Michael Jackson, 13 anni fa moriva la leggenda del pop portandosi dietro un'infinita quantità di debiti

È stato durante il processo per omicidio colposo della star, che le sue finanze “precarie” sono state messe a nudo dagli esperti

Sabato 25 Giugno 2022 di L.Jatt.
Michael Jackson

Tredici anni fa, il 25 giugno 2009 scompariva una leggenda.

Michael Jackson, il re del pop se ne andava portandosi dietro una quantità sbalorditiva di debiti con il suo Neverland Ranch abbandonato che fungeva da inquietante ricordo del suo passato stravagante da pop star.

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Il re del pop si era trasferito dalla famigerata tenuta quattro anni prima della sua morte  e aveva promesso di non mettere più piede nel luogo dopo essere stato scagionato dalle ormai celebri accuse di molestie su minori.
Lasciandosi alle spalle la sua terra fantastica, Jackson si ridusse a vivere in una villa in affitto nella zona di Holmby Hills a Los Angeles, dove trascorse i suoi ultimi giorni prima di morire per un’overdose di anestetico chirurgico Propofol.

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È stato durante il processo per omicidio colposo della star, che le sue finanze “precarie” sono state messe a nudo dagli esperti. La notizia era stata sorprendente per i fan, dato che Jackson era nel mondo dello spettacolo dall’età di sei anni e per decenni era al top della sua fama.

Oltre a innumerevoli tour mondiali da tutto esaurito e accordi milionari di sponsorizzazione, Jackson era anche il proprietario di un catalogo musicale multimilionario - che includeva il suo lavoro e quello di artisti come i Beatles - ma incredibilmente, la ricchezza che stava accumulando con i diritti d’autore si diceva che non fosse nulla in confronto all’incredibile quantità di debiti che stava collezionando contemporaneamente.
Un contabile forense ha chiesto di parlare al processo del 2013 e ha raccontato come Jacko abbia fatto “esplodere” la sua fortuna in regali, viaggi, arte, animali dello zoo, gioielli e mobili, oltre a fare enormi donazioni a numerosi enti di beneficenza.

William R. Ackerman ha descritto Jackson come un uomo in una «situazione finanziaria precaria» mentre parlava all’aula del tribunale di Los Angeles dei problemi economici del cantante in difesa di AEG Live nel processo per omicidio colposo. Mentre MJ era famoso per sperperare soldi in beni materiali, Ackerman ha detto che la spesa di gran lunga più grande e più consistente di Jackson quando era in vita erano gli interessi che pagava sul suo debito. Il LA Times ha riferito che Jackson stava infatti pagando 30 milioni di dollari di pagamenti annuali sul suo debito quando è morto nel 2009. Già nel 1993 Jackson doveva 30 milioni di dollari di debiti, che sono cresciuti a 140 milioni nel 1998.
Quando è morto nel 2009, Jackson aveva un debito compreso tra 400 e i 500 milioni, ha detto Ackerman alla corte.

Ackerman ha anche rivelato che Jackson non ha ricevuto prestiti dopo il 2007 ed era in ritardo di tre o quattro mesi sui pagamenti della sua casa nella San Fernando Valley, dove viveva sua madre al momento della sua morte. Durante il processo è stato anche rivelato che i tour di Jackson negli anni ‘90 non avavano portato grandi guadagni ed è stato spiegato che Jackson ha raggiunto il pareggio nel suo Dangerous Tour nel 1992 ma ha perso 11,2 milioni durante il suo tour HIStory nel 1997.
Uno dei maggiori drenaggi per le finanze di Jackson è stato, come detto, il suo amato Neverland Ranch che si è rivelato essere un enorme pozzo di soldi.
Il re del pop stava pagando enormi somme per la manutenzione dello zoo e del treno che girava per il mini-parco a tema. Si dice che i soli pagamenti del suo personale abbiano superato i 2,5 milioni di dollari all’anno. Oltre alla sua vasta casa californiana, il re del pop ha anche vissuto in una villa da 9,5 milioni di dollari a Las Vegas, soprannominata “The Thriller Villa”. La proprietà di Jacko’s Sin City era completa di sette camere da letto, 12 bagni, una guest house, un campanile e una cappella medievale che poteva ospitare più di 70 persone, decorata con un soffitto dipinto a mano. Michael aveva anche una vasta collezione d’arte che si stima valesse circa 90 milioni e includeva pezzi dei pittori francesi Paul Pascal e Maurice Utrillo. Amava anche regalarsi nuovi motori con la sua Rolls Royce Seraph Limousine su misura che era uno dei suoi beni più preziosi. Infine Jackson si è permesso di fare anche una “pazzia” per una Rolls Royce Silver Spur II del 1990 e per un’auto da città bianca Lincoln del 1998, entrambe personalizzate per soddisfare i suoi gusti.

Ultimo aggiornamento: 23 Febbraio, 14:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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