Morto Ned Beatty, l'attore americano sfiorò l'Oscar con “Quinto Potere”: aveva 83 anni

Lunedì 14 Giugno 2021
Morto Ned Beatty, l'attore americano sfiorò l'Oscar con “Quinto Potere”: aveva 83 anni

Lutto a Hollywood. L'attore statunitense Ned Beatty, caratterista di grande successo in decine di blockbusters di Hollywood, che fece un brillante debutto cinematografico con «Un tranquillo week-end di paura», ottenendo poco dopo una nomination all'Oscar per «Quinto potere», è morto per cause naturali nella sua casa di Los Angeles all'età di 83 anni domenica 13 giugno.

L'annuncio della scomparsa è stato dato dalla figlia Blossom Beatty a «The Hollywood Reporter».

Nato il 6 luglio 1937 a Louisville, nel Kentucky, Ned Beatty debutta nel mondo dello spettacolo nel 1956, a soli 19 anni, con il tour «Wilderness Road» e si specializza in un ampio repertorio teatrale, fino a conquistare il ruolo di Willy Loman nel dramma di Arthur Miller «Morte di un commesso viaggiatore» (1966) e quello di Big Daddy Pollitt in «La gatta sul tetto che scotta» di Tennessee Williams, accanto a Brendan Fraser e Frances O' Connor.

Scoperto assieme a Ronny Cox da John Boorman, viene invitato a partecipare a un provino per film. L'audizione va bene e Beatty si trova a indossare il panni dell'inetto e goffo Bobby, che viene stuprato in «Un tranquillo week-end di paura» (1972), accanto a Jon Voight e Burt Reynolds, contribuendo a fare della pellicola un cult. Il film cementò anche l'amicizia di Beatty e Reynolds fuori e dentro il set: sette sono i titoli che legano questa coppia, come «McKlusty metà uomo metà odio» (1973), «Un uomo da buttare» (1975), «Gator» (1976) dove lo stesso Reynolds lo dirige, «Stroker Ace» (1983), «Cambio marito» (1988), con Kathleen Turner, e «Il corpo del reato» (1989).

 

Beatty è stato caratterista accanto a grandi attori hollywoodiani. È diretto da John Huston in «L'uomo dai setti capestri» (1972) con Paul Newman, Anthony Perkins e Ava Gardner - replicando con Huston in «La saggezza nel sangue» (1979) - ed è accanto a un giovanissimo Jeff Bridges in «Il diavolo del volante» (1973). 

Per ben due volte Beatty viene scelto come attore da Robert Altman che lo vuole prima in «Nashville» (1975) e poi, ad anni di distanza, in «La fortuna di Cookie» (1999) con Glenn Close. Lavora accanto a John Cassavetes in «Mikey e Nicky» (1976) e quasi sfiora l'Oscar come miglior attore non protagonista per «Quinto potere» (1976) con Peter Finch, William Holden Robert Duvall e Faye Dunaway. Beatty passa da «Tutti gli uomini del Presidente» (1976), con Dustin Hoffman e Robert Redford, all'horror «L'esorcista II - L'eretico» (1977); poi avrà il ruolo dell'assistente di Lex Luthor (Gene Hackman) in «Superman» (1978) e «Superman II» (1980). Lavorerà con Charlton Heston al drammatico «Salvate il Gray Lady» (1978) e sarà diretto da un giovane Steven Spielberg in «1941 Allarme a Hollywood» (1979). A completare la filmografia di Beatty arrivano: «The American Success Company» (1980), ancora con Jeff Bridges; «Due sotto il divano» (1980) con Walter Matthau; «Giocattolo a ore» (1982); «Il quarto protocollo», (1987), con Michael Caine; «Midnight Crossing» (1988), ancora con Faye Dunaway; «Tennessee Nights» (1989) con Rod Steiger; «Doppio inferno» (1989) con Dennis Hopper; «Il mistero di Jo Locke», «Il sosia» e «Miss Britannia 1958» (1991), per il quale sarà nominato al Golden Globe come miglior attore non protagonista; «Doppia anima» (1992) con Meg Ryan; «La giusta causa» (1995) con Sean Connery; «He Got Game» (1998) di Spike Lee con Denzel Washington; «Life» (1999) con Eddie Murphy; «Where the Red Fern Grows» (2003) con Kris Kristofferson. Tra i film più recenti di Beatty «La guerra di Charlie Wilson» (2007), con Tom Hanks e Julia Roberts, «L'occhio del ciclone - In the electric mist» (2008) di Bertrand Tavernier e «The Killer Inside Me» (2010). 

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Rimane agli allori il suo doppiaggio dell'orso di peluche Lotso, crudele pupazzo dell'asilo di Sunnyside in «Toy Story 3 - La grande fuga» (2010), al quale ha dato una cadenza tipica del quartiere del Bronx (in Italia la voce è quella di Riccardo Garrone). Molte le apparizioni di Beatty sul piccolo schermo: tra gli altri titoli «Una famiglia americana», «Il tenente Kojak», «Storie del vecchio West», «Mash», «A tutte le auto della polizia», «Hunter», «Hawaii squadra cinque zero», «Agenzia Rockford», «Le strade di San Francisco», «Celebrity», «La signora in giallo», «Alfred Hitchcock presenta», «Autostop per il cielo», «Cuori al Golden Palace», «Pappa e ciccia», «Csi - Scena del crimine», «Law & Order - I due volti della giustizia». In tv ha avuto un ruolo di primo piano nelle serie «Homicide - Life on the Street2 (1993-1995), dove ha vestito i panni del detective Stanley Bolander, detto »The Big man«, e »Streets of Laredo« (1995), dove invece era il giudice Roy Bean.

Tra i suoi film tv: »Friendly Fire« (1979), che gli è valsa la sua prima candidatura agli Emmy Awards; »Tutti figli di Dio« (1980); »La tragedia della Guyana« (1980); »La ballata di Gregorio Cortez« (1982); »Una donna di nome Golda« (1982), con Ingrid Bergman; »Chi ha ucciso Sherlock Holmes?« (1984); »Last Train Home« (1990), seconda nomination agli Emmy; »Illusioni« (1992); »Libertà di reato« (1992); »I viaggi di Gulliver« (1996). Ned Beatty è stato sposato quattro volte e ha ben otto figli. La prima volta con Walta Abbott, dal 1959 al 1968, unione che è stata coronata dalla nascita dei primi quattro figli, ma che si è poi conclusa con un divorzio. Divorzio con cui si è conclusa anche la sua unione matrimoniale con l'attrice Belinda Beatty (1971-1979), madre di altri due dei suoi figli, e con Dorothy Tinker Lindsey (1979-1998), madre di altri due figli. L'ultima e attuale moglie era Sandra Johnson, sposata il 20 novembre 1999. 

Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 15:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA