Harry rompe il silenzio dopo l'annuncio della Regina su Camilla: l'omaggio è a Diana

«Il lavoro di mia madre sull'Hiv non era finito, mi sento obbligato a cercare di continuare il più possibile»

Venerdì 11 Febbraio 2022
il principe Harry

Il duca di Sussex rompe il silenzio dopo l’annuncio della regina Elisabetta sul futuro status di Camilla come regina consorte del padre, ma lo fa rendendo omaggio allo straordinario lavoro che la madre ha fatto nella lotta all’Hiv. Un lavoro che Diana aveva iniziato alla fine degli anni ’80 quando era credenza comune che per contagiarsi bastasse un contatto casuale. La principessa si sedette accanto al letto di un malato di Aids e gli tenne la mano. Immagini che fecero il giro del mondo, aiutando a cambiare la percezione di molti sulla malattia. Harry ha deciso così di prendere il testimone e di proseguire l’opera della madre. «Non posso certo girare le spalle davanti alla sofferenza. Inoltre il  lavoro di mia madre non era finito, mi sento obbligato a cercare di continuare il più possibile» ha detto Harry nel podcast Tackle Hiv parlando con la leggenda del rugby gallese Gareth Thomas, che vive con l'Hiv.

Il principe Carlo positivo al Covid, è in isolamento. Era già stato contagiato nel 2020

Un tempo il virus era una condanna a morte, ma ora è una «malattia gestibile» l’importante è fare i test, ha detto Harry.

L'obiettivo è la normalizzazione dei test, questo potrebbe porre fine ai nuovi casi di Hiv nel Regno Unito entro il 2030. Il duca di Sussex ha cercato, come la madre, di dare per primo il buon esempio. Facendosi fotografare non solo di recente, ma anche in occasione Giornata mondiale contro l'Aids nel 2016 quando fece il test insieme alla popstar Rihanna. Un’immagine che ha contribuito ad aumentare del 500% il numero di richieste di test sul sito dell’organizzazione Terrence Higgins Trust. Secondo i dati riportati dalla Bbc, in Inghilterra per la prima volta in 10 anni il numero di nuove diagnosi di Hiv tra gli eterosessuali è superiore a quello degli uomini gay e bisessuali. Inoltre durante la pandemia, c'è stato un calo del 33% degli eterosessuali che si sono sottoposti a test. Mentre il calo è stato solo del 7% tra gli uomini gay e bisessuali. Il motivo secondo la Terrence Higgins Trust è probabilmente dovuto alla convinzione degli etero di non essere a rischio.

 

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