Meghan Markle «ha tradito il principe Harry con la sua guardia del corpo». La parabola della duchessa di Sussex, nel mirino dei siti di gossip

La notizia lanciata da "InTouch" e ripresa negli Usa (ma non a Londra). Lui sarebbe la sua guardia del corpo

Mercoledì 23 Novembre 2022 di Vittorio Sabadin
Meghan Markle «ha tradito il principe Harry con la sua guardia del corpo». La parabola della duchessa di Sussex, nel mirino dei siti di gossip

Sono tempi duri per Meghan, la duchessa di Sussex. In Gran Bretagna la sua popolarità è a livelli molto bassi, e anche negli Stati Uniti si comincia a non poterne più. La attaccano in ogni modo, arrivando persino a insinuare che abbia tradito Harry con la sua guardia del corpo preferita, Chris Sanchez, un bel ragazzo con le spalle molto larghe. Sanchez è stato assunto nell’aprile di quest’anno grazie alle sue ottime referenze: ha infatti già protetto due ex presidenti americani, George W. Bush e Barack Obama, e aveva cercato lavoro alla Casa Bianca dopo avere visto un film con Clint Eastwood al servizio di John Kennedy.
L’idea che la duchessa possa aver tradito Harry è stata diffusa dal settimanale di pettegolezzi InTouch ed è stata subito ripresa dai siti web di mezzo mondo, ma non da quelli inglesi. Meghan ha la querela facile e ha già vinto un paio di cause con il Daily Mail, quindi bisogna essere prudenti. Secondo quanto riportato, le cose sarebbero andate in questo modo. Un giorno Harry avrebbe scoperto, perché avvisato dalla scuola, che Meghan non era andata a prendere il figlio Archie al termine delle lezioni, come faceva abitualmente.

Ha cercato la moglie e l’avrebbe trovata insieme a Sanchez, così presa dalla conversazione che si era dimenticata dell’impegno. Ne sarebbe seguita una violenta discussione, continuata in auto correndo verso la scuola e anche in pubblico davanti a testimoni.

Si tratta probabilmente solo di malignità, ma gli amici di Harry che ancora gli telefonano da Londra raccontano che ha nostalgia della famiglia e della vecchia Inghilterra. L’armonia con la moglie non sarebbe più solida come prima, e se fosse vera la storia del tradimento ci sarebbero di certo ottime ragioni per tornare a casa, dove lo aspettano a braccia aperte. Ma si tratta solo di voci, alimentate anche dal fatto che in passato le principesse hanno spesso avuto un debole con le guardie del corpo: Lady Diana, la madre di Harry, perse la testa nel 1985 per Barry Mannakee, e Anna, sorella di Carlo, si invaghì del sergente Peter Cross, che chiamava «signora Wallis» quando gli telefonava. 

 

 

Meghan sarà furibonda per il diffondersi di queste voci, in un momento nel quale non passa giorno senza che qualcuno la critichi. I suoi podcast non piacciono a nessuno, Netflix ha avuto da ridire sui contenuti della serie che uscirà a dicembre e li ha dovuti cambiare per giustificare i 100 milioni elargiti, e nemmeno quelli di Spotify sono contenti. La decisione della Fondazione dedicata a Robert Kennedy di assegnare il 6 dicembre a Harry e Meghan il suo più prestigioso riconoscimento ha poi scatenato in Gran Bretagna e anche negli Stati Uniti un grande putiferio. Secondo Kerry Kennedy, settima degli undici figli di Robert, i Sussex meritano il premio perché «incarnano il tipo di coraggio morale che mio padre una volta definì l’unica qualità essenziale e vitale per coloro che cercano di cambiare il mondo». Fosse solo questo, pazienza. Ma Kerry ha poi spiegato al Daily Telegraph che Meghan e Harry «sono andati nell’istituto più antico della storia del Regno Unito e hanno detto loro cosa stavano facendo di sbagliato, che non potevano avere un razzismo strutturale all’interno dell’istituzione. Penso che siano stati eroici nel compiere questo passo».

 

 

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LA PROTESTA

Negli Usa persino un fratello di Kerry, Robert Kennedy Jr, ha protestato definendo «sconcertante» la decisione di assegnare ai Sussex un riconoscimento che era andato a Clinton, Obama e all’arcivescovo sudafricano Desmond Tutu. Piers Morgan, il giornalista e presentatore britannico che a Meghan non ha mai perdonato niente, si è indignato per l’accenno al «razzismo strutturale» della Royal Family: «È difficile immaginare - ha scritto - due personaggi pubblici meno eroici nella storia moderna del duca e della duchessa di Sussex, una coppia di piccoli avidi truffatori che hanno abbandonato il dovere reale, e nel caso di Harry il suo paese, per monetizzare i loro titoli ricevendo milioni dai migliori offerenti». Ma i soldi, si sa, non bastano mai e si dice che persino i conti in banca di Harry e Meghan siano già in sofferenza a causa del loro alto tenore di vita. Insomma, anche la favola dei principi potrebbe forse finire come finiscono spesso quelle della gente comune: per soldi e infedeltà.

 

 


 

Ultimo aggiornamento: 24 Novembre, 09:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA