Renato Zero si commuove a Domenica In: ecco qual è la sua "ragione primaria"

Domenica 29 Novembre 2020 di Giampiero Valenza
Renato Zero si commuove a Domenica In: ecco qual è la sua "ragione primaria"

Renato Zero si commuove a Domenica In ringraziando il suo pubblico.

E dice: "E' la ragione primaria". "Oltre questo c'è un silenzio di gratitudine, di conforto, di carezze Per molti di loro che si sono trasmessi questa fede, questa bella abitudine di venirmi a trovare – spiega parlando dei 'sorcini' che partecipano ai suoi concerti - La musica la consideriamo leggera, ma non è così. Questa canzonetta ha fatto delle cose, al suo passaggio, veramente meravigliose". Zero ha ringraziato diversi cantanti, tra cui Fabrizio De André, Gino Paoli, Domenico Modugno, Lucio Battisti, Lucio Dalla e poi precisa: "Si decide di fare questo specie per gli esempi, che sono sempre quelli in questo Paese a cui vorremmo affidare il nostro coraggio. Io sono stato una piccola luce nel buio, ma loro sono un faro".

Renato Zero, Zerosettanta volume uno

È un Renato Zero emozionato, davanti all'amica Mara Venier. Avevano voglia di abbracciarsi, all'inizio. Ma per le regole anti-Covid non è stato possibile. "Ci dobbiamo toccare, come famo? Viviamo di rendita", dice Zero a zia Mara. Lei lo guarda dopo poco e, al cantante vestito di nero e con un cilindro in testa, dice: "Sei un fico pazzesco".

Parlando del Covid, Zero dice: "La clausura è molto importante per questi ragazzi, è prendere consapevolezza dei rischi del vivere. La favola si mette a sedere e dà spazio a una realtà così cruda". "Non avranno il giocattolo che avevamo avuto noi, ma" una volta finita l'emergenza, "quel giocattolo poi sarà un trofeo, una vittoria" "Vedere che i genitori si stanno limitando, porta i bambini ad andare maggiormente verso i genitori, cercando di lenire questo disagio. Da una parte dico che è peccato che non vadano a scuola regolarmente, che non facciano il gioco all'aperto, ricchezze fondamentali della crescita. I bimbi ci ritorneranno e il gioco diventerà ancora più bello".

L'intervista a Domenica In ha ripercorso buona parte della carriera artistica di Zero, che lo scorso 30 settembre ha compiuto il suo 70esimo compleanno con l'uscita del primo dei tre dischi del suo album. E racconta di quando, agli albori, era costretto a fare di tutto, anche a guidare il furgone con tutta la strumentazione per i suoi concerti. O di quando per una vigilia di Natale fece "l'esame più difficile" della sua vita. "Eravamo al Folkstudio di via Garibaldi, a Roma, per un concerto. C'era un solo spettatore. Poi è arrivato Venditti che si mise al pianoforte e cantò tre suoi brani. La sera dopo quel signore ha portato 22 ospiti per il secondo concerto. A me ha fatto vincere il passaparola". O di quella volta in cui, chiamato da Vasco Rossi per Radio Zocca, si mise a fare un concerto "ai giardinetti" e "scoppiò tutto, l'amplificazione prese quasi fuoco". "Così mi sono messo a raccontare le barzellette. Quando andai a riscuotere il cachet da un amico di Vasco – spiega Zero – lui mi disse 'è la prima volta che pago un cantante che non canta'".

Poi, Zero ricorda Gigi Proietti. "Sono un 'osteriolo', come lui. Andavamo in osteria in simultanea". E racconta di una passione in comune: quella per le barzellette. Una passione che riemergeva proprio in osteria. "Ogni volta che arrivava mi salutava e mi diceva 'ciao Renatì, senti questa…"

Per Renato Zero è stata l'occasione per parlare anche della lotta alla violenza sulle donne, la cui giornata mondiale è stata ricordata lo scorso mercoledì. "Si avvicina il Natale, noi non festeggiamo la donna, una donna che è nostra madre, sorella, compagna, sostenitrice - sottolinea - A questi uomini che esprimono violenza alle donne, direi 'uscite di casa, andate a un commissariato e denunciatevi'. Ci sono donne che non riescono ad arrivare neanche al telefono perché vengono soggiogate. Quando si vede una famiglia che non dialoga più con l'esterno dobbiamo preoccuparci".

In conclusione, un siparietto tra i due. Mara Venier e Renato Zero hanno festeggiato di recente il loro 70esimo compleanno. Così sono arrivate in studio due torte con le candeline e i due hanno solo fatto un soffio dimostrativo perché non è stato possibile accenderle. Mara, rivolgendosi agli assistenti di studio; dice: "No? Non possiamo accenderle?". E dopo aver sentito la risposta, commenta a microfono acceso "È vietato". 

© RIPRODUZIONE RISERVATA