Lillo: «Da bambino bullizzato perché obeso. Ho superato quei momenti grazie all'autoironia»

Domenica 25 Luglio 2021
Lillo: «Da bambino sono stato bullizzato perché obeso. Ho superato quei momenti grazie all'autoironia»

Il comico Lillo è stato uno dei protagonisti del successo di Lol, la serie tv su Amazon Prime. Ridere «è una necessità fisiologica – racconta un incontro con i ragazzi della sezione Impact! al Giffoni Film Festival –.

Il programma è arrivato in un momento nel quale ne avevamo tutti bisogno. Era quello che avete visto, un'improvvisazione tra amici, qualcosa che ci mancava da troppo tempo». Ma c'è stato anche un periodo difficile per Lillo quest'anno. «Me lo ricorderò tutta la vita - aggiunge - vivere tre giorni in terapia intensiva per il covid, per fortuna senza arrivare all'intubazione o al casco, uscire da lì un mese dopo e l'esplosione di un programma amato da tutti gli italiani come Lol... sono estremi che ti sbarellano, sono passato da una cosa terribile a una meravigliosa».

Avanti un altro! Pure di sera, stasera in tv su Canale 5: Elena Santarelli contro Georgette Polizzi. Ospiti Lillo e Greg

Lillo, l'infanzia difficile

L'umorismo è diventato per lui molto presto nella vita anche uno strumento di difesa: «Io da bambino ero un pochino bullizzato perché ero timido e pesavo come adesso – racconta Lillo –. Ho iniziato a sviluppare altre qualità per farmi accettare. Spesso nella vita mi capita di essere triste o depresso ma combatto sempre questi stati d'animo con l'ironia e l'autoironia». La comicità, almeno quella surreale, non fatta di battute ma di situazioni, la strada che percorre con il complice da sempre, Greg (Claudio Gregori) , «non è cambiata di molto, perché non è legata agli argomenti. Non credo ci sia molta differenza tra quello che facciamo noi e quello che facevano Vianello e Tognazzi in un programma Rai degli anni '50 Un due tre. Quando rivedo alcuni loro sketch li trovo sempre moderni».

Un modello per tanti 

Molti ragazzi gli dicono nell'incontro quanto li abbia aiutati con il suo umorismo: «Per me è paradisiaco sentire certe cose – commenta a incontro finito –. Ho sempre sostenuto di fare un mestiere fortunato e delle volte non gli do tutta questa importanza. Invece hai forse anche una certa utilità sociale e questo ti fa sentire bene. Cresce l'autostima e pensi che quello che fai è veramente magico, perché diverte te e gli altri».

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Gli ultimi film

L'attore è reduce dal suo secondo film firmato anche come regista, con Greg e Eros Puglielli, Gli idoli delle donne, «nel quale il mio personaggio è all'inizio un gigolò bellissimo ma poco brillante, che dopo un incidente deve sottoporsi a un intervento di chirurgia plastica e ne esce con la mia faccia. Da bruttino e poco brillante va quindi a prendere lezioni da un maestro di fascino (Greg)». È inoltre interprete di Il Mostro della cripta di Daniele Misischia che debutterà al Festival di Locarno e la commedia Una famiglia mostruosa di Volfango De Biasi: «Il film di Daniele l'ho fatto proprio per un amore a prima vista per il talento di un regista che spero diventi molto conosciuto. Sono felicissimo perché il film l'hanno preso a Locarno, e io lo vedrò là». Mentre Una famiglia mostruosa è una commedia family movie, un genere che amo. È la storia di due famiglie che si incontrano. Una di mostri veri, tipo Frankenstein e vampiri, e una di mostri umani. Io faccio un personaggio un pò disturbante ma molto divertente, un arricchito, cinico che fa crescere i figli dalle tate e pensa solo a fare soldi. Sono due mostruosità a confronto e devo dire che Volfango ha fatto un ottimo lavoro, è un film ben girato e divertente« L'incontro si chiude con un'altra delle grandi passioni di Lillo, il ballo, sulle note di You should be dancing dei Bee Gees da La Febbre del sabato sera (John Travolta è il mio idolo»), con Lillo che si lancia in una serie di passi ripetuti a specchio dalla platea: «Anche quando mi sono alzato dal letto in ospedale e il dottore mi ha detto di provare a camminare io ho fatto qualche passetto di danza, che mi ha sempre dato gioia e allegria. Mi piace vederla eseguita da veri ballerini e farla, mi sfogo. Con i ragazzi è stata una cosa istintiva, ci siamo divertiti insieme».

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