Il falco, l'invasore di campo seriale: «Gli ultras degli scontri sull'A1? Meritano il Daspo a vita. Io, a differenza loro, non ho mai fatto del male a nessuno»

Venerdì 13 Gennaio 2023 di Valentina Panetta
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Si definisce un invasore di campo professionista e conta nella sua lunga carriera più di 15 blitz, «ognuno con il suo escamotage e travestimento». Mario Ferri, 35 anni, meglio noto come “Il falco”, ha fatto dell'invasione la sua forma di “protesta” distintiva.


L'ultima, la più eclatante e rischiosa, è quella messa in scena sul campo dei Mondiali in Qatar durante il match Portogallo - Uruguay.

Tra le sue mani una bandiera arcobaleno e sulla sua (ormai distintiva) maglia di Superman le cause della pace in Ucraina e dei diritti delle donne iraniane.

Mario Ferri: «Sono uno spirito libero»


«A mettermi nei guai non mi salva nessuno – afferma il Falco - Perché lo faccio? Perché sono uno spirito libero. E' troppo facile fare un post di protesta su Instagram. Ciò che è necessario per fare la differenza è un'azione forte in un momento importante». 

Portogallo-Uruguay, invasione di campo del "Falco" italiano Mario Ferri con la bandiera arcobaleno

L'invasione in Qatar con la bandiera arcobaleno 

«Cosa è successo a Doha? Dopo l'invasione sono stato portato in una stanza della polizia, dove ho avuto un simpatico incontro con il presidente della Fifa Infantino. Pronto a intervenire per scongiurare una crisi politica. Alla fine, come si dice dalle mie parti a Pescara, è finito tutto a tarallucci e vino, e mi hanno liberato subito».

Mario Ferri, l'invasione di campo in Qatar 


Tra le sue invasioni più riuscite, quelle a favore della convocazione in Nazionale di Antonio Cassano. E poi ancora quella nel 2017, durante Napoli - Juventus, per ricordare il tifoso partenopeo Ciro Esposito e, giusto in tempo, per lanciare addosso a Higuaìn la sciarpa del Napoli appena “tradito”. «E' stato un gesto che in quel momento tutti i tifosi avrebbero voluto fare». 


Una protesta, la sua, che lo ha messo più volte nei guai con la giustizia, come nel 2010, quando racconta di esser stato arrestato dopo la violazione del Daspo e la fuga ad Abu Dhabi. «Cosa rispondo a chi dice che sono un cattivo esempio? Che non ho mai fatto del male a nessuno, se non che a me, qualche guaio l'ho avuto solo sulla mia pelle».

 

Ultimo aggiornamento: 14 Gennaio, 11:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA