Paolo Rossi, la moglie Federica Cappelletti: «Il furto un gesto vile aggiunge altro dolore»

Lunedì 14 Dicembre 2020 di Valentina Errante
Paolo Rossi, la moglie Federica Cappelletti: «Il furto un gesto vile aggiunge altro dolore»

Federica Cappelletti ha la voce rotta dal pianto. Il furto nella loro casa a Bucine, in provincia di Arezzo, mentre a Vicenza si svolgevano i funerali di Pablito. «È stata una cosa vile e terribile - dice la moglie di Paolo Rossi - Aggiunge dolore al dolore, non vorrei che questo gesto, compiuto da vigliacchi, possa rovinare e offuscare il fiume di affetto e amore che è stato manifestato per Paolo».

È stato portato via il Rolex di suo marito, c'era un legame particolare con quell'oggetto?
«Per me sì, perché Paolo lo indossava sempre.

Lo aveva tolto dal polso solo prima del ricovero».

I trofei sportivi però sono stati salvati, non erano in casa?
«Sì li custodivamo in un altro luogo. Non ho neppure la forza di parlare. Non bastava la morte di Paolo, non bastava il dolore di queste giornate massacranti. Hanno voluto infangarlo anche nel giorno in cui tutta Italia lo piangeva».

Lei ha scritto un messaggio al sindaco di Bucine, perché?
«Perché è stata la nostra casa e il luogo dove abbiamo trovato la serenità».

Ha sospetti su chi possa essere stato?
«Non ne ho idea. Stanno lavorando i carabinieri. Nei prossimi giorni presenterò un'integrazione più dettagliata alla denuncia, al momento mi sono accorta del furto del Rolex, di una statuetta e di 150 euro in contanti che servivano per le spese ordinarie».

Paolo Rossi, la moglie ha scoperto il furto al rientro dal funerale. «Infangato mentre l'Italia lo piangeva»

«Paolo Rossi sempre con noi», il saluto dei tifosi del Perugia a Pablito. C'era anche Jacopo, due anni

L'intrusione nella villa di Pablito, l'eroe dell82, mentre erano in corso i funerali a Vicenza, è stato scoperto sabato sera dopo le 19, quando il custode dell'azienda agricola con agriturismo Poggio Cennina.
Il procuratore di Arezzo, Roberto Rossi, ha aperto un fascicolo sul furto. Secondo una prima ricostruzione dei militari della compagnia di San Giovanni Valdarno, i ladri hanno divelto una grata e forzato una finestra della cucina e poi, una volta all'interno, hanno cominciato a girare per le stanze dell'abitazione di Rossi, rovistando nei cassetti e mettendo tutto a soqquadro. Per i carabinieri non sarebbero stati ladri occasionali ma, con ogni probabilità, una banda organizzata, di quelle che agiscono nelle ville di campagna. I malviventi hanno potuto agire con una certa tranquillità anche perché il sistema d'allarme non era stato inserito. Prima di andarsene, per garantirsi l'impunità, hanno strappato anche l'apparecchio della video sorveglianza, in modo da non far ritrovare le immagini riprese dalle telecamere.

L'irruzione

L'irruzione è avvenuta in un arco temporale preciso: tra le ore 17 di venerdì 11 dicembre, quando il custode dell'azienda agricola ha controllato per l'ultima volta l'abitazione, e le 19 di sabato 12 dicembre, quando è stata scoperta la finestra scassinata. Ma gli inquirenti non escludono che i ladri abbiano monitorato per molte ore dalle vicinanze dell'agriturismo tutti gli spostamenti che avvenivano nella zona prima di commettere il colpo. Per questo prendono in considerazione una finestra di tempo più ampia, che parte sin dalla notte precedente: chi ha agito, per gli investigatori, sapeva comunque di non trovare nessuno in casa. In base anche ad alcune testimonianze su movimenti di veicoli nella zona, i ladri potrebbero essere arrivati sul posto con due auto e forse anche un furgone, non avrebbero lasciato impronte. Ma solo nei prossimi giorni sarà stilato un inventario più preciso dei danni e degli ammanchi da parte della moglie Federica.

Intanto, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, interviene sulla possibilità di intitolare lo stadio Olimpico al campione: «È una bellissima idea - dice - dovranno decidere le due squadre, Lazio e Roma, Rossi rappresentava anche umanamente un punto di riferimento del Paese. L'82 per noi - aggiunge Di Maio - è stato un anno di liberazione, mentre Rossi segnava quei gol noi ci stavamo lasciando alle spalle gli anni piombo, avevamo un grande presidente della Repubblica, Sandro Pertini, stavano cambiando tante cose. Per questo ci portiamo nel cuore le prodezze di Rossi di quei giorni».

 
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Ultimo aggiornamento: 06:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA