Lucio Battisti, gli eredi vincono in appello contro la Sony

Mercoledì 6 Settembre 2023
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La Corte d'appello di Milano ha respinto le richeste della Sony Music contro gli eredi di Lucio Battisti, confermando la sentenza di primo grado che aveva già respinto la richiesta di risarcimento da 8,5 milioni di euro avanzata dalla casa discografica. La disputa riguardava il diritto degli eredi di Battisti di opporsi a qualsiasi forma di sfruttamento economico delle opere musicali di Battisti, compresa l'utilizzazione online delle sue canzoni e la loro utilizzazione per sincronizzazioni in spot commerciali. La Sony Music aveva avanzato la richiesta di risarcimento sostenendo che gli eredi avevano ostacolato tali sfruttamenti. La Corte d'appello ha condannato la Sony Music al pagamento delle spese processuali, e la casa discografica ha annunciato che presenterà un ricorso in Cassazione.

Lucio Battisti, la causa degli eredi contro la Sony

«La decisione della Corte milanese - spiega l'avvocato Simone Veneziano, legale degli Eredi di Lucio Battisti - è significativa per almeno tre ragioni.
In primo luogo, perché un giudice chiarisce, per la prima volta, che i contratti discografici stipulati da Lucio Battisti oltre cinquanta anni fa con i produttori fonografici danti causa di Sony Music non consentono, senza adesso il consenso (degli Eredi) di Lucio Battisti (o dei suoi Editori musicali), né di utilizzare online le registrazioni fonografiche che incorporano le interpretazioni a suo tempo eseguite da Lucio Battisti, né di utilizzare le medesime registrazioni fonografiche per la pubblicità di prodotti commerciali. In secondo luogo, perché l'accoglimento della tesi di Sony Music avrebbe avuto un effetto dirompente nel settore della musica e, segnatamente, in quello dell'editoria musicale. Sony Music, infatti, ha sostenuto in giudizio che il comportamento ostruzionistico tenuto dagli Eredi di Lucio Battisti, anche nella loro veste di amministratori degli Editori musicali (Edizioni Musicali Acqua Azzurra S.r.l. e Aquilone S.r.l.) delle opere musicali di Lucio Battisti, avrebbe determinato in capo agli stessi una responsabilità da "contatto sociale". Siccome - sostiene Sony Music - i diritti dell'autore dell'opera musicale, dell'interprete e del produttore fonografico che fissa l'interpretazione su supporto sono diritti che si condizionerebbero l'uno con l'altro, nel senso che non sarebbe possibile lo sfruttamento della registrazione di una canzone senza che tutti gli aventi diritto (autore, interprete e produttore fonografico) abbiano espresso il loro consenso, gli Eredi di Lucio Battisti sarebbero stati obbligati a consentire a Sony Music di utilizzare le registrazioni fonografiche delle canzoni di Lucio Battisti per sincronizzazioni a scopo pubblicitario». «In caso di accoglimento della tesi di Sony Music - spiega ancora l'avvocato Veneziano - avremmo dunque assistito all'affermazione del principio eversivo secondo il quale l'utilizzazione economica di un'opera musicale, anziché dall'autore (o dall'editore musicale), sarebbe governata dal produttore fonografico. La decisione se, a chi e per quale corrispettivo concedere in licenza un'opera musicale non spetterebbe più all'autore (o all'editore musicale), bensì al produttore fonografico. Insomma, a 'comandarè sulle opere musicali non sarebbero più gli autori (o gli editori musicali), ma le case discografiche. Chiunque invece sa perfettamente che chi voglia utilizzare, ad esempio in uno spot pubblicitario, una qualsiasi canzone deve farne richiesta, separatamente, sia al titolare della registrazione fonografica, sia all'autore (o all'editore musicale); e sa, ancor meglio, che ciascuno di tali soggetti è assolutamente libero di decidere se, a chi e per quale corrispettivo concedere la licenza. In terzo luogo, perché gli Eredi di Lucio Battisti sono stati mandati assolti anche dall'accusa di aver violato, in qualità di amministratori degli Editori musicali (Edizioni Musicali Acqua Azzurra S.r.l. e Aquilone S.r.l.) delle opere musicali di Lucio Battisti, gli obblighi di diligenza nei confronti di Sony Music, non avendo addotto Sony Music alcuna condotta illecita degli amministratori diversa ed ulteriore rispetto a quella addebitata (peraltro, infondatamente, data l'insussistenza, come detto, di una responsabilità da 'contatto socialè) agli Editori musicali».

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