IL CASO

Qatargate, Eva Kaili, l'ex collaboratrice: «In vacanze con i soldi pubblici». Pd: sospensione cautelativa di Cozzolino

Venerdì 16 Dicembre 2022

Eva Kaili, le accuse di una ex collaboratrice

Viaggi di piacere con la sorella a New York, vacanze natalizie e favori in cambio di ricompense.

Tutto con i soldi pubblici greci. Una ex collaboratrice di Eva Kaili, l'ex vicepresidente del Parlamento europeo arrestata nell'ambito dell'inchiesta sul Qatargate, punta il dito contro la politica ellenica e in un lungo post su Facebook la bolla come «una delle persone più marce mai conosciute». Sofia Mandilara riferisce di aver lavorato per l'ex vicepresidente del Pe dal 2013 al 2014 come impiegata al Centro di ricerca per le questioni di uguaglianza (Kethi), fondato nel 1994 e finanziato e supervisionato dal Ministero dell'Interno greco. Nel 2013, la politica greca ha assunto la presidenza del Centro e, scrive Mandilara, ha permesso l'assunzione della sorella Magdalena violando il regolamento interno. La donna denuncia anche di essere stata estromessa dal proprio posto per una presunta mancanza di titoli, nonostante la sua laurea magistrale, la conoscenza di tre lingue straniere e il conseguimento della patente informatica Ecdl. Dopo aver fatto ricorso, Mandilara è stata reintegrata al suo posto due anni più tardi.

Antifrode Ue: "Seguiamo la questione molto da vicino"

Sul cosiddetto Qatargate, l'Olaf, l'ufficio antifrode europeo, «sta seguendo la questione molto da vicino, in linea con la sua esperienza investigativa e la sua competenza analitica. Il mandato dell'Olaf comprende infatti indagini amministrative su gravi comportamenti scorretti, compresa la corruzione, da parte di funzionari o membri delle istituzioni e degli organi dell'Ue, che possono danneggiare gli interessi finanziari e la reputazione dell'Unione. Siamo in contatto con le autorità belghe sulla questione». Lo afferma il direttore generale dell'Olaf Ville It„l„ in una nota.

Pd: sospensione cautelativa per Cozzolino

Si è riunita oggi, in via telematica, la commissione nazionale di garanzia del Partito Democratico. I componenti hanno deliberato di sospendere cautelativamente Andrea Cozzolino dall'albo degli iscritti e degli elettori del Pd, nonché da tutti gli organismi del partito di cui dovesse eventualmente essere parte. E ciò fino alla chiusura delle indagini in corso da parte della Magistratura relative allo scandalo «Qatargate». Lo comunica il Pd.

Savoini, i legali precisano

«Gianluca Savoini, a seguito di alcuni articoli pubblicati oggi, smentisce categoricamente di aver percepito indebitamente soldi dal Marocco e si riserva di agire nelle competenti sedi a tutela dei propri diritti nei confronti di chiunque diffonda tale notizia priva di fondamento alcuno e ogni altra illazione a riguardo». E quanto comunica il legale di Savoini, l'avvocato Lara Pellegrini, in merito ad alcune ricostruzioni apparse su alcuni quotidiani in relazione al Quatargate.

Lopez Aguilar: forse c'è un informatore nel Parlamento

«Non escludiamo che l'origine dell'indagine possa essere un informatore dentro al Parlamento stesso. Quanto sta accadendo non può essere un caso». Lo dichiara l'eurodeputato socialista spagnolo Juan Fernando Lopez Aguilar, presidente della commissione per le Libertà civili dell'Eurocamera, in un'intervista ai media spagnoli.

Cozzolino:io estraneo alle indagini

«Sono profondamente indignato per le vicende giudiziarie che apprendo dalla stampa e che minano fortemente la credibilità delle istituzioni europee. Personalmente sono del tutto estraneo alle indagini: non sono indagato, non sono stato interrogato, non ho subito perquisizioni né, tantomeno, sono stati apposti sigilli al mio ufficio. Sono pronto a tutelare la mia storia e la mia onorabilità in ogni sede. Inoltre non ho mai incontrato persone vicine ad agenzie o servizi di sicurezza, né tanto meno ho mai perseguito interessi, vantaggi o utilità personali nella mia vita politica». Così l'europarlamentare Andrea Cozzolino sul Qatargate.

Meroni non più assistente Comi

Giuseppe Meroni, l'assistente coinvolto secondo fonti stampa nello scandalo Qatargate, non lavora più per l'eurodeputata italiana del Ppe, Lara Comi, subentrata all'Eurocamera appena due mesi fa dopo le elezioni politiche a settembre. Il nome di Meroni infatti è sparito dalla pagina degli assistenti dell'Eurocamera: fonti interne all'amministrazione confermano che questo dimostri che il Parlamento ha ufficializzato la fine della collaborazione.

Letta convoca commissione di garanzia del Pd

«Il segretario Enrico Letta ha chiesto alla Commissione nazionale di garanzia del Partito Democratico di riunirsi con la massima urgenza». Lo fa sapere il Pd. «Ciò al fine di assumere le determinazioni più opportune, a garanzia dell'onorabilità della comunità dei democratici e delle democratiche e a tutela degli stessi esponenti chiamati in causa, affinché siano più liberi di esporre le proprie ragioni e fornire i chiarimenti che saranno richiesti dalle autorità inquirenti. Il Partito Democratico conferma di essere parte lesa in questa vicenda e agirà conseguentemente in tutte le sedi giudiziarie».

Le prime confessioni sono arrivate. Ora la giustizia belga segue la strada delle tangenti per scovare tutti i politici ei funzionari europei coinvolti nel Qatargate, un gruppo ancora da qualificare ma che potrebbe essere «molto ampio». E il cui deus ex machina resta agli occhi di tutti l'ex eurodeputato socialista Antonio Panzeri, spalleggiato dal suo factotum Francesco Giorgi, messi entrambi a libro paga dagli 007 marocchini. Un dettaglio emerso in modo sempre più nitido dopo l'ammissione fiume di quattro ore dello stesso Giorgi, e che tratteggia i contorni di un intrigo internazionale innescato da uno scontro tutto arabo tra i servizi di intelligence di Doha, Rabat e Abu Dhabi.

Ultimo aggiornamento: 17 Dicembre, 00:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA