Harry e Meghan, una legge per togliere i loro titoli nobiliari: ecco le conseguenze

La proposta di legge del conservatore Bob Seely

Lunedì 12 Dicembre 2022 di Cristiana Mangani
Harry e Meghan, una legge per togliere i loro titolo nobiliari: ecco le conseguenze

«Never complain, never explain», recita un vecchio adagio molto usato dalla famiglia reale britannica: mai lamentarsi, mai spiegare. E così, dopo l'uscita della serie Netflix con Meghan Markle che ironizza persino sull'inchino alla Regina, i rapporti tra la coppia “americana” e Buckingham palace hanno preso ormai una strada senza ritorno. Dal Palazzo non filtrano commenti, come vuole la regola reale, tantomeno polemiche. Alle rinnovate accuse di razzismo mosse dal duca e la duchessa di Sussex nel documentario “Harry e Meghan” si è preferito non rispondere.

Ci ha pensato, però, un parlamentare a reagire pubblicamente alle prime tre puntate del documentario, del quale da giorni nel Regno Unito si continua a parlare.

Secondo il Daily Telegraph, infatti, il conservatore Bob Seely ha proposto un emendamento a una legge esistente da un centinaio d'anni che permetterebbe al consiglio privato, organo di consiglieri del sovrano, di privare il duca e la duchessa di Sussex dei titolo che gli sono rimasti, rendendoli così il signore e la signora Windsor. «Se a Harry Windsor non piace la monarchia, che non ne faccia parte, ma non usi i suoi titoli per distruggere l'Istituzione», ha commentato Seely, aggiungendo poi: «Dovrebbe rinunciarci volontariamente, ma se non lo fa, dovrebbe intervenire il Parlamento, perché i reali fanno parte dalla Costituzione britannica e quindi questo è un affare politico».

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Il precedente storico risale al 1917, quando il Titles Deprivation Act è stato usato per privare i reali tedeschi di titoli britannici durante la Prima Guerra mondiale. La famiglia dei Windsor è infatti apparentata con principi tedeschi e la stessa Regina Vittoria e il marito Alberto parlavano tedesco. La accuse di razzismo, comunque, non sono l’unica cosa che non è piaciuto a molti nel Regno Unito. Oltre a Meghan che mima l’inchino fatto davanti alla sovrana ora defunta che a molti è sembrato derisorio, il Commonwealth viene definito da uno degli intervistati "Impero 2.0", cosa, questa, che non è stata gradita da diversi stati membri, compreso il Gabon, che è entrato a far parte di questa organizzazione fra pari quest'anno, senza che il Paese condivida un passato coloniale col Regno Unito.

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La decisione dell'esponente politico conservatore è la conseguenza di quanto sembra aver già espresso nelle scorse settimane, re Carlo III, il quale aveva manifestato l'intenzione di privare Meghan Markle e il principe Harry (nominati duca e duchessa di Sussex il giorno del loro matrimonio, il 19 maggio 2018) dei titoli. In nome di uno “snellimento” della Corona, per renderla più agile e soprattutto meno dispendiosa, ma anche “per punizione”, non solo per il documentario: è in uscita l'ennesimo libro di rivelazioni e di memorie firmate dal figlio Harry, atteso in libreria per il 10 gennaio.

Il duca e la duchessa di Sussex hanno mantenuto i loro titoli, dopo essersi dimessi, ma non possono più usare l’appellativo “Sua Altezza Reale” in veste ufficiale. Per privare il figlio del suo ducato, Carlo avrebbe avuto, per l'appunto, bisogno di un atto del Parlamento, che, puntualmente, è stato richiesto dal politico dei Tory. Incerte anche le “nomine” dei figli di Harry e Meghan, Lilibet e Archie, che sono diventati eleggibili e dovrebbero diventare principessa e principe dopo l’ascesa al trono di Carlo, in quanto nipoti del sovrano. Il Palazzo non ha ancora reso noto se il monarca voglia dare titoli ai nipoti californiani e la scrittrice reale Katie Nicholl sostiene che al momento è tutto congelato in attesa della pubblicazione del libro. La royal expert è convinta che ogni altro attacco dei duchi di Sussex a The Firm potrebbe portare a una decisione storica del sovrano. «Potremmo prepararci a vedere il lato più spietato del re - ha spiegato a GB News - Carlo non ha intenzione di fare passi indietro e lasciare che la sua famiglia, l’istituzione o la reputazione della Corona, venga offuscata. E di certo non da due membri della famiglia». Il commentatore reale Tom Bower parlando al The Sun, ha aggiunto: «Immagino che re Carlo sia stato avvertito che qualsiasi ritorsione avrà affetti molto spiacevoli. Tutto ciò che re Carlo può fare è trattenere i titoli per i suoi nipoti Archie e Lilibet. Formalmente potrebbe togliere i titoli anche a Harry e Meghan, ma sarebbe un atto piuttosto drastico».

