La regina Elisabetta e l'omaggio di Camilla: «Era una donna sola in un mondo di uomini»: ecco il discorso che andrà in onda oggi sulla Bbc

Il primo discorso della nuova Regina consorte dopo la morte di Elisabetta II, avvenuta l'8 settembre all'età di 96 anni, sarà trasmesso integralmente dalla BBC

Domenica 18 Settembre 2022
La regina Elisabetta e l'omaggio di Camilla: «Era una donna sola in un mondo di uomini»: ecco il discorso che andrà in onda oggi sulla Bbc

Elisabetta II, madre, nonna, regina. Nel lungo tributo la sovrana è stata ricordata per molti dei suoi ruoli, delle sue caratteristiche personali e per quel carattere che l'ha guidata nei 70 anni di regno e di trasformazioni sociali. Ma la prima a ricordarla come "donna", è stata Camilla, la seconda moglie di Carlo e oggi regina consorte: una donna, l'unica, che «ha dovuto ritagliarsi il proprio ruolo» in un mondo dominato dagli uomini. Camilla ha affidato alla Bbc il suo personale omaggio alla sovrana ed è il suo primo discorso pubblico da regina consorte ma è anche la prima volta che la 75enne, dal 2005 moglie di Carlo, diventata col tempo parte integrante della famiglia reale guadagnandosi anche una fetta di consenso crescente presso i sudditi, parla in maniera così intima della sovrana. «Aveva questi meravigliosi occhi azzurri che quando sorrideva le illuminavano tutto il viso.

Ricorderò sempre il suo sorriso. Quel sorriso è indimenticabile».

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Il discorso trasmesso sulla BBC

Un ricordo toccante, ma anche una sollecitazione indirizzata a chi in queste ore saluta la regina, come invitando a guardare anche questo suo lato, per portarne rispetto e trarne ispirazione: «Deve essere stato così difficile per lei essere una donna sola. Non c'erano primi ministri o presidenti donna. Era l'unica, quindi penso che si sia ritagliata il proprio ruolo», ha detto Camilla. Ebbene, è vero: è un fatto che all'inizio degli anni '50 quando diventò regina la giovane Elisabetta era circondata da leader uomini. Si dovette aspettare almeno un decennio per l'arrivo di Indira Gandhi alla guida dell'India (eletta primo ministro nel 1966), o di Golda Mair in Israele (1969), a Downing Street Margaret Thatcher arrivò nel 1979 e in altri Paesi, Italia compresa, non è ancora accaduto. Negli Stati Uniti poi, il soffitto di cristallo resta soltanto "scheggiato" visto che Hillary Clinton è arrivata ad un soffio dalla presidenza, ma non ce l'ha fatta e alla Casa Bianca è stata solo First Lady. «Deve essere stato difficile» dice quindi Camilla, e così facendo riconosce ad Elisabetta la capacità di aver navigato trasformazioni sociali, di cui - a suo modo - si è fatta veicolo. Con la sua tempra e la sua personalità, anche con il suo tradizionalismo. La premier laburista della Nuova Zelanda, Jacinda Arden, ricordandola in un'intervista alla Bbc, ha messo l'accento sul ruolo di leader e madre di Elisabetta: Arden - che è notoriamente "mamma e premier" - pare avesse chiesto consiglio a riguardo in un incontro con la sovrana: «Come si fa? Si va avanti» la risposta. Da qui a rendere Elisabetta II icona di femminismo ce ne passa, eppure c'è chi osa: la storica Amanda Forman sottolinea, tra i primati della regina scomparsa, «l'impatto a livello globale a favore della parità di genere. E questo senza minigonne o Me Too o nascondendo gli effetti dell'età o la maternità». Al punto da attribuire al vissuto della sovrana, in età più adulta in particolare, l'immagine opposta a quella della sindrome della donna invisibile: «Rifiutando di accettare l'abdicazione, ha mostrato com'è fatta una donna che lavora dopo la menopausa. Piuttosto che rimpicciolirsi, ha accelerato e ha dimostrato che l'età di una donna non ha nulla a che fare con il suo contributo e la sua autorevolezza»

Ultimo aggiornamento: 19 Settembre, 07:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA