Massimo Giletti e la sospensione di Non è l'Arena, il giornalista rompe il silenzio: «Ci sono intercettazioni terribili, dicevano: “Va chiuso”»

Il giornalista commenta il caso nel corso della sua trasmissione radiofonica su Rtl 102.5

Venerdì 21 Aprile 2023
Massimo Giletti e la sospensione di Non è l'Arena, il giornalista rompe il silenzio: «Ci sono intercettazioni terribili, dicevano: “Va chiuso”»

La puntata dello speciale Mentana dedicata allo stop della trasmissione Non è l'Arena per ora non ci sarà. Massimo Giletti, all'uscita dalla Procura di Firenze, ha annunciato il suo forfait dicendosi coinvolto in una «situazione complessa, difficile e delicata». Salta quindi al momento l'appuntamento televisivo previsto domenica su La7, dove da ospite il giornalista torinese avrebbe fatto luce sulla chiusura anticipata del suo programma, finito nella bufera dopo le presunte rivelazioni di Salvatore Baiardo, tuttofare dei fratelli Graviano, e le recenti intercettazioni emerse dall'inchiesta dei pm del capoluogo toscano.

Nelle telefonate captate dagli inquirenti sarebbero emerse una serie di allusioni e speculazioni di Baiardo su millantati intrecci tra mafia stragista e politica. «Ci sono vicende che non si possono risolvere in uno studio televisivo: vanno affrontate nei luoghi deputati per farlo, cioè gli uffici di un'azienda, altrimenti si rischia di finire all'interno di un'aula di tribunale», ha detto Giletti in un video spiegando di essere «appena uscito dalla Procura di Firenze e questo - ha sottolineato - vi fa capire la situazione complessa, difficile e delicata che stiamo vivendo».

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Il caso

Non è la prima volta che Giletti incontra i magistrati fiorentini che indagano sulle stragi del 1993: era già stato sentito come persona informata sui fatti nel dicembre e nel febbraio scorsi. Pur ringraziando Enrico Mentana, il conduttore declina l'invito per lo speciale di domenica: «lo devo soprattutto ai magistrati che stanno lavorando su questa indagine». Qualche ora prima su Rtl 102.5 lo stesso Giletti in uno sfogo aveva detto: «nel nostro Paese non è facile fare un certo tipo di televisione, che va a disturbare chi sta nei palazzi. Quando c'è una situazione delicata, abbiamo il dovere doppio di andare nelle sedi corrette, io l'ho fatto». Dopo questa serie di esternazioni il direttore della testata giornalistica de La7 ha raccolto la richiesta di Giletti di rinviare la trasmissione, annunciando di «riprovarci appena le ulteriori indagini che si sono aperte potranno consentire una testimonianza televisiva adeguata».

Non è l'Arena chiude?

Aldilà delle voci sugli ascolti del programma in calo e di un riavvicinamento di Giletti alla Rai, in molti ipotizzano che sulla chiusura di Non è l'Arena avrebbero avuto un peso le indagini sulla partecipazione alla trasmissione di Salvatore Baiardo, l'ex gelataio amico di Filippo e Giuseppe Graviano, il quale li avrebbe aiutati nella loro latitanza. L'ultimo polverone sollevato da Baiardo, finito sotto la lente degli inquirenti, riguarderebbe una presunta fotografia che ritrarrebbe Silvio Berlusconi con il boss Giuseppe Graviano e il generale Francesco Delfino: un'immagine che Baiardo di fronte ai pm avrebbe negato di avere, nonostante ne parlasse in alcune conversazioni captate. Le allusioni riguardanti inediti scenari sulla trattativa Stato-Mafia da parte dell'amico dei Graviano sono diverse. Baiardo inoltre, già un paio di mesi prima dell'arresto del boss Matteo Messina Denaro, in un'intervista a Non è l'Arena si era detto convinto che il superlatitante si sarebbe fatto catturare dietro un accordo.

Ultimo aggiornamento: 20:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA