Per la prima volta, forse nella sua vita, Melissa Satta si è sentita a disagio. Semplicemente per la sua relazione con Matteo Berrettini.
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E allora dopo aver risposto più volte da solo dal suo profilo Instagram, Melissa ha deciso di accettare l'invito de “Le Iene” e di presentare il suo monologo in cui la showgirl racconta la sensazione di essere insultata per via della sua relazione.
Il monologo
Queste le sue parole:
«Da tempo sono vittima di insinuazioni e insulti per la mia relazione.
All’inizio erano solo commenti sui social e a quelli, purtroppo, ti ci abitui pure,
ma quando il mio fidanzato è stato costretto a ritirarsi per infortunio da un torneo ho capito che il problema era ben più grosso.
Un importante quotidiano ha titolato: “Melissa Satta porta sfortuna”.
Un titolo che non solo è inaccettabile, ma che è indice del sessismo profondo che la nostra società ha interiorizzato.
“Cherchez la femme” scriveva Dumas più di 160 anni fa, e questa espressione purtroppo descrive ancora molto bene la tentazione irresistibile, quando qualcosa nella vita di un uomo va storta, a dare la colpa alla sua donna, alla strega capace di prosciugargli talento e buona sorte.
Avete mai letto il contrario? Avete mai letto sui giornali un titolo in cui un uomo di successo è accusato di portare sfortuna alla sua compagna?
Ve lo dico io: no, perché quel titolo nessuno lo ha mai scritto.
Questa voglia d’incolpare, di distruggere l’altro, è la stessa a cui ogni giorno sono esposte tante giovani sui social e che, da madre, non voglio che mio figlio debba mai conoscere.
La prossima volta che vi verrà voglia di scrivere un commento di odio provate a fermarvi e a riflettere sui motivi per cui provate quell’odio.
Potreste iniziare a scoprire molto su voi e, forse, a diventare persone migliori».
Un monologo forte, che oggi ha coinvolto lei, investito Matteo. Persone forti, personaggi che si possono difendere e che sanno farlo. Ma non tutti possono avere la loro forza. Un monologo che dovrebbe far riflettere chi usa i social, chi si diverte a essere solo un haters.