La regina Elisabetta ha subito un duro colpo, dopo la morte del principe Filippo, con cui aveva condiviso 73 anni di matrimonio.
Intendiamoci: non sarà facile. L’ex premier John Major ha detto che ora «ci saranno veramente pochissime persone con cui potrà aprire il suo cuore e parlar in totale franchezza, senza rischiare di vedere le sue parole riferite da altre persone», magari pure fuori contesto.
Despite loss of husband, little sign Queen Elizabeth will abdicate https://t.co/uDp70ePl7H pic.twitter.com/i2jrhI9xQU
— Reuters (@Reuters) April 9, 2021
Ma la regina di ferro non cederà. Anzitutto perché - ha detto lo storico Hugo Vickers al Guardian, Elisabetta è, a differenza di altri sovrani europei, una regina che al momento dell’incoronazione ha stretto - come detta la tradizione - un particolare “patto” con Dio. Ma dovesse diventare incapace di assolvere ai suoi compiti costituzionali, verrebbe nominato un reggente, come è successo ai tempi di Giorgio III, il famoso “re pazzo”.
E poi c’è la ricorrenza, nel giugno dell’anno prossimo del Giubileo di Platino, vale a dire i settant’anni del suo regno. «Sarebbe del tutto illogico abdicare poco prima di questo anniversario straordinario», ha detto Vickers.
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Di stesso tenore il commento di Joe Little, del Majesty Magazine: «Non credo che questo lutto per quanto devastante possa avere un impatto nel suo ruolo come monarca. Continuerà più o meno come prima, credo che sia nel suo Dna». Nel 1947 Elisabetta tenne un discorso, in cui disse: «Dichiaro davanti a voi che tutta la mia vita, che sia essa lunga o breve, sarà devota al vostro servizio e alla nostra grande famiglia imperiale a cui tutti apparteniamo». Nel corso dei festeggiamenti per il sessantesimo anniversario del suo regno, le chiesero cosa volesse dire quell'impegno. «Vita? Significa vita», rispose.
Suo zio, Edoardo VIII, aveva scelto di lasciare il trono, per amore di Wallis Simpson, americana e divorziata, e fece scandalo per questo. Elisabetta aveva dieci anni, quando fu incoronato suo padre, Giorgio VI, il re balbuziente. Ma lei non ha alcuna intenzione di lasciare. Con buona pace delle speranze di suo figlio Carlo, che Filippo considerava, quand'era ragazzo, “un buono a nulla”.