto per questo»

Il re è nudo. Stavolta per davvero. Liberamente tratta dalla biografia del re del porno Rocco Siffredi, oggi 58enne più volte redento, la serie in sette episodi Supersex è in dirittura d'arrivo, prevista su Netflix nel corso dell'anno.

Un progetto "caldo" in tutti i sensi, per la portata del personaggio tra i nomi più noti del settore, Siffredi ha ammesso la dipendenza patologica dal sesso - e per la messa in scena degli episodi, che conterranno scene di sesso esplicito ispirate alle sue pellicole hard.

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CRITICHE
«Su 95 giorni di lavoro sul set, almeno 50 erano scene di sesso», ha raccontato sul set parigino della serie Alessandro Borghi, 35 anni, che interpreta - inclusa la nudità frontale - il Rocco adulto, mentre Saul Nanni, 24 anni, sarà Siffredi da ragazzo. «Perché ho accettato? Perché odio il bigottismo del nostro paese e interpretare Rocco mi pareva una grande idea per litigare con tutti». Motivi per irritare l'opinione pubblica, in tempi di estrema correttezza politica, ce ne sarebbero tanti: il porno, l'abuso del corpo femminile, le critiche arrivate a Siffredi dalle sue stesse colleghe (l'ultima in ordine di tempo, Selen: «Mi ha frustata»). Persino la città natale dell'attore, Ortona, si è ribellata lo scorso dicembre al premio che il Comune ha assegnato al suo famoso cittadino.
«C'è gente che appena sapeva che la serie era su Rocco ci negava il permesso di girare nelle loro case ha detto Borghi - Ma quando ho fatto Suburra (nei panni di un malavitoso, ndr) nessuno mi ha mai chiesto perché avessi accettato di girare un personaggio così controverso». Dalla produzione The Apartment con la Groenlandia di Matteo Rovere, tra i registi della serie insieme a Francesca Mazzoleni e Francesco Carrozzini si prova a correggere il tiro: «Nella serie ci sono sequenze forti, diciamo più plastiche, che fanno la differenza: la rappresentazione della sessualità è quasi scomparsa da cinema e tv in Italia. Ma non è solo quello spiega Rovere - Il sesso viene messo in scena, ma anche problematizzato. Racconteremo una storia che è un romanzo di formazione di un uomo che è a suo modo sintesi del contemporaneo».
Lo dice meglio la sceneggiatrice Francesca Manieri, scrittrice e attivista: «Di Rocco, anche quando fa il porno, ci interessa quello che gli succede dentro: per lui il sesso è una via di liberazione dal dolore. Ho giocato con i riferimenti a un altro Rocco (Rocco e i suoi fratelli, film di Luchino Visconti, ndr) partendo dalle sue origini, dalla morte del fratellino, da ciò che lui stesso ha raccontato. Il porno leva il sentimento, noi ce lo mettiamo».

 


MELODRAMMA
Insomma: il sesso ci sarà, ma non è quello il punto. Tanto che l'unica scena mostrata alla stampa, girata da Borghi e Jasmine Trinca nel parco Monceau di Parigi, di erotico non ha nulla: i due attori camminano fianco a fianco, maglioni a collo alto e cappotti, impegnati in una discussione esistenzialista sui «meccanismi» della vita. «Questa serie è un melodramma», dice Trinca, che in Supersex interpreta Lucia, misterioso personaggio femminile «che incarna le diverse donne che Rocco ha conosciuto nella vita». Lucia non è una sex worker, non gira i film con Rocco, ma «è un po' il suo specchio. La nostra è una serie tutto cuore, con un po' di corpo: partiamo dalla storia del re del porno ma parliamo anche di altro, di educazione sentimentale. Chi vede i porno vive il sesso come una cosa meccanica, ma il desiderio non si può costruire solo su questo». Siffredi, che sul set si è visto di rado, e «non è mai intervenuto» assicura Rovere, ha accettato di condividere con Borghi i suoi hard disc privati: «Mi ha mostrato anche le foto della sua infanzia. Ci sono lati di Rocco non esplorati, e lui si è concesso con grande onestà e fiducia. Il materiale che mi ha fatto vedere parla di un uomo che ama la sua famiglia e vive nel terrore di deluderla. Ha sofferto di una dipendenza che lo ha ucciso. Non si autocelebra mai come maschio alpha».

 


CONCORRENZA
Nessun timore infine per la concorrenza con un'altra serie, Nacho, sul pornostar Nacho Vidal, in sviluppo per Lionsgate+ (assente in Italia): «Avrà un taglio diverso dal nostro, ma sinceramente non penso che ci sia in giro una serie paragonabile dice Manieri - Rocco è un personaggio unico, e poterlo raccontare da un punto di vista femminile è un'occasione incredibile. Le donne nella serie saranno il controcanto di ciò che accade, come un coro. Il personaggio di Moana, in particolare, sarà sorprendente. E struggente, come la sua storia».

Ultimo aggiornamento: 14:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA