House of Gucci, da Rieti gli stuntmen per il film di Ridley Scott: «Così abbiamo sostituito Lady Gaga, Al Pacino e Adam Driver»

Martedì 4 Gennaio 2022 di Giacomo Cavoli
Ermanno Bastianini, Antonio Cricchi e Valentina Flammini

Da Rieti al set di House of Gucci per indossare i panni delle star protagoniste. I primi a sperare nel rilascio di una versione integrale del film - non inficiata dai tagli del montaggio - sono proprio loro, gli stunt di “House of Gucci”. Perché di scene d’azione e movimento, Sir Ridley Scott  ha colmato tutta la sua ultima fatica cinematografica, sceneggiata da Roberto Bentivegna partendo dal libro scritto da Sara Gay Forden e pubblicato nel 2001, “La saga dei Gucci”.

Una storia avvincente di creatività, fascino, successo, follia". E perché, quasi per pura casualità, a ricoprire il ruolo dei due principali protagonisti Adam Driver (Maurizio Gucci) e Lady Gaga (Patrizia Reggiani), sono state tre controfigure arrivate da RietiErmanno Bastianini, Antonio Cricchi e Valentina Flammini (insieme alla controfigura ufficiale di Lady Gaga, Maria Gnecchi, a Stefano Saveriano per Jared Leto e Ivano Silveri e Massimo Vanni per Al Pacino), impegnati in alcune delle scene della storia della Maison, tra ascesa, cadute e, infine, l’omicidio di Gucci, avvenuto in corso Venezia a Milano il 27 marzo 1995, per il quale è stata condannata come mandante la moglie Patrizia Reggiani.

 

Le scene iconiche

Inseriti in un gruppo di una cinquantina di stuntmen coordinati da Gabriele Ragusa e Massimiliano Ubaldi (figlio d’arte di Giorgio, coordinatore di tutto il filone dei film di Bud Spencer e Terence Hill) e in mezzo al cast stellare radunato per l’occasione da Scott, su quelle moto o auto che sbandano e sgommano, e soprattutto nei ciak d’azione e di movimento la “mano” sarà per sempre anche quella dei tre reatini Bastianini, Cricchi e Flammini, impegnati non soltanto in scene individuali ma anche di coppia, come ad esempio i due giovani Gucci e Reggiani a bordo di una 124 Spider rossa in una delle scene iniziali del film, o Cricchi e Bastianini che sul set allestito a Gressoney (sostituendo Adam Driver-Maurizio Gucci) si sono divisi una Kawasaki Gtr 1000 del 1986 lungo una strada in discesa, durante una vera nevicata e con ghiaccio sull’asfalto, al termine della quale Cricchi ha incassato, per tramite del suo coordinatore, anche i complimenti dello stesso Scott.

Le controfigure di Driver e Gaga

Ermanno Bastianini, Antonio Cricchi e Valentina Flammini 

Video

Per i due trentenni Cricchi e Flammini, la “liaison” è stata solo cinematografica: “Girare un film con un regista come Scott, con un budget da 75 milioni di dollari e una tale attesa da parte del pubblico, è stato a sua volta un film – racconta Antonio, 33 anni, studi al liceo Scientifico “Jucci” di Rieti e docente di inglese che sul set di “House of Gucci” ha vissuto per 23 giorni, dopo che la sua passione per i motori lo ha portato ad essere notato per sostituire Driver in auto e in moto – In scena si vive una vita che anche l’attore più ricco e famoso può immaginare di fare soltanto in quel momento: è quella che gli addetti al settore chiamano la magia del cinema”.
 
Sul set del film, al cinquantenne Bastianini – pilota-stuntman professionista, con alle spalle 32 anni trascorsi nel mondo delle competizioni motociclistiche (cinque titoli italiani conquistati e la partecipazione ad un Moto Mondiale 500) e in quello dello stunt-double, considerato un veterano fra i suoi colleghi dei set cinematografici dopo aver preso parte, fra i tanti, a “Tre metri sopra il cielo”, “I Cesaroni”, “Incantesimo”, “Le tre rose di Eva”, mentre ora sta finendo di girare “Il talento di Mr Ripley” – potevano chiedere qualunque genere di impresa motoristica. E’ stato sufficiente mettergli a disposizione una moto e poi iniziare le riprese, e il resto è venuto da sé: “House of Gucci è stata una delle mie esperienze più importanti - commenta Bastianini, fratello di Pierluigi, a Rieti fra i più grandi concessionari di due ruote del centro Italia - Lavorare con Scott è davvero impegnativo: la scena della moto a Gressoney, ad esempio, era una situazione non facile, perché quando siamo andati a girare c’era realmente la neve a terra, ma l’organizzazione capillare e l’affiatamento nato all’interno del gruppo degli stunt hanno permesso di realizzare belle scene”.
 
Per Valentina, invece, che da ormai cinque anni ha scelto di respirare stabilmente l’aria del mondo degli stunt-double, è stata forse l’esperienza più eccitante, insieme a quella già vissuta sul suo primo set, quello di “John Wick 2” seguito, fra i maggiori, da “Six underground”, “Mission Impossible 7” e la serie “Blood and Treasure”: “Condividere lo spazio con dei mostri sacri del cinema come Scott e il cast che ha diretto è stata una responsabilità che, dal punto di vista professionale, mi ha aiutato a crescere ancora di più - osserva - Porterò nel cuore i ricordi di questo film per tutta la vita: poter scambiare due parole con Lady Gaga, farsi fare i complimenti da Ridley Scott, lavorare con uno stunt team tutto italiano e vedere tutti i nostri nomi nei titoli di coda”. 
 
Essere stunt non vuol dire però sapersela cavare in una sola disciplina, ma possedere un range quanto più ampio possibile di competenze nei più svariati campi: alla 30enne Valentina – una laurea in Lingue Orientali alla Sapienza - la preparazione fisica e la tempra caratteriale per dare il via alla sua formazione da stunt l’ha data la ferrea disciplina del ju-jitsu praticato fin da bambina accanto al Maestro e papà Roberto, autentico riferimento per l’arte marziale a Rieti.

E così, alla fine, Valentina è arrivata ad essere l’istruttrice di due corsi di danza aerea, uno a Rieti ed uno a Roma, praticando al contempo brasilian ju-jitsu, scherma, arrampicata, equitazione, corsi per guida di precisione e, all’interno della Stunt Concept Academy, cadutismo, investimenti e combattimento. Insomma, tutto il necessario per non arrivare impreparata su set di assoluto prestigio come quello di “House of Gucci”: “Mi sono divertita molto anche ad interpretare una ballerina dello Studio 54 – conclude Valentina - Una scena che si può intravedere nel trailer, ma che non si trova nel film al cinema. Speriamo che esca una versione estesa, per poter apprezzare appieno tutto ciò che è stato girato, tra cui anche diverse scene stunt veramente belle, ma che purtroppo non sono incluse nella versione cinematografica”.

Ultimo aggiornamento: 21 Febbraio, 18:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA