Saranno anche fuori di testa ma non sono tanto diversi da noi. I Maneskin, alla fine, sono ragazzi qualunque, o quasi. Damiano, Vic, Ethan e Thomas hanno trascorso la due giorni pesarese, prima dell'attesissimo concerto alla VitriFrigo Arena, la vera data zero del loro tour italiano nei palazzetti di tutta Italia (rimandata l'anno scorso a causa del Covid), vivendo la città.
Da Pasqualon ai selfie per strada
Della cena da Pasqualon (storica osteria pesarese nel cuore della città, in piazza del Popolo) di Victoria e Thomas si sa più o meno tutto.
Da Gibas a Silvana Ratti
Si sa di meno, invece, del pranzo da Gibas (ristorante di pregio su San Bartolo con vista mozzafiato sul mare) o dell'incontro di Victoria, con giacca leopardata ormai d'ordinanza, con Silvana Ratti, la signora indiscussa della moda pesarese e titolare della boutique di lusso in via Rossini. Quello che è certo è che Victoria si è concessa a tutti i fan (dribblando verosimilmente tutto il suo staff, al pari dei suoi colleghi, visto che il concerto Pesaro era blindato a fotografi e cineoperatori) inondando i social pesaresi di selfie con lei (acqua e sapone) tra viale Trieste (alloggiavano al Nautilus) e via Branca, la via dello struscio pesarese.
Le patatine di Victoria, poi tutti i fila per entrare: cancelli aperti dalle 19
Non solo: mercoledì sera, per le prove alla VitriFrigo Arena, dove nel 2017 erano arrivati come signori nessuno ma con tante belle speranze per le audizioni di X-Factor, Damiano e Victoria hanno avvicinato i loro fans ai cancelli del palazzetto. Ancora selfie e video. C'è chi, in mancanza di altro, ha allungato un pacchetto di patatine a Victoria che, divertita, ha risposto «Non è che le avete drogate, eh». Foto e video che sono state subito rilanciate e condivise alla velocità della luce dai fans di tutto il mondo. Come la famiglia arrivata dall'Olanda o quella giunta a Pesaro dalla Macedonia: padre, madre e due figli. La mamma, per dire, aveva tatuato sul braccio "Il Ballo della Vita", lo stesso tattoo di Damiano (sul petto) e titolo del primo album dei Måneskin. Succede anche questo.
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