Nel nome dell’austerità, della modernità e della reputazione, la “scure” potrebbe abbattersi anche sul principe Andrew. Se Harry ha lasciato il paese e si è licenziato dal ruolo di membro senior, l’altro è rimasto coinvolto in uno scandalo di prostituzione minorile e si è dovuto ritirare a vita privata. Queste le motivazioni sbandierate da Stephen, visconte di Stansgate e membro laburista della Camera dei Lord, per mettere in dubbio la legittimità del principe Harry e del principe Andrew di continuare a essere due dei membri della royal family che possono rappresentare il re Carlo in ruoli ufficiali, grazie alla loro l’appartenenza al Consiglio di Stato. Il problema, infatti, non coinvolge soltanto questioni di sangue blu, ma di Stato.

 

La rosa del Consiglio è composta da cinque membri senior della famiglia regnante a cui il monarca, in caso di malattia o di sua assenza, può delegare delle funzioni di Stato dall’importanza improrogabile. Ruolo delicato e centrale. «Ha perfettamente senso mettere da parte i principi Andrew e Harry», ha sottolineato la commentatrice reale Angela Levin su Twitter. «Harry non è più un reale in servizio. Né potrebbe mai fare un salto all’ultimo minuto per sostituire suo padre. Mentre per Andrew, i cittadini non vorrebbero mai che intervenisse, a causa della sua amicizia con il pedofilo condannato Jeffrey Epstein». Al momento i cinque membri del Consiglio sono: il principe William, dall’età di 21 anni, la regina consorte Camilla e la principessa Beatrice (dopo l’ascesa al trono di Carlo), e i principi Andrea e Harry. Da questo gruppo è esclusa la principessa Anna perché nata prima che la regina Elisabetta facesse pressione per l’approvazione della legge che mette sullo stesso piano eredi maschi e femmine. Il visconte di Stansgate ha portato l’imbarazzante questione alla discussione durante una seduta dell’House of Lords chiedendo che Harry e Andrew vengano sostituiti da altri membri senior attivi e, soprattutto, reperibili, visto che uno dei due vive al di là dell’Oceano. Anche il liberaldemocratico Lord Addington ha convenuto che il ruolo debba essere coperto da «qualcuno che consideri prioritari i doveri di un reale». In conclusione, il barone Nicholas True ha suggerito che la decisione finale debba essere presa dopo una consultazione con la Casa Reale. Ovvero, lasciando l’ultima parola a re Carlo III.

Cosa deciderà il nuovo sovrano? Il figlio della regina Elisabetta ha espresso più volte l’intenzione di sfrondare molto la cerchia di personaggi che beneficiano dello status di familiari del regnante. Togliere i titoli nobiliari potrebbe non essere più un’eccezione nelle famiglie reali. Dopo lo scandalo alla corte di Danimarca, causato dalla decisione della regina Margrethe di declassare alcuni dei suoi nipoti, anche re Carlo III potrebbe scegliere una via simile. E i titoli diventerebbero un’arma nelle mani di re Carlo III, perché è anche grazie a questi e al fascino che esercitano sul pubblico, se Harry e Meghan sono richiesti e pagati da piattaforme, se sono sotto le luci della ribalta e se stanno cercando di costruirsi una carriera negli Stati Uniti. Per questo la coppia starebbe correndo ai ripari: il principe vorrebbe modificare la sua autobiografia, smorzando i toni nei confronti della royal family, in particolare, sembra, verso il padre e la Regina consorte Camilla.

Ultimo aggiornamento: 16:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA