Mengoni, mamma Nadia: «Marco è il mio orgoglio, la fama non l’ha cambiato»

Ronciglione festeggia il vincitore di Sanremo. Il ricordo degli esordi: «Cantava Tina Turner nei paesi»

Lunedì 13 Febbraio 2023 di Emiliano Bernardini
Mengoni, mamma Nadia: «Marco è il mio orgoglio, la fama non l’ha cambiato»

dal nostro inviato

RONCIGLIONE (Viterbo) - Marco Mengoni e il Carnevale. Le “Due vite” di Ronciglione si dividono tra le maschere e la musica. I cortei con i carri allegorici e la festa per «l’imperatore» di Sanremo, partito da questo paese della provincia di Viterbo e arrivato a scalare per la seconda volta il podio dorato dell’Ariston.

Tra le stradine del paese oggi non si parla d’altro: l’eco del brano dei record si sente ovunque.

Marco Mengoni e il Carnevale di Ronciglione. «Sfila con gli abiti realizzati dalla madre»

Cuore di mamma Mengoni

C’è chi organizza la sfilata di domenica, rimandata per via delle elezioni regionali, e chi non smette di parlare di Marco. Il brutto anatroccolo diventato un bellissimo cigno grazie a mamma Nadia, quella che la notte della vittoria non rispondeva alle chiamate del figlio. «Sono felicissima. È stata una grandissima emozione. Intensa, pazzesca. Marco è un grande orgoglio per tutti noi», parole che escono dal cuore. Quelle di una madre che ha preso per mano il figlio nel momento più difficile e lo ha portato a toccare il cielo con un dito. E anche di più. «Marco è rimasto sempre lo stesso, il successo non lo ha cambiato. Sono felicissima per lui, perché come tutti ha lavorato tantissimo» dice con la voce che, nonostante siano passati due giorni, s’incrina ancora a ripensare a quegli attimi. 

 


LA GIOIA COMUNE 
Un respiro profondo davanti al maxi schermo allestito nel teatro del paese proprio per assistere alla finale e rimasto ancora lì, aspettando magari un altro evento. Un silenzio con il cuore che rimbalza nel petto poi l’urlo liberatorio e quell’abbraccio con papà Maurizio. «È nostro! È nostro!», ha strillato con tutta la voce che aveva. E già, perché solo mamma Nadia sa quanti sacrifici ha dovuto fare per quel ragazzo talentuoso ma timido, geniale ma spesso insicuro. Partito, da Ronciglione come Marco e ritornato come Mengoni, oramai idolo di mezza Italia: «Un imperatore», dicono i compaesani. Il capolavoro di Nadia è nelle prime pagine di tutti i giornali, sulle bacheche di tutti i social, nelle sigle dei tiggì e nelle classifiche di Spotify e YouTube. Una donna semplicissima, mamma Nadia, che per tutta la giornata di ieri si è nascosta ai microfoni e alle telecamere. Ha voluto proteggere se stessa e suo figlio. E così anche quel paese che forse all’inizio non aveva compreso fino in fondo l’animo di Marco si è fatto scudo. Alla tabaccheria di proprietà dei genitori nessuno parla. Al negozio di abbigliamento c’è la cognata Anna, l’intermediaria improvvisata che ci regala una chiacchierata al telefono. Lì nel negozio c’è un disegno bellissimo: un cuore azzurro con Marco e nonna Jolanda scomparsa qualche tempo fa. Le radici profonde di Mengoni sono qui: eccolo il segreto dell’idolo da palcoscenico rimasto sempre legato al suo paese. 


GLI AMICI DI SEMPRE
Mamma Nadia lo ha cresciuto non per diventare una star ma per permettergli di brillare. A modo suo. Non immaginava certo che diventasse un astro del firmamento della musica quando lo ha avvicinato alle note. E qui lo ricordano in tanti con il primo microfono in mano: «Cantava un pezzo di Tina Turner in un paese qui vicino - dice Francesco Laurenzi, l’organizzatore della sfilata di carnevale - Non so quanto tempo sia passato, ma si capiva già allora che aveva un talento fuori dal comune. Ci fa piacere che sia rimasto legato al paese e infatti diverse volte ha partecipato alla sfilata di carnevale: ha sempre indossato una maschera per non essere riconosciuto». Nelle stradine di Ronciglione non c’è il rischio dell’assalto dei fan e Marco Mengoni ha continuato a frequentare gli amici di sempre: «Sì, si incontrano sempre, come se lui non fosse una star - confessa un altro dei ragazzi che ieri trascorreva il pomeriggio in piazza - Certo per tutti noi è stato un dispiacere che sia andato a vivere a Milano. Ma è comprensibile, per il suo lavoro è necessario». E adesso qui hanno tutti la stessa speranza: che Marco Mengoni faccia al suo paese uno scherzo di carnevale e che domenica si presenti alla sfilata. Senza maschera, per far vedere a tutti le lacrime di gioia. 
 

Ultimo aggiornamento: 14 Febbraio, 19:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA